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Brindisi

Per la redazione di questo articolo, si invita a seguire lo schema suggerito in WikiProject Comuni
Brindisi
Paese: Italia
Regione: Puglia
Provincia: Brindisi di Brindisi  (BR )
Latitudine: 40° 38‘ Nord
Longitudine: 17° 56‘ Est
Altitudine: 15  m s.l.m.
Superficie: 328 km2
Popolazione:
 - Totale
 - Densità

91.664
279 ab/km2
Frazioni: Tuturano;
Comuni limitrofi: Carovigno, San Vito dei Normanni, Mesagne, San Pietro Vernotico
CAP: 72100
Prefisso telefonico 0831
Codice ISTAT: 074001
Codice fiscale: B180
Abitanti (nome):  
Sito istituzionale: []

Brindisi è un comune di 91.664 abitanti capoluogo dell'omonima provincia.

Table of contents
1 Geografia
2 Storia
3 Trasporti
4 La base logistica delle Nazioni Unite
5 Polo energetico
6 terminale di rigassificazione

Geografia

Situata sul Mar Adriatico, ha un magnifico porto naturale, una ria che si incunea profondamente nella costa, importante tra l'altro per i collegamenti con Grecia, Turchia e Albania. Il traffico mercantile concerne carbone, olio combustibile, gas naturale, prodotti chimici. Il porto si articola su tre bacini: interno, medio ed esterno. Nel porto interno sono attive, nel seno di Levante, undici banchine, per uno sviluppo di 1,925 metri lineari con fondali da 8,5 a 10 metri. Il porto medio è principalmente destinato alle attività commerciali. Le banchine di Costa Morena si sviluppano per 1. 170 metri, con profondità di 14 metri, e piazzali per 300.000 metri quadri. Lungo la diga di Costa Morena (500 mt) si sviluppa il sistema, a mezzo nastro e pipeline, per lo sbarco dei prodotti destinati all'alimentazione delle centrali elettriche di Brindisi sud e nord. A Punta delle Terrare sono operativi 270 metri di banchine per il traffico ro-ro con possibilità di ormeggio contemporaneo di cinque navi. Il porto esterno ha vocazione principalmente industriale e in esso sono installate strutture destinate allo sbarco di prodotti destinati agli stabilimenti del polo industriale chimico. Complessivamente il porto di Brindisi dispone di 21 banchine commerciali per uno sviluppo lineare di oltre 3.700 metri.

Storia

Antica regia sede messapica, nel 267 a.C fu conquistata dai romani. Il famoso poeta latino Virgilio vi morì il 19 settembre del 19 a. C. Vi ebbe i natali il poeta Marco Pacuvio. Più tardi Brindisi sarebbe stata conquistata dai Goti e, nel VI secolo, compresa da Bisanzio nella sua sfera d'influenza. Distrutta nel 674 dai longobardi di Benevento, nel IX secolo fu sede, nel sito di Guaceto, di un campo trincerato saraceno. Ripresa dai Bizantini, ne restò in possesso sino alla conquista normanna nel 1070. Sarà poi sotto la signoria degli svevi, degli Angiò, degli Aragona, di Venezia e di Spagna. Nel 1707-1734 Brindisi fu possesso austriaco, poi, sino all'unità d'Italia, borbonico. Tra il settembre 1943 e il febbraio 1944 la città ebbe funzione di capitale d'Italia.

Trasporti

L'aeroporto internazionale di Brindisi - Casale ha collegamenti giornalieri con le maggiori città italiane ed europee. Attivo già prima della seconda guerra mondiale, l'aeroporto di Brindisi ha dal 1928 regolari collegamenti aerei con Valona in Albania cui seguono quelli, dal 1933, sulla linea Brindisi - Atene - Rodi e Brindisi- Atene - Istanbul. Tra il 1960 e il 1970 la seconda pista viene allungata fino ai 2.623 metri attuali. Negli anni ottanta le strutture vengono sostanzialmente modificate con l'edificazione di una serie di edifici, tra cui una caserma dei Vigili del Fuoco ed una struttura per il traffico merci.Lo scalo serve l'intera provincia di Brindisi, quella di Taranto (in parte) e quella di Lecce. Nel 2003 sono transitati complessivamente 702.985 passeggeri, sono state imbarcate e sbarcate merci per t.1.901.420, vi hanno fatto scalo 9.033 aeromobili.

