Bruce Lee
Attore, regista, scrittore, filosofo e maestro di arti marziali, Bruce Lee ha lasciato un solco profondo nell’immaginario collettivo nella fine del XX secolo.
La nascita e l'adolescenza
Figlio dell’attore cantonese Li Yuen Kam e dell’euro-asiatica Gracie Li, Bruce Lee nasce in un ospedale di San Francisco, USA, il 27 novembre del 1940, l’anno del Drago, fra le 6 e le 8 del mattino, l’ora del Drago, mentre suo padre è a recitare a Chinatown.
La madre Gracie Li lo battezza Lee Yuen Kam, letteralmente "Protettore di San Francisco". In seguito spiega questa scelta dicendo « eravamo soli, e avevo solo lui a proteggermi ». Viene chiamato anche Li Junfan, "piccola fenice", un nome femminile usato per distogliere l’attenzione dei demoni maligni in cerca di neonati maschi. È un’infermiera dell’ospedale a convincere Gracie Li ad usare anche un nome americano per il nuovo nato: Bruce Lee. Comunque il suo nome cinese più famoso rimane Li Hsiao Lung, "Piccolo Drago".
Questo nomignolo descrive il carattere irruento ed esuberante del giovane, che durante l’infanzia trascorsa ad Hong Kong lo porta a scontrarsi spesso con la piccola criminalità giovanile. Preoccupati di questo i genitori iscrivono il figlio ad un corso di Kung Fu Wing Chun tenuto dal maestro Yip Man. Da allora Bruce Lee non abbandona più lo studio delle arti marziali.
Il debutto cinematografico
Il suo debutto nel mondo cinematografico molto prolifico di Hong Kong avviene molto presto: ha addirittura solo sei mesi d’età quando fa la parte del neonato nel film Golden Gate Girl (1941). Fra i 6 ed i 17 anni partecipa a ben 16 pellicole, anche se il primo film di un certo riguardo lo interpreta a 18 anni: si tratta di The Orphan (Ren hai gu hong, 1958 ma distribuito solo due anni più tardi), un film che tratta l’argomento della criminalità giovanile.
Nel 1958, dopo essere diventato campione di Cha-cha-cha ad Hong Kong, Bruce Lee si imbarca per gli Stati Uniti: essendo diventato maggiorenne deve tornare nello Stato di nascita se vuole mantenere la cittadinanza americana.
Si trasferisce dapprima a San Francisco da alcuni parenti, dove si mantiene dando lezioni di ballo, per poi stabilirsi a Seattle. Qui lavora in un ristorante cinese mentre frequenta l’Università di Washington per laurearsi in filosofia, la materia che più ama: dopo tre anni, però, si ritira senza conseguire la laurea.
Il Calabrone Verde
Intanto Bruce studia e perfeziona la sua conoscenza delle arti marziali, apprendendo nozioni nuove da istruttori di vari stili. Nel 1964 partecipa ad un torneo organizzato da Ed Parker a Long Beach, dove presenta la sua personale visione della marzialità , dandone una dimostrazione pratica. Quest’ultima viene filmata e presentata alla famosa casa cinematografica 20th Century Fox, la quale propone a Bruce una partecipazione ad una serie televisiva che sta nascendo in quel momento: Il Calabrone Verde (The Green Hornet, 1966), ispirata ad una vecchia serie radiofonica.
La serie non ha grande successo in patria e ne viene girata una sola stagione (26 episodi). Bruce Lee rimane deluso anche dal fatto che il pubblico occidentale non vede di buon occhio gli attori cinesi, così che nella serie televisiva gli viene dato pochissimo spazio.
Il Calabrone Verde non dà il successo sperato al ventiseienne Bruce, il quale si dà da fare ad Hollywood facendo piccoli ruoli in film come L’investigatore Marlowe (Marlowe, 1969), o in telefilm come Batman (1966) o Ironside (1967). È anche coreografo dei combattimenti in film come Berretti verdi (The Green Berets, 1968). Ma il successo è lontano dal venire.
