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Idrazina

L'idrazina (o diammide, o diammina, o idruro di azoto) è un composto dell'azoto di formula bruta N2H4 (formula di struttura NH2-NH2): a temperatura ambiente è un liquido incolore e dall'odore pungente.

Punto di ebollizione: 114 °C
Punto di fusione: 2°C
Densità relativa (acqua=1): 1,01
Massa molecolare: 32,1
Solubilità in acqua: molto buona
Tensione di vapore, kPa a 20 °C: 1,4
Densità di vapore relativa (aria=1): 1,1
Temperatura critica: 380 °C
Densità relativa della miscela aria/vapore a 20°C (aria=1): 1,00
Punto di infiammabilità: 38°C c.c.
Limiti di esplosività, vol % in aria: 1,8-100
Coefficiente di ripartizione ottanolo/acqua come log Pow: -3,1
Temperatura di auto-accensione: variabile a seconda del supporto: da 24°C a contatto
con superfici di ferro arugginito a 270°C su lastre di vetro.

È una sostanza corrosiva e tossica: la soglia di contaminazione dell'aria è di 1 p.p.m., mentre la soglia olfattiva (oltre la quale l'odore è avvertibile) è di 3-5 p.p.m.: già a 20°C i vapori possono raggiungere tali concentrazioni. Oltre i 38°C, se i vapori non vengono dispersi, la miscela aria-vapore può raggiungere concentrazioni tali da essere esplosiva.

I sintomi immediati del contatto con l'idrazina sono dovuti alla corrosività della sostanza: quindi bruciore, e nel caso di inalazione dei vapori, tosse, capogiro e difficoltà respiratoria: tali sintomi possono presentarsi anche a distanza di 10-12 ore dal contatto.

La tossicità è a carico del fegato, dei reni e del sistema nervoso centrale: i sintomi di un avvelenamento da idrazina sono nausea/vomito, debolezza, confusione, stato di incoscienza. Se l'avvelenamento è avvenuto per inalazione di vapori si può avere edema polmonare. L'ingestione può essere letale. Si sospetta che l'idrazina possa essere cancerogena.

Chimicamente è una base medio-forte (forte riducente) e reagisce violentemente con altri ossidanti, con molti metalli e ossidi. Si decompone a temperature elevate in presenza di ossigeno dando azoto ed acqua: viene perciò usato come additivo nell'acqua delle caldaie ad alta pressione per deossigenarla ed evitarne la corrosione delle pareti. Alcuni aerei militari usano piccoli turboreattori ad idrazina (H-70: miscela di idrazina/acqua 30%/70%) come generatore elettrico di emergenza in caso di avaria dei generatori principali. È il liquido più ricco di idrogeno che si conosca: per questo viene impiegata come combustibile per missili e per razzi di assetto, nei satelliti artificiali e nello Space Shuttle.


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