Guerra dei Cent'anni
Fra il 1337 ed il 1453, Francia ed Inghilterra s’impegnarono in una serie di conflitti comunemente designati come guerra dei cent’anni.
Table of contents |
2 Avvenimenti 3 Conseguenze 4 Re di Francia durante la guerra dei cent’anni |
Motivi del conflitto
Avvenimenti
Nel 1328 morì senza eredi Carlo IV, re di Francia. Edoardo III, re d’Inghilterra, che per parte di madre discendeva dalla casa reale francese, dapprima riconobbe come re di Francia il proprio cugino, Filippo VI di Valois, quando però questi proibì l’importazione nelle Fiandre della lana inglese, rivendicò il titolo di re di Francia e scatenò la guerra.
Il regno era ancora considerato come un patrimonio privato, da assegnare al parente più stretto del defunto. (Tale concezione dinastico–patrimoniale dello Stato sopravvisse fino al XVIII secolo). Ciò spiega il carattere feudale conservato dalla guerra fino alla fase conclusiva.
I primi decenni del conflitto furono disastrosi per la Francia, che fu ripetutamente sconfitta mentre la situazione interna del Paese era resa drammatica dall’epidemia di peste e dalle lotte contadine. Nel 1356, Giovanni il Buono ([[1350]–1364) fu sconfitto a Poitiers e fatto prigioniero. Nel 1360, la Francia fu costretta ad accettare la pace di Brétigny, con la quale Edoardo III rinunciò alle proprie pretese sulla corona francese e liberò Giovanni II in cambio di un riscatto e di alcuni territori della Francia settentrionale, tra i quali Calais. In seguito però, Giovanni II, non avendo potuto pagare il riscatto, si riconsegnò agli inglesi e morì in Inghilterra nel 1364. Gli successe Carlo V il Saggio (1364 – 1380) che riorganizzò l’esercito e, grazie anche all’appoggio di molti grandi feudatari, riuscì a riconquistare i territori perduti durante la prima fase della guerra. Seguì una lunga tregua (1380–1415) durante la quale Francia ed Inghilterra dovettero affrontare delle gravi crisi interne.
In Inghilterra, nel 1381, scoppiò una grave rivolta contadina che costrinse Re Riccardo II (1377 – 1399) a fare ampie concessioni ai contadini, limitandone gli obblighi verso i signori. Tale fatto gli attirò l’ostilità della nobiltà che nel 1399 lo depose, l’anno seguente il cugino Enrico IV di Lancaster (1399-1413) lo fece assassinare e gli successe sul trono. Nel 1381 i Lollardi appoggiarono i contadini ed unirono la protesta religiosa alle rivendicazioni sociali, ed Enrico IV attuò una sistematica persecuzione di tale corrente riformistica.
In Francia, nel 1392, Carlo VI (1380–1422) impazzì e lo zio, Filippo II l’Ardito, duca di Borgogna, s’impadronì del regno, opponendosi al fratello del re, Luigi d’Orleans. I grandi feudatari si divisero in due fazioni: Borgognoni ed Armagnacchi. I Borgognoni nel 1413 si accordarono con Enrico V, figlio e successore di Enrico IV. Armagnacchi e Borgognoni combatterono durante la guerra dei Cent’anni. La rivalità all’inizio era limitata ai partigiani del duca d’Orléans, fratello del re Carlo VI, e a quelli del duca di Borgogna, ma si trasformò in una guerra civile che scoppiò nel 1407, quando il fratello del re fu assassinato e si concluse nel 1435 con la pace di Arras, stipulata tra Filippo il Buono, figlio di Giovanni Senza Paura, e Carlo VII, nipote del duca d’Orléans. I Borgognoni nel 1413 si accordarono con Enrico V, figlio e successore di Enrico IV. (NB - Filippo l’Ardito e Luigi d’Orleans sono dei reggenti, infatti Carlo VI il Pazzo è vivo.)
Il sovrano inglese riprese la guerra e sconfisse i Francesi ad Azincurt (1415) mentre i Borgognoni occupavano Parigi. Nel 1420, con il trattato di Troyes, Enrico V sposò la figlia di Carlo VI, facendosi in tal modo riconoscere il diritto di succedergli sul trono francese. Nel 1422, però morirono sia Carlo VI sia Enrico V. Nell’ultima fase la guerra, fino a quel momento concepita come una lotta dinastica tra sovrani, alla quale la popolazione, pur subendone i danni, non partecipava, si trasformò in una lotta per la liberazione della Francia dagli Inglesi invasori e dai feudatari francesi loro alleati.
A tale trasformazione contribuì Giovanna d’Arco (1412–1431) una giovane donna che, nel 1429, quando la Francia era in gran parte nelle mani degli Inglesi e dei duchi di Borgogna, dimostrando insolite capacità politiche e militari, si presentò a re Carlo VII (1422-1461) e lo convinse a reclutare fra il popolo un esercito disposto a battersi per la libertà della Francia. Alla guida di tale esercito Giovanna d’arco riconquistò Orleans e conseguì altre vittorie, nel 1431 fu però fatta prigioniera dagli Inglesi che la condannarono al rogo come eretica. Nel 1435, Carlo VII riconobbe l’autonomia della Borgogna, ponendo fine alle lotte tra Armagnacchi e Borgognoni. L’anno seguente riuscì a cacciare gli Inglesi da Parigi e nel 1450 riconquistò la Normandia. Nel 1453, tutto il territorio francese, tranne Calais (che restò agli Inglesi fino al 1558), era nuovamente nelle mani del re francese e si concluse la guerra dei cent’anni. L’Inghilterra rinunciò ad espandersi sul continente e cercò nuovi sbocchi sul mare, in Francia il successore di Carlo VII, Luigi XI sconfisse Carlo il Temerario, duca di Borgogna annettendone i territori, negli anni seguenti, grazie a successioni e a matrimoni, unì alla Francia anche la Provenza e la Bretagna.
Conseguenze
Nel 1453, la sconfitta dell’Inghilterra, con il fallimento del suo espansionismo sul continente dà l’avvio al suo sviluppo come potenza marittima. Nello stesso anno cade Costantinopoli (fine dell’Impero Romano d’Oriente), molti intellettuali fuggono in occidente portando con sé i testi classici greci e diffondendo la conoscenza del greco antico. Intorno al 1450 si diffonde la stampa a caratteri mobili (Gutenberg) , che nel volgere di qualche decennio favorisce una più rapida e capillare diffusione delle idee