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Farinata di ceci

La farinata di ceci (in dialetto genovese a' fainĂ  de ceixei) - piatto tipico della cucina ligure - ha radici assai antiche. Pare che ve ne fossero tracce anche tra gli alimenti consumati tra gli antichi greci, fra i Latini ed anche nel Medioevo. Questo č dovuto alla sua caratteristica di cibo povero, usato come alternativa al pane, in grado di dare sostentamento grazie alle vitamine, B e C e al fosforo contenuti nei ceci e nella farina che da questi si ricava e che ne costituisce l'ingrediente primario.

Vi sono diverse varianti di farinata di ceci, sia in Liguria che in altre regioni. In Liguria, luoghi tipici di produzione - oltre a Genova - sono Chiavari, Santo Stefano d'Aveto e Savona. Nel quindicesimo secolo un decreto, emesso appunto a Genova, ne disciplinava la produzione, allora chiamata "scripilita".

Caratteristici erano i locali in cui la si poteva acquistare o si poteva mangiarla con un bicchiere di buon vino. Oggi non ve ne sono quasi piů. Erano le vecchie "Sciamadde" care a letterati ed artisti, come Fabrizio De AndrĂ©, che erano soliti frequentarle. Tradotto in italiano, il termine "Sciamadda" può significare negozio nel quale si vendono torte (salate) e, appunto, farinata. Luoghi tipici e caratteristici, caratterizzati dal grande forno a legna e anche da un odore tipico che sapeva e di fritto e di legna arsa.

Per quanto la sua origine sia quella di un piatto povero e popolare, oggi č apprezzata dai buongustai e dagli intenditori.

Table of contents
1 Ingredienti
2 Preparazione
3 Varianti

Ingredienti

Farina di ceci: 500 gr. Olio d'oliva extravergine: 2 decilitri. Acqua: 2 litri. Sale. Pepe nero.

Preparazione

Si versa in una terrina l'acqua unendovi lentanente - per evitare la formazione di grumi - la farina di ceci ed il sale. Rimescolandola accuratamente si ottiene un composto liquido ed uniforme che va lasciato riposare per alcune ore (4-5). Con un cucchiaio di legno va tolta la schiuma che eventualmente si fosse formata. Quindi, versare in una teglia, dopo averla unta.

La tradizione vorrebbe che si usassero teglie in rame e stagnate, sufficientemente spesse per conservare il calore ed indeformabili al calore rispetto alla classica teglia sottile in acciaio garantiscono che la pastella sia uniforme su tutta la teglia.

Si aggiunga un po' d'olio, si mescoli nuovamente, quindi si inforni in un forno ben caldo (300 gradi) e livellato (in modo che il liquido sia disposto uniformemente).

Lasciare cuocere, girando la teglia per avere una cottura uniforme (questo se si usa un forno a legna). La cottura dura 10 minuti circa: quando la teglia "sorride" e si vede il colore giallo dorato della farinata cotta, toglierla dal forno; volendo si può mettere una macinata di pepe nero.

Varianti

Farinata con la cipolla Farinata con il rosmarino Farinata coi bianchetti Farinata bianca


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