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Circuiti elettronici

Un circuito elettronico è una rete di componenti elettronici connessi fra loro; è definito da degli ingressi opportuni (al limite soltanto quelli di alimentazione), delle uscite e da una legge matematica che consente di ottenere i valori delle uscite a partire da quelli degli ingressi e dallo stato in cui si trova il circuito in un dato istante, la funzione di trasferimento, espressa nel dominio di Laplace come una funzione di variabile complessa.

Un ingegnere elettronico o un perito possono partire da una certa funzione di trasferimento desiderata e voler progettare un circuito elettronico che la implementi (problema della sintesi), oppure avere un circuito già esistente e voler scoprire come funzioni, cioè quale sia la sua funzione di trasferimento (problema dell'analisi).

Un circuito elettronico può essere lineare o non lineare, a seconda se lo è o no la sua funzione di trasferimento: questa distinzione è fondamentale nel caso di circuiti che elaborano segnali analogici, come gli amplificatori, perchè un circuito non lineare introduce gravi alterazioni nei segnali in transito attraverso di esso. Nel caso di circuiti che non elaborano segnali in ingresso, come gli oscillatori, la linearità o meno del circuito si riferisce al funzionamento del circuito e non alla funzione di trasferimento in senso proprio.

Classi di circuiti elettronici:

  • circuiti lineari
    • amplificatori
    • oscillatori lineari
      • oscillatore Hartley
      • oscillatore Colpitts
      • oscillatore Clapp
    • filtri lineari
      • passa basso
      • passa alto
      • passa banda
      • filtro Butterworth
      • filtro Chebyshev
      • filtro Bessel
      • filtro ellittico
    • convertitori
  • circuiti non lineari
    • alimentatori
    • circuiti digitali
    • multivibratori
      • bistabili
      • monostabili
      • astabili
    • distorsori (filtri non lineari)

Nell'analisi dei circuiti elettronici analogici si fa uso soprattutto di alcuni metodi dell'elettrotecnica come le leggi di Kirchoff, la legge di Ohm e l'analisi ai nodi e alle maglie; nella progettazione si usano anche concetti della teoria dei sistemi e delle tecniche del controllo automatico da essa derivate come la retroazione: quest'ultima in genere viene usata come retroazione negativa o controreazione, per rendere il circuito più stabile, meno sensibile ai disturbi ed aumentarne la banda passante; in alcuni casi (piccoli ricevitori radio amatoriali) può essere invece sfruttata la reazione positiva o superreazione, allo scopo di raggiungere sensibilità molto elevate con pochi componenti.
Alcuni importanti accorgimenti circuitali basati sulla retroazione sono il circuito PLL (Phase Locked Loop) e il circuito AGC (Automatic Gain Control).

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