Anna Bolena
Anna Bolena (ca. 1507 - 19 maggio 1536) fu la seconda moglie e regina consorte di Enrico VIII, e la madre della Regina Elisabetta I d'Inghilterra. Il suo matrimonio con Enrico VIII fu causa di considerevoli sconvolgimenti politici e religiosi.
Infanzia
Anna era la figlia di Thomas Boleyn, Conte del Wiltshire, e Elizabeth Howard, figlia del secondo Duca di Norfolk. L'anno di nascita di Anna è incerto, ma le prove circostanziali che sono pervenute indicherebbero l'inizio estate del 1507. La tradizione successiva avrebbe insegnato che la famiglia Boleyn era in pratica di classe media, ma ricerche recenti hanno provato che Anna Bolena nacque "gran signora". I suoi bisnonni comprendevano un Lord Mayor di Londra, un Duca, un Conte, due dame aristocratiche e un cavaliere. Anna fu sicuramente di nascita migliore sia rispetto a Jane Seymour che a Catherine Parr. Il padre di Anna le assicurò un posto assieme a Margherita, Arciduchessa d'Austria e figlia di Massimiliano I, Sacro Romano Imperatore, per la sua educazione nei Paesi Bassi, dove visse a partire dalla primavera del 1513 e fino all'autunno del 1514. A questo periodo fecero seguito alcuni anni in Francia, fino al 1521. Inizialmente nell'asilo reale, dove fu compagna della sorella gobba della Regina, Renée di Valois, ma nell'ultimo anno probabilmente alla Corte Francese, sotto l'influenza della brillante sorella minore del Re.
La Corte Inglese
Al suo ritorno in Inghilterra, Anna apparentemente divenne una dama di compagnia di Caterina d'Aragona, La "formidabile" Regina spagnola di Enrico VIII, la cui bellezza era definitivamente svanita ma la cui dignità era ancora intatta.
Durante questo periodo ci fu molto parlare di un matrimonio tra Anna e uno dei suoi cugini, il Conte di Ormande. Questo, ad ogni modo, venne cancellato per motivi incerti. Si presume che il padre di Anna fosse segretamente contro il matrimonio, che era stato architettato dal capo ministro del Re, Thomas Wolsey, il quale si era mostrato essere un nemico dei Boleyn, negli anni precedenti.
Attorno al 1522, Anna iniziò ad essere corteggiata da Lord Henry Percy. Alcuni dicono che divennero amanti, mentre altri sostengono che si trattò di un semplice corteggiamento. La seconda ipotesi è probabilmente quella vera, poiché Anna era troppo intelligente per sprecare il suo valore in poche notti di passione che non le avrebbero portato nulla. La sua sorella maggiore in Francia era stata sessualmente "avventurosa", e Anna come risultato ne era stata profondamente umiliata. Probabilmente nella primavera del 1523, Anna venne promessa a Lord Henry Percy, che sarebbe diventato il sesto Conte di Northumberland. Il padre di Lord Henry, si rifiutò di sancire il matrimonio quando ne venne a conoscenza dal Cardinale Wolsey, che ancora una volta si dimostrò non essere un amico dei Boleyn. Anna venne mandata dalla Corte al Castello di Hever, nel Kent. Non si sa quanto a lungo vi restò, anche se sicuramente fece ritorno alla Corte per la metà del 1525. A Shrovetide nel 1526 la giovane e brillante cortigiana attrasse l'occhio di Enrico VIII, una cosa che inizialmente la lasciò inorridita.