La base logistica delle Nazioni Unite

A Brindisi hanno sede una Base Logistica delle Nazioni Unite (UNLB) e il Deposito del WFP-UNHRD. L'UNLB, attivo dal 1994, riceve materiale proveniente dalle missioni in chiusura o ridimensionamento, ispeziona, ripara, immagazzina e invia tale materiale alle operazioni di pace e umanitarie che ne fanno richiesta;appronta e mantiene in condizioni di efficienza i cosiddetti "START UP KITS", ossia tutti quei materiali ed attrezzature necessarie all'apertura di una nuova missione;Opera da centro di smistamento delle telecomunicazioni satellitari per le Nazioni Unite.

Il Deposito del WFP-UNHRD è situato presso l’Aeroporto Militare "O.Pierozzi" di Brindisi dove possono atterrare aerei cargo anche di notevoli dimensioni. I depositi, gestiti dal World Food Programme, sono stati trasferiti il 1 giugno 2000 dalla precedente sede di Pisa su decisione del Segretario Generale delle Nazioni Unite, che ne ha affidato la loro gestione al WFP/PAM in considerazione delle sue capacità logistiche nelle attività umanitarie. Questa struttura garantisce un soccorso rapido ed efficace alle popolazioni colpite da calamità naturali o guerre. Gli aiuti alimentari ed i farmaci sono già stoccati nel deposito e pronti ad essere trasportati appena se ne verifichi il bisogno. Da Brindisi, il WFP è in grado di creare ovunque vere e proprie basi operative, in grado di ricevere e distribuire aiuti e valutare danni e necessità immediate.

Il deposito, costituito da tre magazzini, ha una superficie complessiva di oltre 6.000 mq. Contiene materiali di pronto impiego divisi quali: 1) beni di prima necessità, 2) farmaci e materiale di consumo sanitario, 3) prodotti alimentari, 4) riserva globale, 5) equipaggiamenti, fra cui mezzi di trasporto, sistemi di telecomunicazioni ed uffici mobili.

Polo energetico

Brindisi è leader per la produzione di energia elettrica in Italia. Sul territorio comunale insistono tre grandi centrali pertinenti ai gruppi ENEL, EDIPOWER ed ENIPOWER. La centrale ENEL Federico II, articolata su 4 sezioni termoelettriche policombustibili dalla potenza di 660MW ciascuna, è entrata in servizio tra il 1991 e il 1993. La centrale è collegata, mediante quattro elettrodotti a 380Kv, alla stazione elettrica ubicata nella frazione brindisina di Tuturano, da cui partono le linee connesse alla rete nazionale. La superficie dell'impianto è di 270 ettari. Il complesso della centrale comprende: un edificio lineare collocato sul prospetto principale per i quattro gruppi turbina-alternatore; quattro torri per i generatori di vapore; due sale di controllo; gli spazi dedicati ai trasformatori (collocati all'esterno della sala macchine) e alla stazione elettrica; un parco combustibili liquidi e un piazzale per lo stoccaggio del carbone; gli impianti di depurazione dei gas di combustione (denitrificatori, precipitatori elettrostatici, desolforatori); gli impianti per il recupero ceneri, gli impianti per i condensatori, le opere di presa e di restituzione a mare per l'acqua necessaria al raffreddamento, la ciminiera dove vengono convogliati i fumi dopo essere stati depurati. I combustibili sono trasportati in centrale da un oleodotto con una capacità di 900t/h che serve 4 serbatoi: 2 da 50.000mc e 2 da 100.000mc) e da un nastro trasportatore del carbone (capacità di 2000t/h) che dal molo di Costa Morena, nel porto di Brindisi, a 13 chilometri circa di distanza, serve un piazzale carbone con una capacità di stoccaggio di 750.000t.

