Radiazione infrarossa
La radiazione infrarossa (IR) è radiazione elettromagnetica con una lunghezza d'onda maggiore della luce visibile, ma minore delle microonde. Il nome significa "sotto il rosso" (dal Latino infra, "sotto"), perché il rosso è il colore visibile con la lunghezza d'onda più lunga. La radiazione infrarossa ha una lunghezza d'onda compresa tra 700 nm e 1 mm.
L'infrarosso è spesso suddiviso in infrarosso vicino (NIR, 0,7-5 micron), medio infrarosso (MIR o intermediate-IR, 5-30 micron) e infrarosso lontano (FIR, 30-1000 micron). Questa divisione non è molto precisa, ma intesa solo per dare un'idea generale della lunghezza d'onda di cui si sta parlando.
La radiazione infrarossa è spesso legata al calore, perché gli oggetti alle normali temperature quotidiane, o più alte, emettono spontaneamente radiazione di questo tipo, più che altro concentrata nel medio infrarosso.
La radiazione infrarossa viene usata in apparecchi di visione notturna, quando non c'è abbastanza luce visibile. I sensori infrarossi convertono la radiazione in arrivo in un'immagine: questa può essere monocromatica (ad esempio, gli oggetti più caldi risulteranno più chiari), oppure può essere usato un sistema di falsi colori per rappresentare le diverse temperature. Questi apparecchi si sono diffusi inizialmente negli eserciti di numerosi Paesi, per poter vedere i loro obbiettivi anche al buio.
Il fumo è più trasparente nell'infrarosso rispetto alla luce visibile, perciò i pompieri possono usare apparecchi infrarossi per orientarsi in ambienti pieni di fumo.
Un utilizzo molto comune dell'infrarosso è come mezzo di trasmissione dati: nei telecomandi delle televisioni (per evitare interferenze con le onde radio del segnale televisivo), e tra computer portatili e altri apparecchi elettronici. Questi ultimi in genere seguono gli standard pubblicati dalla IrDA (Infrared Data Association). Telecomandi e apparecchi IrDA usano diodi emettitori di luce infrarossa (comunemente detti LED infrarossi). La luce da loro emessa viene messa a fuoco da lenti di plastica e quindi modulata, cioè accesa e spenta molto rapidamente, per trasportare dati. Il ricevitore usa un fotodiodo al silicio per convertire la luce infrarossa incidente in corrente elettrica. Risponde solo al segnale rapidamente pulsante del trasmettitore, ed è capace di filtrare via segnali infrarossi che cambiano più lentamente come luce in arrivo dal Sole, radiazione infrarossa emessa dalle persone e da altri oggetti caldi, e così via.
Anche la luce usata nelle fibre ottiche è spesso infrarossa.
Nel 1800 il fisico William Herschel pose un termometro a mercurio nello spettro prodotto da un prisma di vetro, per misurare il calore delle differenti bande di luce colorate. Scoprì che il termometro continuava a salire anche dopo essersi mosso oltre il bordo rosso dello spettro, dove non c'era più luce visibile. Fu il primo esperimento che mostrò come il calore poteva trasmettersi grazie ad una forma invisibile di luce.Utilizzi
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