Marco Minghetti
Marco Minghetti č nato a Bologna il 18 Novembre 1818 ed č morto a Roma il 10 Dicembre 1886. Nasce da una famiglia di proprietari terrieri e riceve una preparazione culturale molto profonda. Il Minghetti spazia tra letteratura, scienza ed economia alternando lunghi viaggi all'estero.Aderisce al movimento riformista che si era diffuso anche negli Stati Pontifici. Con l'elezione di papa Pio IX credette possibile un'allenza fra i liberali e il papa.
Tra il 1842 ed il 1847, partecipa attivamente ai lavori della Società agraria bolognese, collaborando anche al giornale «Il Felsineo» divenendone direttore.
Nel Novembre del 1847 divenne membro della Consulta di Stato e del primo governo, si dimise il 19 aprile 1848.
Tra il 1848 ed il 1849, nelle file dell'esercito piemontese, partecipa alla guerra di Indipendenza, vivendo poi a Bologna negli anni della seconda restaurazione.
Nel 1849 per breve tempo divenne ministro dei Lavori Pubblici. Nel 1859, dopo i moti popolari e la guerra di indipendenza, divenne presidente dell'Assemblea delle Romagne.
Successivamente fu ministro degli Interni con il Cavour e il Ricasoli, poi delle Finanze con il Farini.
Nel 1857, fonda la "Banca delle quattro legazioni" e, su indicazione del Cavour, scrive delle relazioni sullo stato delle province pontificie da presentare al congresso di Parigi. Nel 1858, collabora all'attivitĂ del comitato bolognese della "SocietĂ nazionale".
Tra il 24 marzo 1863 e il 23 settembre 1864 succedette al Farini nella carica di primo ministro.
La Convenzione di Settembre conclusa con la Francia il 15 Settembre 1864 suscitò in ambito nazionale parecchio malcontento e questo provocò la sua caduta.
Nel 1870, subito dopo Porta Pia, con l'appoggio del Quintino Sella e di Ruggero Bonghi riformò l'Accademia dei Lincei sul modello dell' Istitut de France.
Fu nuovamente Primo Ministro tra il 10 luglio 1873 ed il 18 marzo 1876. Durante questa legislatura si trovò in disaccordo con la Destra, alla quale nonostante tutto apparteneva. Motivo del contendere era la rigorosa politica di bilancio che perseguì, che nel 1876 portò al pareggio di bilancio.