Friedrich August Von Hayek
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BIOGRAFIA DI FRIEDRICH AUGUST VON HAYEK
Friedrich August von Hayek, forse il maggiore teorico liberale del XX secolo, nasce a Vienna l'8 maggio del 1899. L'ambiente familiare è, senza dubbio, stimolante: attraverso il padre, docente di Biologia, Friedrich ha modo di respirare già in tenera età l'effervescenza degli ambienti intellettuali austriaci. Durante il primo conflitto mondiale, in qualità di ufficiale, combatte sul fronte italiano; quindi, conclusa l'esperienza della guerra, consegue la laurea in Giurisprudenza e Scienze politiche presso l'Università di Vienna.
La sua formazione si sviluppa ad ampio raggio, anche grazie alla frequentazione che intrattiene con studiosi di grande caratura intellettuale, quali ad esempio Friedrich von Wieser e Eugen von Böhm-Bawerk, entrambi appartenenti alla seconda generazione della cosiddetta "Scuola Austriaca" di economia fondata da Carl Menger, padre dell'economia marginalista. Nell'ottobre 1921, è proprio Wieser che mette in contatto il giovane laureato con Ludwig von Mises, che in questo periodo riveste la carica di consigliere economico alla Camera di Commercio di Vienna.
Quello con Mises è un incontro decisivo, che non tarda ad assumere i tratti dell'amicizia, della stima reciproca, della proficua collaborazione. Non a caso, nelle sue pagine autobiografiche (Cfr. "Hayek on Hayek; an Autobiographical Dialogue, Routledge, London 1994; trad. it. "Hayek su Hayek", Ponte delle Grazie, Firenze 1996), Hayek dichiara che Mises rappresenta la persona da cui, probabilmente, ha imparato di più.
Inizialmente, Mises fornisce ad Hayek l'occasione di lavorare in un ufficio costituito per la compensazione di debiti internazionali, immobilizzati al tempo del primo conflitto mondiale. Le aspettative non vengono deluse: il giovane ricambia la fiducia ricevuta rispondendo in modo brillante, dimostrando sul campo le sue non comuni qualità intellettuali e operative. Qualità che nel 1927 lo porteranno a dirigere l' Institut für Konjunkturforschung, fondato dallo stesso Mises. Su invito di Lionel Robbins si reca in Inghilterra nel 1931, per tenere una serie di lezioni alla London School of Economics. L'anno seguente, sempre nella stessa sede, accetta di operare come "Toke Professor" nel campo delle scienze economiche e statistiche. Nel corso del 1931, inoltre, pubblica il suo primo lavoro in lingua inglese, intitolato "Price and Production"(trad. it. "Prezzi e produzione. Il dibattito sulla moneta", ESI, Napoli 1990). Successivamente vengono dati alle stampe saggi come "Economics and Knowledge" del 1937 e "The Pure Theory of Capital" del 1940. Questo è il periodo in cui, a fianco del suo amico-maestro Mises, Hayek inizia a partecipare pienamente al dibattito sulla pianificazione economica, sostenendo, in forte contrapposizione alle teorie economiche di Keynes, i principi dello Stato liberale e del libero mercato.
Il volume "The Road of Serfdom", pubblicato nel 1944, (trad. it. "La via della schiavitù" Rusconi, Milano 1995), gli procura notorietà in quasi tutto il mondo e in maniera particolare negli Stati Uniti, dove le sue idee vengono accolte con entusiasmo e riconosciute nella loro reale validità . Ne "La via della schiavitù", difendendo i principi della visione liberale, si sviluppa una critica durissima nei confronti dei sistemi totalitari e della loro visione economica liberticida. Michael Novak, teologo ed economista americano, afferma che l'autentica democrazia politica è compatibile solo con una economia di mercato: Hayek in questo senso, non potrebbe non essere d'accordo.
Nel 1947, con l'obiettivo di diffondere le idee del liberalismo, Hayek fonda la Mont Pelerin Society. Tre anni dopo si trasferisce negli Stati Uniti, a Chicago. Con l'incarico di professore di Scienza Sociale e Morale, ha l'opportunità di approfondire lo studio delle scienze sociali. In terra americana nascono opere importanti come "The Counter-Revolution of Science" del 1952 (trad it. "Gli abusi della ragione", SEAM, Roma 1997) e "Constitution of Liberty" del 1960 (trad. it. "La società libera", SEAM, Roma 1998).
Il periodo statunitense dura dodici anni, al termine dei quali Hayek ritorna in Europa. Nel 1962, infatti, diventa professore di Politica Economica presso l'Università di Friburgo. Nel 1967 pubblica il volume "Studies in Philosophy Politics and Economics". La costituzione dello Stato liberale, la critica alle ingerenze economiche e giuridiche da parte dello statalismo, la "concorrenza" come procedimento di scoperta: questi sono solo alcuni dei numerosi contributi che Hayek propone e inserisce all'interno del dibattito scientifico-economico del XX secolo. La sua intelligenza si confronta instancabilmente con problemi del nostro tempo, tanto impegnativi quanto attuali.
Dal 1968 in poi, gli anni della maturità e della vecchiaia vengono spesi per una intensa attività intellettuale, da cui nasce, tra l'altro, l'opera "Law, Legislation and Liberty" (trad. it. "Legge. Legislazione e libertà ", Il Saggiatore, Milano 1994) in cui vengono ripresi e approfonditi temi già toccati in passato, come ad esempio le regole dell'ordine spontaneo, la giustizia sociale, la democrazia, il cosiddetto Welfare State.
Il liberalismo, per Hayek, non è solo una concezione economica, ma una sorta di "visione-del-mondo" che include una lunga serie di idee e progetti strettamente correlati l'uno all'altro e, in quanto tali, appartenenti ad aree di ricerca che vanno dalla psicologia alla sociologia e alla teoria politica, dal diritto all'epistemologia e via dicendo. In questo senso si può considerare Hayek come un economista che, al contempo, è anche sociologo, giurisperito, politologo, uomo di profonda cultura.
Quasi a sorpresa, nel 1974, gli viene conferito il Premio Nobel per l'Economia. Grazie a questo massimo riconoscimento scientifico le idee di Hayek tornano a circolare con rinnovato vigore, confrontandosi con la crisi delle politiche ispirate, più o meno direttamente, alle teorie keynesiane. Muore a Friburgo, il 23 marzo 1992.