Agamennone
| Minerva impedisce ad Achille di uccidere Agamennone |
| Opera di Giovanni Battista Tiepolo (Villa Valmarana) |
Figlio di Atreo e fratello di Menelao.
Guidò gli eserciti degli Achei alla conquista di Troia.
La flotta si radunò ad Aulide, rimanendo però immobilizzata a causa dell mancanza di vento. L'indovino Calcante dichiarò come Agamennone avesse offeso Artemide, la divina cacciatrice, la quale chiedeva ad Agamennone il sacrifico della figlia Ifigenia.
Agamennone rifiutò, gli Achei minacciarono allora di sostituirlo come capo supremo con Palamede, figlio di Nauplio.
Per forzargli la mano, Ulisse andò ad Argo e fece credere a Clitemnestra, moglie di Agamennone, che Achille chiedeva Ifigenia in sposa.
La regina permise alla figlia di andare in Aulide, dove venne immolata.
Quando seppe di essere stata ingannata, Clitemnestra giurò di far espiare ad Agamennone l'atroce delitto compiuto.
Dopo la vittoria, Agamennone tornò in patria portando con sé la principessa troiana Cassandra come schiava.
Durante la sua assenza, Clitemnestra ebbe come amante Egisto, cugino del re, e la sua decisione di vendicarsi non aveva fatto che accrescersi.
La regina accolse il re calorosamente, ma lo ucccise più tardi, con l'aiuto di Egisto e Cassandra.
Comandante supremo degli Achei, Agamennone è uno dei principali protagonisti dell'Iliade; non ha maggiore sensibilità degli altri capi achei e soltanto il genio di Omero ne fa un personaggio verosimile: le sue qualità di guerriero non attenuano minimamente il suo egoismo e la sua meschineria.
Le sue capacità di combettimento sono innegabili, ma la sua grettezza rischia di condurre al disastro l'operazione di guerra, provocando l'ira di Achille.
Agamennone appare frequentemente nella mitologia greca anche al di fuori dei fatti narrati nell'Iliade.
Da ciò si può dedurre che nella storia di Argo o di Micene esistette, non soltanto un re con questo nome, ma anche un eroe al quale erano dedicati diversi santuari della Grecia antica.
