Rivoluzione d'ottobre

La Rivoluzione d'ottobre si inquadra storicamente nella rivoluzione russa del 1917. In realtà essa fu la seconda fase di tale rivoluzione, dopo la prima innescata dagli eventi della Rivoluzione di febbraio dello stesso anno. A guidare la rivoluzione d'ottobre - che era basata sulle idee di Karl Marx ed avrebbe segnato l'inizio della diffusione del comunismo nel XX secolo- fu il capo bolscevico Vladimir Lenin.

Il 7 novembre 1917, Lenin guidò i rivoluzionari dell'ala pi� radicale del movimento bolscevico in un colpo di stato quasi senza spargimento di sangue, contro il governo provvisorio di Kerensky (la Russia stava ancora usando il Calendario Giuliano a quell'epoca, perciò i riferimenti dell'epoca mostrano la data del 25 ottobre). In seguito i resoconti ufficiali dell'Unione Sovietica dipinsero gli eventi di ottobre in maniera pi� drammatica di quanto non fossero stati in realtà.

Per la maggior parte, il colpo fu incruento, con i bolscevichi che presero le principali attrezzature governative incontrando poca opposizione, prima di lanciare l'assalto al Palazzo d'Inverno. I filmati ufficiali, girati molto pi� tardi, mostrarono un violento assalto al Palazzo d'Inverno e dei feroci combattimenti, ma in realtà i bolscevichi incontrarono una resistenza scarsa o addirittura nulla e furono praticamente in grado di entrare tranquillamente nel palazzo e prenderne possesso.

Il Secondo Congresso dei Soviet si stava tenendo contemporaneamente agli eventi della Rivoluzione d'ottobre, e Lenin annunciò semplicemente ai delegati riuniti che c'era stato un cambio di governo senza che questi fossero stati consultati (nonostante lo slogan Bolscevico che recitava "tutto il potere ai Soviet").

Il successo della Rivoluzione d'ottobre chiuse la fase della rivoluzione cominciata in febbraio e tramutò la Rivoluzione Russa da una ampiamente liberal-democratica in una insurrezione comunista.

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