Della guerra
Della guerra (Ted.: Vom Kriege), libro di Carl von Clausewitz. pubblicato nel 1832, ancor oggi considerato uno dei piu' grandi trattati di strategia militare mai scritti, e tuttora adottato come libro di testo da numerose accademie militari.
Clausewitz morì prima di poterlo terminare: del libro, edito postumo per opera della moglie, soltanto i primi due capitoli sono nella forma deinitiva e mostrano una sistematicità e una profondità di pensiero che li rendono attuali anche a distanza di due secoli. il resto dell'opera, anche se completo quanto a informazione, mostra chiaramente di essere stato scritto in via provvisoria ed è privo della acuta visione teorica che caratterizza l'inizio.
Le guerre napoleoniche portano un cambiamento profondo nella teoria e nella pratica militari comuni nel XVIII secolo. Gli stati monarchici si servivano di eserciti nobiliari, in cui tutti gli ufficiali e i sottufficiali e buona parte della truppa erano cadetti, cioè figli non primogeniti di nobili, che non avevano diritto al titolo. Con la rivoluzione francese e il tentativo delle case regnanti europee di soffocare la rivoluzione e riportare la monarchia in francia sulla punta delle spade, questi eserciti si scontrano con formazioni raccogliticce di soldati cittadini, inferiori sia per preparazione che per armamento, e mal guidate da capi impreparati. Ma subiscono comuque delle perdite: il primo a capire qual'è la fatale debolezza degli eserciti monarchici nella nuova situazione è un giovane ufficiale corso, Napoleone Bonaparte.
La classe nobile è numericamente esigua: in un esercito nobiliare le perdite non si possono rimpiazzare facilmente. Un esercito popolare invece può essere assai numeroso e non ha difficoltà a procurarsi nuovi effettivi, grazie alle chiamate di leva. Forti di questo fatto, i francesi di Napoleone sbaragliano gli eserciti messi in campo dalle monarchie di tutta l'Europa con battaglie devastanti, che si trasformano in gigantesche carneficine. In questo nuovo quadro strategico, dove i vecchi parametri di forza militare non erano più validi per prevedere l'esito di un conflitto, si forma e si affina il genio strategico di Clausewitz, e l'arte della guerra passa da una serie interminabile di manovre e scaramucce qual era quella antica a scontri frontali su vasta scala che coinvolgono migliaia di soldati: la cavalleria tramonta e nascono i grandi assalti di fanteria che saranno il fulcro di tutte le guerre moderne fino alla prima guerra mondiale, quando l'invenzione delle mitragliatrici e dei carri armati farà evolvere ulteriormente il modo di combattere.
Attraverso una logica tipicamente hegeliana, per primo Clausewitz inquadra correttamente l'essenza della guerra come un confronto fra due volontà , annullando il confine che fino ad allora veniva tracciato fra politica e guerra e coniando il famoso detto La guerra è la continuazione della politica con altri mezzi. Identifica altresì i vari tipi di conflitto e caratterizza la guerra difensiva come alternanza fra attacco e attesa; mette in evidenza l'importanza di una logistica adeguata e di linee di rifornimento protette. Sebbene ormai superato da tempo dai trattati militari moderni, i principi teorici generali del Della Guerra sono tuttora riconosciuti validi e riecheggiano i principi contenuti in altri antichi classici militari come l'arte della guerra di Sun Tzu e il Libro dei cinque anelli di Miyamoto Musashi.
Nota: in Italia il libro è pubblicato col titolo "Pensieri sulla guerra".