Il Jeet Kune Do
Una serie televisiva a cui Bruce partecipa, Longstreet (1971), gli permette di far conoscere la sua personale visione delle arti marziali. Il primo episodio della serie si chiama The Way of the Intercepting Fist ("La via per intercettare il pugno"), che è la traduzione del nome dello stile marziale ideato da Bruce Lee: Jeet Kune Do.
Il successo ad Hong Kong
Per quanto Bruce si sia fatto un’ottima fama ad Hollywood, e grandi attori come James Coburn e Steve McQueen siano diventati suoi allievi ed amici, lo stesso non riesce a raggiungere quel successo che sogna.
Invece ad Hong Kong, durante la sua assenza, l’attore è diventato un grande divo. La sua notorietà per la grande quantità di piccoli film girati in gioventù è accresciuta dalla serie televisiva Il Calabrone Verde (che ad Hong Kong viene chiamata The Kato Show, dal nome del personaggio da lui interpretato) che viene trasmessa in continuazione.
Quando nel 1970 Bruce torna ad Hong Kong, viene accolto come una stella del cinema, cosa che non succede ad Hollywood: fu così che si decide ad accettare le lusinghe del cinema asiatico.
Dalla Cina con furore
Nei due anni successivi l’attore gira due film che rimarranno nella storia del cinema di genere nonché nell’immaginario collettivo: Il furore della Cina colpisce ancora (Tang shan da xiong, 1971) e Dalla Cina con furore (Jing wu men, 1972), entrambi del regista Lo Wei.
Il successo è enorme, sia ad Hong Kong che nel resto del mondo, tanto che sempre nel 1972 Bruce Lee può girare il suo primo ed unico film da regista, L’urlo di Chen terrorizza anche l'Occidente (Meng long guojiang, 1972).
Operazione Drago
L’enorme successo che anche questo terzo film riscuote spinge la casa cinematografica Warner Bros a non sottovalutare la fama dell’attore cinese. Ma dargli un ruolo da protagonista è ancora troppo rischioso per un pubblico occidentale, così la Warner opta per una collaborazione con altri attori americani. Nasce così I 3 dell’Operazione Drago (Enter the Dragon, 1973), l’unico film di arti marziali prodotto in collaborazione da Hollywood ed Hong Kong.
Il 20 luglio del 1973, proprio mentre lavora al suo progetto a casa dell’attrice Betty Ting-Pei, Bruce lamenta un forte mal di testa, come ormai gli succede spesso negli ultimi tempi. Prende così una pasticca di un farmaco specifico per il mal di testa. Poco dopo si addormenta, e non si sveglia più.
Dopo varie analisi ed autopsie, i medici sono concordi nel ritenere che Bruce Lee sia morto per edema cerebrale acuto, dovuto ad ipersensibilità nei confronti di un elemento contenuto nel farmaco assunto, e che quindi la sua morte è da considerarsi "per disgrazia".
La morte tanto improvvisa di un personaggio così particolare lascia sgomenti tutti i suoi ammiratori. Nascono così decine di ipotesi per spiegare il fatto, talmente astruse e paradossali che non vale la pena citarle.
L'anno successivo la casa cinematografica che possiede i diritti del materiale girato di The Game of Death decide di sfruttare l'enorme successo e notorietà che la morte di Bruce sta suscitando in giro per il mondo. Affida così al regista Robert Clouse, che ha già diretto I 3 dell'Operazione Drago, un progetto particolare: prendere il materiale girato dall'attore prima della morte, rimaneggiarlo e farne un film. Esce così nel 1978 L'ultimo combattimento di Chen (Game of Death).
Le scene di arti marziali aggiunte sono coreografate dall'allora esordiente Sammo Hung, vengono richiamati alcuni attori amici di Bruce Lee, come il maestro Dan Inosanto, e per finire viene chiamato un attore vagamente somigliante per interpretare le parti mancanti del film.
Malgrado l'operazione commerciale sia di dubbio gusto, riscuote molto successo e l'esempio viene seguito da altri.
