Il Trovatore (opera lirica)
Il Trovatore è un'opera che - assieme al Rigoletto e alla Traviata - fa parte della cosiddetta trilogia romantica di opere che Giuseppe Verdi compose fra la fine del 1850 ed il 1853; fu rappresentata appunto il 19 gennaio 1853 - lo stesso anno in cui andò in scena per la prima volta La Traviata - al Teatro Apollo di Roma.Il Trovatore è un dramma in quattro parti e otto quadri scritto da Verdi su libretto di Salvatore Cammarano, che lo trasse dal romanzo El Trobador di Antonio Garcia Gutièrrez. Fu Verdi stesso ad avere l’idea di ricavare un'opera dal dramma di Gutierrez, commissionandone subito a Cammarano la stesura del libretto. Cammarano però morì improvvisamente prima di aver terminato il terzo atto (l'opera verrà comunque completata da Emanuele Bidera).
La prima rappresentazione fu un grande successo per Verdi, che seppe "toccare il cuore del pubblico come con nessun'altra delle sue opere" (così scrisse in una sua recensione Julian Budden).
La storia - intricata quanto mai e non priva, in certi passaggi, di non poche incongruenze - si svolge in parte in Biscaglia ed in parte in Aragona all'inizio del XV secolo. Molti gli interpreti che si sono cimentati con questa importante opera che offre ruoli di spicco. Fra essi - sia in studio che in teatro - Franco Bonisolli e Luciano Pavarotti. Fra le molte Leonora, si ricordano quelle di Leontyne Price, diretta nel 1977 da Herbert von Karajan, e di Gabriella Tucci per il Metropolitan di New York.
Personaggi:
- Il Conte di Luna (baritono)
- Leonora (soprano)
- Azucena (mezzosoprano)
- Manrico (tenore)
- Ferrando (basso profondo)
- Ines (soprano)
- Ruiz (tenore)
- Un vecchio zingaro (basso)
- Un messo (tenore)
- Compagne di Leonora e religiose, familiari del conte, uomini d'arme, zingari e zingare
Parte Prima - Il duello
La scena si apre nel palazzo dell’Aliaferia dove alcuni soldati raccontano del rapimento del fratello del Conte di Luna da parte di una zingara che venne poi arsa viva. Ora però reclamano la morte della figlia della zingara ritenuta colpevole di aver causato la morte del fanciullo. Nel frattempo Leonora, giovane nobile amata dal Conte di Luna, confida a Ines di essere innamorata di Manrico, il Trovatore appunto; ma il conte, arso di gelosia, sfida a duello il rivale.
Parte Seconda - La gitana
Ai piedi di un monte, in un accampamento di zingari, Azucena, madre di Manrico, racconta che un tempo, dopo aver visto sua madre arsa sul fuoco, per vendetta e disperazione gettò nel fuoco un bimbo rapito a corte: per una tragica fatalità , però, questi non era il supposto fratello del Conte di Luna bensì il suo proprio bambino. Nella scena successiva il Conte tenta di rapire Leonora ma Manrico ne sventa il pericolo.
Parte Terza - Il figlio della zingara
Azucena viene catturata da Ferrando, capo degli armigeri, e condotta dal Conte di Luna. Manrico ed Eleonora durante i preparativi per le loro nozze si giurano eterno amore. Il conte Ruiz sopraggiunge ad annunciare la cattura della zingara Azucena e Manrico, allarmato, corre - cantando la famosa aria Di quella pira ... - a cercare di salvare la madre.
Parte Quarta - Il supplizio
Manrico è catturato e fatto prigioniero nella torre del palazzo dell’Aliaferia e Leonora si offre al Conte di Luna in cambio della liberazione del suo amato; ma, avuta la certezza che egli sarebbe stato liberato, preferisce darsi la morte assumendo del veleno; fa in tempo a correre da Manrico, prigioniero insieme alla madre, per annunciargli la sua prossima salvezza e confessargli di essersi avvelenata per non andare sposa al perfido conte. Irrompe a questo punto il Conte di Luna che, disattendendo la promessa fatta, condanna Manrico a morte. Azucena si vendica gridando al conte che colui che ha fatto appena uccidere altri non era che suo fratello rapito ancora nella culla molti anni prima.