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Marco Pantani

      

Marco Pantani (Cesena, 13 gennaio 1970 - Rimini, 14 febbraio 2004), ciclista italiano. È stato uno dei migliori scalatori della sua generazione, nel ciclismo professionistico su strada.

Il vertice della carriera lo raggiunse nel 1998, quando riuscì a vincere sia il Tour de France che il Giro d'Italia, un'accoppiata riuscita solo a pochi grandi campioni. La bandana che spesso indossava e il suo modo di attaccare gli avversari sulle salite gli valsero il soprannome di Il Pirata.

La sua carriera subì un brusco (quanto drammatico) stop durante il Giro del 1999 quando, dopo la tappa di Madonna di Campiglio, un'analisi del sangue rivelò un livello troppo alto di ematocrito, e portò alle conseguenti accuse di doping.

Table of contents
1 Nato "grimpeur"
2 Dai monti di Francia alla leggenda
3 Tradito dall'ematocrito
4 La triste fine
5 Palmares

Nato "grimpeur"

Alto 172 cm, per 57 kg di peso, Pantani era il classico scalatore e dimostrò tutto il suo potenziale al suo debutto nel Tour del 1994, dove finì terzo e vinse la tappa della leggendaria scalata dell'Alpe d'Huez. Proprio quando sembrava pronto a costruire su questo successo, Pantani venne coinvolto in una terribile collisione con un automobile durante la Milano-Torino, che gli costò la frattura in due punti di una gamba e la prospettiva di una prematura fine della carriera.

Pantani ritornò a correre nel 1997, ma subì un nuovo incidente al Giro d'Italia, che lo costrinse al ritiro. Questa volta recuperò velocemente e ritornò in azione al Tour dello stesso anno, dove lotto a lungo per la maglia gialla. Grazie alla sua conformazione fisica e alla sua abilità unica, Pantani era virtualmente imbattibile sulle salite delle Alpi e dei Pirenei, ma il più robusto e potente Jan Ullrich mostrò la sua determinazione e riuscì a limitare il tempo perso nei confronti di Pantani nel corso di alcune battaglie titaniche.

Ullrich fu in grado di recuperare lo svantaggio nelle tappe a cronometro, per le quali era più tagliato, riuscendo a portare la maglia gialla fino a Parigi, con Pantani che si piazzò al terzo posto della classifica finale.

Anche se la sua conformazione gli dava un significativo vantaggio in montagna, limitava le sue prestazioni nelle gare contro il tempo. Finché uomini come Ullrich riuscivano a stare vicini a Pantani durante le tappe di montagna, sarebbero stati in grado di recuperare le sconfitte nelle tappe a cronometro.

Dai monti di Francia alla leggenda

Comunque, nel Tour dell'anno seguente, Pantani fu finalmente in grado di spezzare il risoluto e indistruttibile Ullrich, battendolo di quasi sette minuti in una sensazionale tappa di montagna. Anche se Ullrich mostrò il suo carattere andando all'attacco nella tappa successiva, il danno era ormai stato fatto e Pantani divenne il primo italiano a vincere il Tour dopo Felice Gimondi nel 1965.

La sua vittoria fu ancor più notevole, perché per molti anni il tour era stato dominato da passisti molto forti nelle prove a cronometro come Miguel Induraín, Jan Ullrich e Bjarne Riis. Era dai tempi di Lucien van Impe che uno scalatore "puro" non vinceva, e il suo trionfo fece risorgere la leggenda dello specialista della montagna che volava sulle salite più ripide come se fosse fatto d'aria.

Marco Pantani si era messo in mostra spettacolarmente anche al Giro d'Italia, dove il grande numero di tappe di montagna favorì il suo stile unico. Confrontato dalle sfide portate da altri specialisti della lotta contro il tempo, come Alex Zuelle e Pavel Tonkov, Pantani attaccò ripetutamente sulle montagne e fu in grado di guadagnarsi un margine abbastanza grande da compensare la sua debolezza a cronometro, portandogli la vittoria finale e numerosi successi di tappa.

Tradito dall'ematocrito

Le cose cambiarono per Pantani durante il Giro del 1999: quando era in lizza per un'altra vittoria venne squalificato dalla gara (che fu poi vinta da Ivan Gotti) per un livello troppo alto di globuli rossi, che suggeriva (anche se non provava in maniera definitiva) l'uso di una sostanza vietata, l'EPO.

Pantani venne squalificato per uso di EPO, ma partecipò al Tour de France del 2000. Anche se fuori dalla lotta per gran parte della corsa, Pantani mostrò un lampo del suo talento e della sua determinazione quando si confrontò in una lotta pedale contro pedale con l'apparentemente invincibile Lance Armstrong, sulla terribile salita del Mont Ventoux, quando insieme staccarono nettamente il resto del gruppo.

Nonostante le accuse di doping, Pantani rimase popolare tra i suoi ammiratori, che preferivano pensare al grande scalatore del passato, ai suoi attacchi esplosivi sulle montagne che rendevano eccitante la corsa.

Nel giugno 2003 Pantani entrò in una clinica del Nord Italia per curarsi dalla depressione di cui da tempo soffriva, assottigliando le possibilità di rivederlo gareggiare in una grande competizione.

La triste fine

Il 14 febbraio 2004, venne trovato morto in un residence di Rimini. L'autopsia ha rivelato che la causa della morte è stata un arresto cardiaco causato da un'overdose di cocaina. Alla notizia della sua morte, il suo collega ciclista Mario Cipollini disse "Sono devastato, è una tragedia di proporzioni enormi per tutti quelli coinvolti nel ciclismo. Non ho parole".

Palmares


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