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Ceri

Il borgo di Ceri (RM) sorge su un altipiano tufaceo a poca distanza da Cerveteri, nella Provincia di Roma. Abitata sin dal VII secolo, il borgo ed i terreni confinanti videro l’alternarsi di varie popolazioni, come gli etruschi ed i romani.

La città come si vede oggi venne fondata nel 1236, quando gli abitanti della vicina Caere abbandonarono quest’ultima per trasferirsi nel borgo, protetto dalle formazioni rocciose. A questo diedero il nome di Caere Novum (oggi semplicemente Ceri, da non confondersi con la vicina Cerenova), per distinguerlo dalla cità antica, Caere Vetus (oggi Cerveteri). Nello stesso periodo, per motivi di sicurezza, venne costruito il castello che troneggia a difesa del borgo.

Fra il XIII secolo ed il XIV secolo Ceri fu dominio dei Normanni, per poi passare di proprietà di alcune delle più grandi famiglie italiane: dagli Anguillara (di cui fu grande esponente Renzo di Ceri) ai Cesi, ai Borromeo, agli Odescalchi e per finire ai Torlonia, che in gran parte ne sono ancora proprietari.

Nella piazza principale del paese sorge la Chiesa della Madonna di Ceri, che sorge dove anticamente il popolo etrusco-romano venerava il culto della dea Vesta. Nel 1980, durante un restauro, su una parete dell’edificio sono venuti alla luce degli affreschi del XII secolo circa, rappresentanti alcune scene tratte dall’Antico Testamento.


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