Daniele Comboni
Daniele Comboni (n. Limone del Garda, 15 marzo 1831 - † Khartoum, 10 ottobre 1881), figlio di Luigi e Domenica, braccianti, unico sopravvissuto di otto fratelli.Il 20 febbraio 1843 giunge a Verona ed entra in un istituto per ragazzi con poche possibilità finanziarie, fondato da don Nicola Mazza. Fu Mazza a infondere in Comboni l’amore per l’Africa e per le missioni e proprio in questo periodo ebbe la vocazione al sacerdozio, infatti nel 1849 giura davanti a Mazza di dedicare tutta la sua vita all’africa sub-sahariana. Cinque anni dopo completa gli studi di filosofia e teologia e viene ordinato sacerdote. Nel 1857 parte per il suo primo viaggio nell’Africa centrale, con altri 5 compagni.
Rientrato da solo in Italia dal momento che i suoi compagni erano morti, non si dà per vinto ma arriva a coniare il suo motto “Nigrizia o morte”. Nel 1864 infine, ancora in Italia, a Roma, concepisce il “Piano per la rigenerazione dell’Africa”, sintetizzabile nella frase «Salvare l'Africa con l'Africa”. Comboni aveva capito che l’Africa non era una bambina che doveva solo attendere che gli altri facessero qualcosa per lei, ma aveva un’illimitata fiducia nelle capacità umane e religiose dei popoli Africani. Lo scopo era di fondare scuole in luoghi con clima agevole sa per europei che per africani, dove formare medici, insegnanti, preti e suore africani.
Il primo giugno 1867 fondò un istituto di missionari che poi prenderanno il nome di Comboniani e nel 1872 un istituto di suore. Nel 1870 partecipa al Concilio Vaticano I, dove presenta una petizione a favore dell'evangelizzazione dell'Africa Centrale (Postulatum pro Nigris Africæ Centralis). Nel 1872 il papa decise di affidare ai Comboniani la missione dell’Africa centrale e nel '77 diventò vescovo di quella zona. Combatt contro la schiavit fino alla morte.