La centrale EDIPOWER di Costa Morena, nella zona industriale di Brindisi, si inziò a costruire nel luglio del 1964. In una prima fase furono costruiti due gruppi da 320 MW collegati alla rete elettrica a 220 kV. Successivamente l'impianto fu ampliato con ulteriori due gruppi di pari potenza collegati alla rete a 380 kV. Nel 1979 fu decisa la riconversione a carbone conservando la possibilità di bruciare, come combustibile di supporto o in alternativa, anche l'olio combustibile denso. Attualmente la potenza installata è di 1.280 MW. La centrale è equipaggiata con: · 4 generatori di vapore · 4 turbine a vapore · 4 condensatori · 4 alternatori · 2 trasformatori principali 190 MVA per ognuna delle sezioni 1 e 2 · 1 trasformatore principale 370 MVA per ognuna delle sezioni 3 e 4 · 4 ciminiere metalliche alte 60 m Attualmente è in esercizio un solo gruppo alimentato a carbone. L'impianto prevede la possibilità di funzionare sia a carbone che a olio combustibile denso, o con mix di entrambi i combustibili. Le petroliere attraccano al molo di Costa Morena dove scaricano l'olio combustibile che, tramite oleodotto, viene stoccato nei serbatoi. Il carbone viene scaricato dalle navi carboniere presso le banchine preposte del porto di Brindisi e trasportato al parco di stoccaggio. Da qui il carbone viene ripreso e, tramite nastri trasportatori, portato all’alimentazione delle caldaie. Il progetto di revamping della centrale prevede la realizzazione delle seguenti opere: · Le sezioni termoelettriche 1 e 2 saranno trasformate in ciclo combinato utilizzando, per ogni sezione, un turbogas (TG) con potenza di circa 250 MW. · Le sezioni 3 e 4 saranno ambientalizzate mediante l'installazione di un impianto di denitrificazione (DeNOx). In merito, Edipower ha comunicato, tramite avviso al pubblico del 3/12/2003, la richiesta di pronuncia di compatibilità ambientale del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio.

La centrale termoelettrica a ciclo combinato di EniPower, una volta completata, con una potenza installata di 1.170 megawatt, sarà la più potente tra quelle della Società dell'Eni. La centrale avrà tre gruppi di potenza, per un totale di 1.170 megawatt e a regime produrrà circa 10 miliardi di chilowattora l'anno. La centrale, inoltre, produrrà energia termica (vapore) destinata ad uso industriale. L'alimentazione a gas naturale sarà garantita dalla costruzione di un gasdotto sotterraneo lungo circa 14 km. La realizzazione del nuovo impianto situato all'interno dello Stabilimento Petrolchimico Multisocietario, comporta l'investimento di circa 550 milioni di euro. Il completamento della prima delle tre unità è programmato per la primavera del 2005. La costruzione di questo impianto, per il quale EniPower si avvale della collaborazione di Snamprogetti, società di ingegneria dell'Eni, comporta la realizzazione di opere di bonifica delle aree EniPower all'interno del Petrolchimico di Brindisi e la messa fuori servizio di alcuni gruppi attualmente in produzione. Grazie all'utilizzo di tecnologie più efficienti si avrà un abbattimento complessivo sia delle emissioni di ossidi di zolfo, di circa 11.000 tonnellate l'anno, che delle polveri, di circa 360 tonnellate l'anno. L'impianto di Brindisi è il quarto che Enipower inizia a costruire dopo quelli di Ferrera Erbognone, Ravenna e Mantova.

terminale di rigassificazione

BG Group plc (British Gas) ed Enel SpA partecipano al 50% nel progetto del terminale di rigassificazione di Gas Naturale Liquido (GNL) di Brindisi. Nel novembre 2002, il Gruppo BG ha ricevuto l’approvazione per costruire e gestire il terminale di importazione nel porto di Brindisi, un progetto da €330 milioni per una capacità di 8 miliardi di metri cubi di gas. Nel mese di Gennaio 2003 è stato promulgato il Decreto Interministeriale di autorizzazione (secondo l’art.8 della Legge Bassanini), e il 4 febbraio dello stesso anno è stato firmato con l’Autorità Portuale di Brindisi l’Accordo Sostitutivo di Concessione Demaniale, che autorizza l’utilizzo dell’area portuale per il terminale. Ha fatto seguito nello stesso mese l'accordo con l'ENEL. Quando Brindisi LNG sarà operativo, l’Italia disporrà di una nuova fonte di importazione e fornitura di gas naturale a prezzi competitivi. Il terminale sarà operativo dal 2007; BG ed Enel potranno disporre dell’80% della capacità; il restante 20% sarà soggetto all’accesso regolamentato da parte di terzi (risoluzione 91/02). L’Italia importa la maggioranza del gas che consuma e ha un solo terminale di rigassificazione operativo, in Liguria. Il terminale di Brindisi sarà costruito in due fasi da 4 miliardi di metri cubi l’una, e i lavori stanno, come da programma, per prendere avvio. Brindisi LNG è nella lista delle priorità infrastrutturali sia del Governo Italiano sia delle autorità dell’Unione Europea.


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