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Saffo

Saffo (650 AC - 590 AC) nacque nell'isola di Lesbo, probabilmente era di nobile famiglia, bambina, seguì la famiglia in esilio a Palermo, ma poi ritornò a Mitilene, dove insegnò poesia a gruppi di giovani donne alle quali dedicò epitalami (canti nuziali), il poeta lirico Alceo fu da molti ritenuto il suo amante. Sposò forse un certo Cercila dell'isola di Andro ed ebbe una figlia di nome Cleide. Secondo la leggenda, Saffo morì gettandosi da una roccia per amore di un giovane battelliere, Faone. Il poeta Anacreonte, vissuto una generazione dopo Saffo (metà del VI secolo a.C.), accreditò la tesi che la poetessa nutrisse per le fanciulle che educava alla musica, alla danza e alla poesia un amore omosessuale, di qui i termini moderni "lesbico" e "saffico". Dell'opera di Saffo rimangono pochi frammenti. La poesia di Saffo, nitida ed elegante, si espresse in strofe, dette "saffiche", composte di quattro versi ciascuna: i primi tre endecasillabi e il quarto di cinque sillabe. Tale forma metrica fu ripresa da molti poeti, fino alla "metrica barbara" di Carducci.

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