Costante Girardengo
Costante Girardengo (Novi Ligure, 18 marzo 1893 – Cassano Spinola, 9 febbraio 1987) , ciclista italiano, vinse due volte il Giro d'Italia, sei volte la Milano-Sanremo, e tre volte il Giro di Lombardia. Può essere considerato la prima grande star del ciclismo italiano.
Gli inizi
L’anno magico
La seconda vittoria al Giro
Il declino
Dopo il ritiro
Il bandito e il campione
Vai Girardengo vai grande campioneBiografia
Divenuto professionista nel 1912, ottenne un nono posto al Giro di Lombardia. Ma già l’anno successivo, deteneva il primo titolo italiano per professionisti su strada dei nove che avrebbe vinto nel corso della sua carriera. Vinse inoltre una tappa del Giro d’Italia e concluse la gara al sesto posto della classifica. Ottenne inoltre la vittoria nella corsa Roma-Napoli-Roma.
L’anno seguente oltre al titolo italiano per professionisti, si aggiudicò la tappa Lucca-Roma del Giro d’Italia (430 Km.).
Interrotta l’attività a causa dello scoppio della Prima guerra mondiale, tornò a gareggiare nel 1917 piazzandosi secondo alla Milano-Sanremo e vincendola l’anno successivo. Girardengo vinse in tutto sei volte la “Classicissima”, record battuto solamente cinquanta anni dopo da Eddy Merckx.
Il 1919 vide Girardengo aggiudicarsi il terzo titolo italiano. Al Giro d’Italia conservò la maglia rosa dalla prima all’ultima tappa, vincendone sette. In autunno, conquistò la vittoria nel Giro di Lombardia.
Nonostante il mantenimento del titolo italiano fino al 1925 e la vittoria di alcune importanti classiche, nei tre anni successivi, non riuscì a ripetere il successo al Giro d’Italia, costretto ogni volta al ritiro. Da notare tuttavia che, nel 1921, vinse le prime quattro tappe del Giro.
Nel 1923 si aggiudicò la Milano-Sanremo per la terza volta e riacquistò i fasti del 1919, vincendo otto tappe al Giro e portandosi a casa la maglia rosa. Dopo un anno non particolarmente sorprendente, il 1925 vide la stella di Girardengo risplendere ancora: vinse per la nona volta il titolo italiano, primeggiò per la quarta volta alla Milano-Sanremo, e giunse al secondo posto, dietro l’astro nascente Alfredo Binda, al Giro con sei vittorie di tappa all’attivo, dimostrando di essere in grado di compiere grandi imprese anche all’età di 32 anni.
Nel 1926 giunse la svolta: dopo la sesta vittoria alla Milano-Sanremo, dovette cedere il titolo italiano per professionisti su strada ad Alfredo Binda. L’era di Girardengo si avviava verso la fine.
Nel 1927, alla prima disputa del campionato mondiale (che si svolse in Germania) dovette arrendersi ancora una volta di fronte a Binda e la sua unica vittoria dell’anno, la ottenne alla Sei giorni di Milano.
All’età di 35 anni, il Campionissimo non poteva pi competere con i giovani assi emergenti del ciclismo mondiale.
Si ritirò dall’attività professionista nel 1936.
Abbandonata la carriera, Costante diede il proprio nome a una marca di biciclette, GIRARDENGO, per l’appunto, che sostenne anche una squadra professionista, in cui Girardengo svolse il ruolo guida.
Oltre che della bicicletta, Girardengo fu anche protagonista di una storia connessa con la sua amicizia con un noto bandito italiano del tempo: Sante Pollastri, il quale era anche un grande tifoso di Costante. Ricercato dalla polizia, Pollastri era sempre riuscito a farla franca. Ma quando un poliziotto scoprì l’amore del bandito per il ciclismo, riuscì ad arrestarlo nei pressi del traguardo di una corsa, dove Pollastri si trovava in attesa dell’arrivo dell’amico. Sante fu così vittima della sua passione per i trionfi dell’amico.
L’episodio ispirò anche una canzone, “Il bandito e il campione”, testo e musica di Luigi Grechi (nome d'arte di Luigi De Gregori, fratello di Francesco), portata al successo da Francesco de Gregori (1992/1993). Ecco il ritornello:
Nessuno ti segue su quello stradone
Vai Girardengo non si vede pi Sante
È dietro a quella curva sempre pi distante
