Sila
Cenni storici
I Bruzi, antico popolo di pastori e artigiani furono i primi frequentatori dell'altopiano silano.
Dopo la distruzione di Sibari avvenuta nel 510 a.C. ad opera dei Crotoniani, Roma iniziò ad interessarsi a tutta la Calabria ed anche a questa terra.
Con la caduta dell'Impero Romano ebbero luogo le invasioni barbariche.
Nel VI secolo i Bizantini ristabilirono l'ordine, la pratica dell'allevamento e dell'agricoltura.
Nel secolo VIII i Longobardi sottrassero molti terreni a Costantinopoli. Le successive invasioni arabe lungo le coste calabre costituirono la decadenza definitiva dei Bizantini.
Dal 1045 al 1060 si sostituirono i Normanni che contribuirono a diverse fondazioni monastiche che diedero vita (nel secolo XII) alla costruzione delle abbazie cistercensi. Alcuni esempi sono la Matina a San Marco Argentano e la Sambucina a Luzzi. I monasteri furono luoghi di studio, centri di cultura e di stimolo per la rinascita agricola.
Le genti delle coste migrarono verso le Pendici dell'Altopiano Silano, dove fondarono i cosiddetti Casali. In quell'epoca venne realizzato un grandioso monastero ad opera di Gioacchino da Fiore intorno al quale si sviluppò il primo centro abitativo dell'altopiano: San Giovanni In Fiore.
Tra il 1448 e il 1535 molti esuli dall'Albania si insediarono nelle terre del versante ionico della Sila creando alcune comunità dette Sila Greca. Oggi i comuni di lingua albanese sono circa trenta. I loro usi, costumi e tradizioni sono rimasti inalterati nel tempo.
Il territorio successivamente venne annesso al Regno d'Italia che applicò una politica di repressione al brigantaggio e si occupò di costruire molte strade tra cui la Paola Cosenza Crotone, oggi SS 107.
In seguito venne realizzata la Ferrovia Calabro Lucana. Molti villaggi agricoli finirono per diventare insediamenti a carattere turistico.