La sorella maggiore di Anna, Mary era stata in precedenza amante di Re Enrico e potrebbe avergli dato un figlio, molti storici ritengono che anche la loro madre, Elizabeth Boleyn, sia stata amante di Enrico, anche se questi lo negò. Anna si rifiutò di diventare l'amante del Re, ed eluse le sue avances per oltre un anno. Gli storici femministi ora ritengono che Anna soffrì in quanto vittima silenziosa delle molestie sessuali del XVI secolo. Enrico le propose il matrimonio nel 1527, e dopo qualche esitazione, lei accettò. Anna divenne vittima di una campagna di odio pubblico, e nel 1531 una folla di 8.000 donne marciò attraverso le vie di Londra nel tentativo di linciarla. Durante questo periodo, Anna giocò un ruolo importantissimo per la posizione internazionale dell'Inghilterra, consolidando l'alleanza con la Francia. Quando, nel 1532, Enrico le diede il titolo di Marchesa di Pembroke, fu la prima volta in cui una donna ricevette un titolo nobiliare creatole appositamente. Anche la famiglia di Anna ne beneficiò. Suo padre divenne Conte di Ormonde e Wiltshire e suo fratello Visconte di Rochford. Grazie all'intervento di Anna, sua sorella Mary ricevette una rendita annuale di 100 sterline e suo figlio ricevette un educazione di alto livello in un prestigioso monastero cistercense. Anna ed Enrico dormirono insieme per la prima volta alla fine del 1532 a Calais, e le ragioni per cui cedette a questo punto sono difficili da comprendere. Uno storico ha suggerito che fu probabilmente a causa del fatto che per quel momento si era finalmente innamorata del Re.
La personalità di Anna fu complessa, e venne grandemente distorta da quelli che si opposero al suo matrimonio e alle sue opinioni religiose. Ella fu una cristiana devota, che rientrava nella grande tradizione dell'umanesimo rinascimentale (chiamarla una protestante sarebbe troppo), fu anche una donna molto fedele, contrariamente al mito popolare, ed una donna estremamente emotiva, che poteva essere ferita facilmente. La sua dolorosa confusione, sul perchè fosse diventata oggetto del disprezzo pubblico, la sua accresciuta devozione per sua figlia che "chiaramente adorava", e le sue poche amicizie ne sono un segno. Eppure Anna poteva anche essere stravagante, nevrotica e di cattivo umore.
Matrimonio con Enrico VIII
Si è spesso pensato che l'infatuazione di Enrico per Anna lo portò a cercare un modo per annullare il suo matrimonio esistente. Ad ogni modo ci sono buone prove che suggeriscono come Enrico possa aver preso la decisione di abbandonare il suo matrimonio con Caterina d'Aragona semplicemente a causa dell'incapacità di lei nel dargli un erede maschio. Enrico riteneva che ciò fosse essenziale per impedire il crollo della dinastia Tudor, che era stata resa stabile da suo padre, Enrico VII d'Inghilterra, vincendo la Guerra delle Rose nel 1485.
Il 25 gennaio 1533, prima di annunciare la decisione che il suo primo matrimonio, con Caterina d'Aragona, sarebbe stato invalidato, sposò in segreto Anna, o nel Palazzo di Whitehall o nel Palazzo di Westminster. In ogni caso, il matrimonio non venne reso di dominio pubblico per alcuni mesi, ma Anna era già incinta e diede alla luce Elisabetta, la futura Regina Elisabetta I d'Inghilterra, nel settembre di quell'anno. Enrico era ragionevolmente compiaciuto e riteneva che lui e Anna avrebbero potuto avere un'altro figlio, anche se il primo era una bambina. L'incoronazione di Anna, nel maggio di quell'anno venne contrassegnata dall'ostilità del popolo, la gente si rifiutò di levarsi il cappello in segno di rispetto per la loro nuova Regina. Quando le venne chiesto che inpressione avesse avuto di Londra durante l'incoronazione, Anna rispose: "La città mi è piaciuta abbastanza, ma ho visto pochi cappelli in aria, e sentito poche lingue".
Durante tutto il suo periodo come Regina, Anna patrocinò diversi studiosi di religione - e salvò la vita di un filosofo francese, Nicolas Bourbon, che era stato condannato a morte dall'Inquisizione a Parigi. Si disse che ogni vescovo riformista d'Inghilterra, a quell'epoca, doveva la sua posizione all'influenza della Regina Anna. La sua Corte venne generalmente vista come estremamente colta e festosa.
Sfortunatamente per Anna, le sue tre gravidanze successive finirono in aborti spontanei o con bambini nati morti. L'ultima di queste gravidanze portò a partorire un neonato maschio già morto, nel gennaio 1536.
