Gustav Meyrink
Gustav Meyer, questo il vero nome, è uno degli autori più illustri della magica città di Praga, legando il suo nome all'opera esoterica Il Golem, che riprende una vecchia leggenda del ghetto ebraico della città .
Table of contents |
2 La personalità e lo stile |
Nato a Vienna il 19 Gennaio del 1868, è il figlio illegittimo del ministro Wurttemberg, barone von Varnbuler, e dell'attrice Maria Meyer.
Cresciuto con la nonna materna ad Amburgo, frequenta il ginnasio di Monaco, quindi la scuola commerciale di Praga, dove iniziò a lavorare come impiegato in un'azienda di esportazione, quindi come titolare del Primo ufficio del cambio cristiano, piccola banca che aprì in Piazza Venceslao nel 1889 e che poi chiuse nel 1902.
Fallita e chiusa la piccola banca, Meyrink decise di cambiare completamente la sua attività e con essa la sua vita intraprendendo la carriera di scrittore. Dapprima iniziò a leggere un gran numero di libri sull'occultismo, preso da una ansia ardente di sapere. Desideroso di approfondire quanto appreso, iniziò a frequentare gli ambienti spiritici, ma rimase ben presto deluso dai personaggi cui veniva a contatto. Tali frequentazioni, però, fecero emergere una capacità visonaria nascosta nella sua personalità e che lo spinse in maniera decisiva verso la carriera di scrittore.
Inizia così a usare lo pesudonimo con cui a tutt'oggi rimane noto (Meyrink): le sue prime storie sono una serie di racconti apparsi sulla rivista Simplicissimus di Monaco, raccolte successivamente in quattro volumi: Wachsifgurenkabinett, Orchidee, Der heisse Soldat, Jorn Uhl und Hilligenlei, poi rinuniti, inisieme ad altri lavori all'epoca inediti, nei tre tomi di Des deutschen Spiessers Wunderhorn, edita sempre a Monaco nel 1913.
Il vero successo, però, giunse con la pubblicazione di Der Golem (1915 - Il Golem). Seguirono La faccia verde (1917), La notte di Valpurga (1918), Il domenicano bianco (1922) e L'angelo della finestra occidentale.
Tutti i suoi romanzi sono intrisi di quella magia e di quel mistero che, sola fra tutte, riesce ad esprimere la città di Praga, oltre che dalle tematiche occultiste e spiritiste oggetto dello studio di Meyrink per molti anni della sua vita.
Vita caratterizzata, per larghi tratti, dalla passione, oltre che per i libri e la conoscenza, raccolta in maniera abbastanza caotica e poco sistematica, soprattutto per le donne, gli scacchi e il canottaggio. Non solo: i suoi studi e le sue opere miravano ad una conoscenza profonda di se stessi, perché solo tale conoscenza porta all'immortalità .
Dopo essersi convertito al buddismo, Meyrink si spegne a Starnberg, nei pressi di Monaco, il 4 Dicembre 1932.Cenni biografici
Il successo
La personalità e lo stile