Oracolo di Dodona
L'oracolo di Dodona era un santuario della mitologia greca, dedicato a Zeus.
Aveva sede sui monti dell'Epiro, nella Grecia settentrionale.
La leggenda indica come un colombo, partito da Tebe in Egitto, arrivò fino a Dodona, posandosi su una quercia. L'uccello si rivolse agli abitanti, ingiungendogli di istituire un santuario dal quale la voce di Zeus potesse farsi sentire.
L'oracolo veniva reso da una quercia gigantesca, il cui stormire di foglie veniva interpretato dai sacerdoti.
Il racconto di Esiodo non indica l'albero sacro in una quercia ma in un faggio.
A Dodona veniva venerata anche Dione.
Chi voleva interrogare l'oracolo, scriveva personalmente le domande su una tavoletta di piombo, sacerdoti e sacerdotesse ascoltavano lo stormire delle fronde o osservavano il volo dei colombi del santuario, ricavandone le risposte.
Omero menzione l'oracolo per tre volte.
Nell'Iliade (libro XVI), Achille rivolge una preghiera a Zeus tramite l'oracolo, descrivendo i sacerdoti come "i melii dai piedi sporchi che dormono sulla nuda terra".
Nell'Odissea (libro XIV), racconta come Ulisse fosse partito per Dodona sotto travestimento, per conoscere la volontĂ di Zeus.
Sempre nell'Odissea (libro XIX), quando si rivolge alla sua sposa Penelope, nominando l'oracolo di Dodona.