Ci sono diverse teorie riguardanti gli eventi che portarono a queste accuse:
La prima vuole che Enrico fosse già da tempo deluso di Anna, ma fosse riluttante a divorziare da lei mentre la sua prima moglie Caterina era ancora in vita, poiché esisteva una grossa fazione in Inghilterra che credeva (anche se non osava dirlo in pubblico) che agli occhi di Dio Enrico era ancora sposato a lei. Ma nel gennaio 1536 Caterina morì, riducendo il potenziale contraccolpo dell'opinione pubblica. Ad ogni modo diverse persone che avevano incontrato Enrico ed Anna nell'ottobre 1535 riportarono cbe la coppia sembrava andare d'accordo, ed Enricò premiò Anna con la reggenza del Parco di Colyweston a novembre. Mentre è probabile che il matrimonio fosse già teso, questa non può essere vista come la causa della caduta della Regina, senza incorporare altri fattori.
La seconda teoria è quella secondo cui Thomas Cromwell usò l'aborto spontaneo di Anna come leva per persuadere Enrico a rimuoverla, prendendo l'opportunità per pianificare la contestuale rimozione di cinque dei suoi nemici politici.
Più di recente David Starkey ha suggerito che Enrico si fosse recentemente innamorato di Jane Seymour e quindi si mosse rapidamente a fabbricare le accuse per rimuovere Anna, in modo che lui potesse risposarsi di nuovo.
L'ultima teoria, sostenuta da Retha Warnicke, è che il figlio nato morto di Anna fosse deforme, anche se le prove sono circostanziali. All'epoca era diffusa la credenza che le deformità fossero il prodotto di atti sessuali illeciti da parte dei genitori - ed ovviamente Enrico non ne poteva essere ritenuto responsabile. Tramite l'affermazione dell'adulterio di Anna, e con chiacchere ben radicate le quali dicevano che Enrico aveva a malapena rivolto la parola ad Anna, da molti mesi a quella parte, la sua paternità del bimbo deforme poteva essere ampiamente confutata, se la notizia della deformità fosse filtrata. L'impotenza di Enrico avrebbe anch'essa aderito a questa teoria. Eccezionalmente, la sfortunata gravidanza di Anna del gennaio 1536 venne resa pubblica, anche se non prima che diverse voci venissero messe in giro dai consiglieri di Enrico circa le accuse di adulterio e stregoneria. Si è suggerito che quelli giustiziati per adulterio vennero scelti poiché erano dei noti libertini, e che sotto interrogatorio le domestiche di Anna li identificarono come persone che fecero visita alla Regina in un periodo che va da ottobre 1533 a dicembre 1535. Questa teoria, comunque, dipende quasi totalmente su prove circostanziali e non ci sono praticamente prove a supporto del fatto che il feto reale fosse deforme.
La verità è probabilmente che la disaffezione di Enrico nei confronti della moglie dalla forte volontà , lo spinse nella braccia di Jane Seymour, la manipolatrice dagli occhi di cerbiatta, che era la pedina dei molti nemici politici di Anna. Questi avversari capitalizzarono sul suo ultimo aborto e sulla morte di Caterina, e con l'aiuto di Thomas Cromwell e con il (benché tacito) supporto del Re, organizzarono un piano elaborato per portare la Regina al patibolo assieme a diversi dei suoi alleati strategici della Corte.
