Rivolta dei Ciompi
La Rivolta dei Ciompi fu una rivolta che avvenne a Firenze nel 1378.I ciompi erano, nella Firenze del XIV secolo, i salariati delle corporazioni artigianali, in particolare quelli della lana. Ai tempi di Papa Bonifacio VIII (1294–1303), il popolo grasso (grandi mercanti e finanzieri) aveva conseguito il controllo del Comune di Firenze. Il popolo minuto (piccola borghesia), grazie alle proprie corporazioni riuscì ad ottenere qualche successo nell’amministrazione della città , mentre il proletariato (braccianti, operai) restò escluso dal governo ed in condizioni economiche disastrose. Durante l'estate del 1378, scoppiò il tumulto dei Ciompi, guidati da Michele di Lando. I Ciompi, che rivendicavano il diritto di associazione e di partecipazione alla vita pubblica, ottennero che Michele di Lando fosse eletto gonfaloniere (capo del governo comunale), che fossero create tre nuove arti comprensive del popolo minuto e che i rappresentanti di tutte le arti partecipassero al governo. Il popolo grasso però, per timore che i rappresentanti del proletariato riuscissero a limitare il potere ed i privilegi dei ceti più ricchi, cercarono di isolarli alleandosi alla piccola borghesia (popolo minuto). Quando i Ciompi chiesero nuove concessioni (es. la cancellazione dei debiti verso i datori di lavoro) i rappresentanti del popolo minuto e lo stesso Michele di Lando li abbandonarono. I Ciompi, rimasti senza alleati, nel 1382 furono sconfitti, le loro arti furono sciolte e Michele di Lando dovette abbandonare la città . A Firenze fu ristabilito il predominio del popolo grasso ed il controllo delle grandi famiglie durò fino alla metà del '400, quando i Medici instaurarono la Signoria.