Italo Calvino
Italo Calvino (15 ottobre 1923, Santiago de las Vegas, Cuba - 19 settembre 1985, Siena), scrittore italiano.
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2 La poetica |
Biografia
Nato a Cuba, Calvino torna giovanissimo in Italia, riceve un'educazione laica, la guerra interrompe gli studi di agraria, nel 1943 si unisce ai partigiani, nel 1945 rientra a Torino, collabora a vari giornali, aderisce al PCI, si iscrive a lettere, è assunto all'Einaudi, dove lavora Vittorini. Nel 1947 pubblica Il sentiero dei nidi di ragno sul tema della resistenza e, nel 1949, la raccolta di racconti Uultimo viene il corvo. Ambedue le opere nascono nell'ambiente del neorealismo, pur essendo connotate, soprattutto la prima, dal fiabesco calviniano. Allo stesso periodo risale il romanzo fallimentare I giovani del Po, di tematica neorealista e operaia. Calvino cerca una scrittura oggettiva e mira a definire la condizione dell'uomo nella nostra epoca. Nel 1952, Calvino, su consiglio di Vittorini, abbandona la letteratura realistico - sociale - picaresca, si dedica alla fabulazione (narrazione apparentemente fantastica, leggibile a vari livelli interpretativi) e scrive Il visconte dimezzato che, con Il barone rampante (1957) ed Il cavaliere inesistente (1959) forma la trilogia de' "gli antenati" che costituisce una rappresentazione allegorica dell'uomo contemporaneo. Il barone rampante segue la delusione ideologica dell'autore (1956, invasione dell'Ungheria), che abbandona il PCI ed accantona l'impegno politico. Lo scrittore, tra il 1950 ed il 1956, raccoglie le Fiabe italiane (1956). In due articoli (Il male dell'oggettività e La sfida al labirinto), Calvino enuncia una poetica etico - conoscitiva che mira a definire la situazione esistenziale dell'uomo contemporaneo. Nel 1963, lo scrittore pubblica La giornata di uno scrutatore, nel 1964 si trasferisce a Parigi e si intensifica il suo interesse per le scienze naturali e sociologiche. Tali interessi influiscono sulla sua opera, nascono Le Cosmicomiche (1965), apparentemente fantascientifiche, in realtà surreali. Il castello (1969) e La taverna dei destini incrociati (1973), Se una notte d'inverno un viaggiatore (1969), Le città invisibili (1972) appartengono alla "fase combinatoria", ossia un certo numero di elementi (es. le figure dei tarocchi) dà origine a vicende innumerevoli, ma in numero finito. Calvino cerca di dare un ordine, o, almeno, di rendere comprensibile il caos della realtà e, quindi, la finitezza delle possibilità risulta rassicurante. Nel 1983, pubblica i racconti di Palomar, muore nel 1985, mentre prepara le Lezioni americane per l'università di Howard.
La poetica
L'esperienza del neorealismo
Il neorealismo fu, più che una scuola, un modo di sentire comune ai giovani scrittori del dopoguerra, che si sentivano depositari di una realtà sociale nuova. Lo scrittore, alludendo a quel periodo della sua attività , afferma che per mesi, dopo la fine della guerra, aveva tentato di raccontare l’esperienza partigiana in prima persona, ma senza ottenere risultati soddisfacenti, ma quando cominciò a scrivere storie che non lo riguardavano personalmente ed adottò un punto di vista oggettivo, il suo lavoro divenne finalmente apprezzabile. In tale clima intellettuale, Calvino concepisce quel particolare romanzo neorealista che è Il sentiero dei nidi di ragno. L'adozione del punto di vista di Pin, il ragazzo che è il protagonista del racconto, determina il carattere fiabesco e fantastico della narrazione. Tale tecnica straniante, consente allo scrittore di descrivere la realtà come sogno, senza farle perdere consistenza. La dimensione mitico - fiabesca evita alla narrazione resistenziale di cadere nella retorica. Inizia con quest'opera un procedimento che diviene peculiare di Calvino, ossia la semplificazioni della forma narrativa in modo da rendere l'opera fruibile a vari livelli, anche da lettori non smaliziati (fruibile è diverso da leggibile, perché si può leggere senza capire, leggere recependo solo la trama, oppure fruire, ossia capire ciò che si legge, recependone tutte le implicazioni e gli eventuali riferimenti). Inizialmente tale scelta ha motivazioni ideologiche, in seguito, sperimentando altre forme e contaminando forme colte e popolari, Calvino conserva il principio della molteplicità dei livelli di lettura. Anche nei racconti di Ultimo viene il corvo Calvino aderisce alla poetica neorealista, ma mantiene la veste fiabesca, pur abbandonando l'ottica infantile, l'opera, però è di maniera.