Anna venne arrestata il 2 maggio 1536, e portata alla Torre di Londra. Nei suoi primi giorni alla Torre sembra che abbia sofferto di un minuscolo collasso nervoso, passando da crisi di risa isteriche a un pianto incontrollato. Si dice che abbia scritto una lettera al marito protestando contro questa "macchia indegna" sulla sua reputazione, supplicandolo di risparmiare i cinque uomini accusati con lei e pregandolo di ricordarsi della loro figlia Elisabetta. Sulla base della falsa testimonianza di Smeaton, forse ottenuta con la tortura, e delle deposizioni dei membri della corte della Regina, Anna venne dichiarata colpevole al processo del 15 maggio. Si comportò con notevole padronanza di se, e dopo la sua condanna disse ai giudici che mentre poteva credere che avessero buone ragioni per condannarla a morte, queste non erano le ragioni prodotte nell'aula giudiziaria. Il 17 maggio il suo matrimonio con Enrico venne annullato, anche se i motivi addotti non sono conosciuti in quanto i verbali vennero distrutti. Anna trovò la pace spirituale durante i suoi ultimi due giorni di vita, e disse al carceriere che confidava nella pietà di Dio e credeva che sarebbe andata in paradiso. Giurò due volte sui sacramenti che era innocente di tutte le accuse portate a suo carico. Il 19 maggio 1536 Anna venne decapitata con un solo colpo alla Torre di Londra. Prima della morte scerzò dicendo che: "Ho sentito dire che il boia è molto bravo, e il mio collo è sottile". Il boia, un esperto spadaccino francese, era ritenuto un giustiziere rapido ed eccellente. Anna scelse un vestito scuro per la sua esecuzione, con una sottoveste cremisi. Sul patibolo perdonò quelli che l'avevano mandata a morte, e pergò per suo marito. Venne bendata, e mentre si stava inginocchiando la sua testa cadde con un solo colpo.
Enrico VIII sposò Jane Seymour il 30 maggio.
Nel 1876 quando la Cappella Reale di San Pietro ai Vincoli, nella Torre di Londra, dove Anna venne sepolta, venne radicalmente restaurata, uno dei crpi esumati, esaminati e reinterrati venne identificato come il suo.
Nicholas Sander, un oppositore della chiesa inglese e di Elisabetta I, nacque dopo l'esecuzione di Anna e fece diverse dichiarazioni su di essa, le quali vennero rielaborate e pubblicate dopo la sua morte in De origine et progressu schismatis Anglicani (L'origine e il progresso dello scisma anglicano), 1585.
Egli fu il primo a sostenere per iscritto che Anna era deforme, dandole le sembianze di una strega. Le accuse comprendevano il fatto che Anna fosse una ninfomane che ebbe più di mille amanti; che avesse tre seni (il terzo "capezzolo" era un grosso neo sul collo); che avesse i denti sporgenti e undici dita. Tutte queste caratteristiche erano tradizionalmente associate alle streghe, e non ci sono prove dell'epoca che supportino queste accuse, nonostante la loro popolarità e la loro inclusione in molti libri di testo. Invece è impensabile che Enrico avrebbe accettato tali deformità in un epoca in cui venivano considerate di cattivo auspicio.La morte di Anna
Nel maggio 1536 Anna venne accusata di aver usato la stregoneria per intrappolare Enrico VIII nel matrimonio e per aver persuaso cinque uomini ad avere relazioni adulterine con lei; di aver creato competizione e gelosia tra i cinque; di affliggere il Re con dolori corporei; e di aver cospirato per provocarne la morte o il tradimento. Gli uomini presunti di essere stati coinvolti nell'adulterio erano un palafreniere della Camera della Corona - Marc Smeaton; il fratello di Anna - Lord George Rochford, Henry Norris, Francis Weston e William Brereton. Il fratello di Anna venne di fatto ritenuto il padre del figlio di Anna nato morto. È oggi generalmente accettato che nessuna delle accuse fosse valida; anche se ciò non ha fermato il riemergere della teoria in diversi romanzi storici sensazionalistici.Al cinema
Sono state prodotte numerose opere di finzione, libri e film sulla vita di Anna Bolena. È la protagonista principale del film del 1969 Anna dei mille giorni con Genevieve Bujold (Anna), Richard Burton (Enrico VIII), e Anthony Quayle (Wolsey). Il film venne nominato a nove Premi Oscar e vinse la statuetta per i migliori costumi.Riferimenti
Per un'analisi storica della vita di Anna, si veda il libro di Retha M Warnicke "The Rise And Fall of Anne Boleyn", Cambridge University Press, ISBN 0-521-37000-0. Si veda anche Eric W Ives' "Anne Boleyn" e il libro di Joanna Denny con lo stesso titolo.Accuse infondata
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