Ecografia
Sistema di indagine diagnostica medica che non utilizza radiazioni ionizzanti, ma ultrasuoni e si basa sul principio dell'eco. Questa tecnica è normalmente inserita nei mezzi della Radiologia, ma al contrario delle altre tecniche radiologiche, non è necessaria la presenza di un radiologo per il suo utilizzo.
Gli ultrasuoni utilizzati sono compresi tra 1 e 20 MHz. Queste onde sono generate da un cristallo piezoceramico inserito in una sonda mantenuta a diretto contatto con la pelle del paziente (appositi gel migliorano il contatto); la stessa sonda è in grado di raccogliere il segnale di ritorno, che viene opportunamente elaborato da un computer e presentato su un monitor.
Variando l'apertura emittente della sonda, è possibile cambiare il cono di apertura degli ultrasuoni e quindi la profondità fino alla quale il fascio può considerarsi parallelo.
Stanno diventanto normali le cosiddette sonde real-time, in cui gli ultrasuoni sono prodotti e raccolti in sequenza in direzioni diverse, tramite modulazioni meccaniche o elettroniche della sonda.
Quando l'onda raggiunge un punto di variazione dell'impedenza acustica, può essere riflessa, rifratta, diffusa, attenuata. La percentuale riflessa porta informazioni sulla differenza di impedenza tra i due tessuti ed è pari a:
(Z1 - Z2)2 R = --- --- (Z1 + Z2)2Vista la grande differenza di impedenza tra un osso ed un tessuto, con l'ecografia non è possibile vedere dietro di esso. Zone di aria o gas (Z piccolo) fanno invece "ombra", per via di una riflessione totale.
Il tempo impiegato dall'onda per percorrere il percorso di andata, riflessione e ritorno viene fornito al computer, che calcola la profondità da cui è giunto l'eco; questo punto si riferisice ad una superficie di suddivisione tra tessuti.
Un sistema ad ultrasuoni può funzionare in 3 diversi modi:
Table of contents |
2 Modo Real-Time 3 Modo Doppler 4 Voci correlate |
La risoluzione di un sistema ecografico si divide in due parti:
Modo A e B
Anche chiamati modo ampiezza (A) e modo brightness (B). Sostanzialmente simili: ad ogni punto del monitor è associata una profondità (distanza dalla sonda); l'intensità dell'eco viene corretta per la distanza, in modo da avere la stessa luminosità su tutta la profondità . Cambiando la frequenza usata, si può regolare la profondità massima.Modo Real-Time
Le onde sono emesse e raccolte in direzioni diverse in sequenza, in modo da poter associare ad ogni istante una direzione. In questo modo è possibile avere un'immagine contemporaneamente su tutto il campo di osservazione. La maggior parte degli ecografi attuali è usata in questo modo.Modo Doppler
Quando un'onda è riflessa su un oggetto in movimento, la parte riflessa cambia la propria frequenza in funzione della velocità dell'oggetto (effetto Doppler). Il computer dell'ecografo, conoscendo la frequenza originale emessa e misurando quella di ritorno, può calcolare la velocità del mezzo su cui l'onda si è riflessa, mentre la profondità è nota dal tempo impiegato. L'informazione della velocità è presentata a monitor con codifica a colori (normalmente rosso e blu) a seconda se si tratti di velocità in avvicinamento o in allontanamento; l'intensità del colore è questa volta legata alla frequenza dell'onda di ritorno. Uso tipico è lo studio vascolare.
Sono possibili due modi interpretativi: Color Doppler (si hanno informazioni sulla velocità media del mezzo - adatto per un volume di studio ampio) e Gated Doppler (si ottiene lo spettro di tutte le velocità presenti nel mezzo, con la loro importanza - adatto per uno studio su un particolare).
Nella modalità Doppler, il sistema fornisce normalmente anche un segnale udibile che simula il flusso del sangue; si tratta comunque di un segnale virtuale che non esiste, utilizzato solo per comodità (si può conoscere quanto riprodotto sul monitor anche senza guardarlo).
Le immagini ecografiche sono a bassa risoluzione (tipico 256x256) ad 8 bit/pixel. Normalmente, il radiologo effettua la diagnosi direttamente sul monitor, passando alla stampa solo per documentazione.
Voci correlate