Nel 2000 però, 22 anni dopo, il regista e scrittore John Little ritrova il materiale originariamente girato da Bruce Lee prima di morire: detto materiale giaceva dimenticato negli archivi di una casa cinematografica. Il regista decide così di rimasterizzare il materiale trovato e di montarlo seguendo le indicazioni che lo stesso Bruce Lee aveva lasciato. Per completare il lavoro fa recitare ad alcuni attori le parti mancanti ed aggiunge alcune interviste a persone che avevano conosciuto l'attore in vita. Il risultato è un film-documentario completo, Bruce Lee: la leggenda (Bruce Lee: A Warrior's Journey), che rende onore dopo tanti anni all'ultimo lavoro di Bruce Lee, quello che si può considerare il suo testamento spirituale.
Nel 1976 l'attrice Betty Ting Pei, nella cui casa è deceduto tre anni prima Bruce Lee, appare in un film biografico sul suo rapporto con l'attore. Esce così Io... Bruce Lee (Lei Siu Lung jyu ngo, 1976), nel quale l'attrice dichiara apertamente la sua storia d'amore con Bruce Lee. Inoltre il film è un grido di disperazione dell'attrice contro tutti quelli che l'hanno accusata di aver sfruttato la morte dell'amante per far parlare di sé (cosa che, in effetti, è successa: il film stesso ne è la prova!). La parte di Bruce è interpretata da Danny Lee.
Nel 1978 esce Bruce Lee Supercampione (Li Hsiao Lung chuan chi) di Singloy Wang con Ho Chung Tao nel ruolo di Bruce Lee. Nel film l'attore viene dipinto come un carattere forte ai limiti del "teppismo", prestandosi facilmente alla lotta ed alla violenza: tutto all'opposto della realtà . Un pregio del film è quello di ripercorrere tutti i luoghi dove Bruce Lee ha girato i suoi film, ed in molti casi usando le stesse comparse. Da notare infine come nel film si faccia solo un veloce accenno alla moglie Linda ed ai figli di Bruce.
È del 1993 la trasposizione cinematografica del romanzo di Linda Lee del 1989, Dragon: la storia di Bruce Lee. Linda racconta la storia del marito aggiungendo però molto romanticismo ed un punto di vista soggettivo: al contrario di Bruce Lee Supercampione, il ruolo di Linda nella storia è predominante. Il film vede Jason Scott Lee vestire i panni del campione. L'attore, digiuno di arti marziali, è stato scelto dal regista Rob Cohen perché, a sua detta, è più facile insegnare un minimo di arti marziali ad un attore che insegnare recitazione ad un artista marziale. Da notare come nel film appaia, nella piccola parte di una cantante in una festa, Shannon Lee, la figlia di Bruce e Linda.
Il gioco della morte
Ormai Bruce Lee è diventato un divo internazionale, e così decide che è giunto il momento di mostrare al mondo intero la propria concezione delle arti marziali, la propria filosofia. Scrive allora il film che sarebbe stato il suo manifesto: The Game of the Death. Ne gira alcune scene di combattimento e ne scrive alcune parti di sceneggiatura, ma muore prima di poterlo completare.L'ultimo combattimento di Chen
Quattro anni dopo la morte di Bruce Lee, il regista Pin Lin dirige Good Bye Bruce Lee (Yung chun ta hsiung, 1977) utilizzando il più somigliante dei "sosia" del grande attore: l'atletico Ho Chung Tao (nome d'arte: Bruce Li). La storia riprende le idee che Bruce aveva per il suo The Game of Death, rimaneggiandole e privandole dell'aspetto filosofico che più stava a cuore all'attore.I film-biografia
L'enorme clamore provocato dalla morte improvvisa dell'attore, ha creato alcuni film-biografia diversissimi fra di loro: ognuno vorrebbe raccontare come "veramente" sono andati i fatti.Filmografia
(solo titoli usciti in Italia)
Bibliografia
Link esterni