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Terremoto

Un terremoto è uno scuotimento o un tremore della superficie terrestre. I terremoti sono tipicamente il risultato del movimento delle zone di deformazione delle faglie geologiche negli strati superiori. La terraferma è in lento ma costante movimento (vedi placca tettonica) e i terremoti si verificano quando la tensione risultante eccede la capacità del materiale di sopportarla. Questa condizione occorre molto spesso (e la conseguente maggior frequenza dei terremoti serve a definirli) sui confini delle placche tettoniche nelle quali la litosfera terrestre può essere divisa. Gli eventi che si verificano nei confini tra placche sono detti terremoti interplacca; quelli meno frequenti che avvengono all'interno delle placche della litosfera sono detti terremoti intraplacca.

I terremoti si verificano ogni giorno sulla Terra, ma la stragrande maggioranza causa poco o nessun danno. La durata media di una scossa è molto al di sotto di sotto dei 30 secondi; per i terremoti più forti però può arrivare fino a qualche minuto. Le scosse di terremoto sono orizzontali, dette anche ondulatorie, e verticali, dette anche sussultorie. Un terremoto può essere formato da scosse di un solo tipo o di entrambi. Un terremoto può essere accompagnato da forti rumori sotterranei che possono ricordare boati, tuoni, sequenze di spari, ...; questi suoni sono più vari vicino al centro del terremoto e sono dovuti dalle vibrazioni della crosta terrestre.

I grandi terremoti possono causare gravi distruzioni e alte perdite in vite, attraverso una serie di agenti distruttivi, il principale dei quali è il movimento sussultorio e ondulatorio del terreno, accompagnato da effetti correlati: frattura della faglia, inondazione (ad esempio, maremoto o rottura di dighe), cedimenti del terreno (frane, smottamenti), incendi o fuoriuscite di materiali pericolosi. In un particolare terremoto, ognuno di questi agenti può essere predominante, e storicamente ognuno ha causato gravi danni o numerose vittime.

I terremoti più grandi sono di norma accompagnati da altri più piccoli, noti come scosse di assestamento quando seguono la scossa principale. La fonte del terremoto è distribuita su un'area significativa -- nel caso dei terremoti più grossi, ha un raggio di oltre un migliaio di chilometri -- ma è normalmente possibile identificare un punto preciso dal quale le onde sismiche sono apparentemente emanate. Questo punto viene detto "fuoco", e di solito risulta essere il punto in cui si è originata la frattura della faglia. La posizione del "fuoco" è conosciuta come "ipocentro" e la proiezione dell'ipocentro sulla superficie terrestre viene detta "epicentro". I terremoti, specialmente quelli che avvengono sotto il mare o sotto aree coperte dall'oceano, possono provocare maremoti (detti anche tsunami), sia come risultato diretto della deformazione del letto marino causata dal terremoto, sia come risultato di uno smottamento subacqueo indirettamente innescato da questo. Altri effetti dei terremoti possono essere: la formazione di crepacci dai quali alle volte possono fuoriuscire acque, fanghi o gas; abbassamento od innalzamento dei suoli; frane di parti scoscese.

I sismografi sono degli apparecchi speciali in grado di rilevare con precisione l'ora, la direzione e la durata di una scossa. Questi rilevano anche tutte le scosse non percepibili dall'uomo.

Negli anni '30, un sismologo Californiano, Charles F. Richter sviluppò una semplice scala numerica (che chiamò magnitudine) per descrivere le dimensioni relative dei terremoti, la quale sarebbe stata in seguito chiamata Scala Richter. Dopo Richter, i sismologi hanno sviluppato diverse scale di magnitudine. La maggior parte delle scale in uso nel mondo occidentale sono mutuamente consistenti al punto da usare comunque il termine "Scala Richter" quando si riferiscono i valori al pubblico. Altre scale (e modi di descrivere la dimensione dei terremoti) sono usate in altre aree geografiche e dagli specialisti in terremoti. La stampa talvolta riporta questi valori come "magnitudine Richter", creando confusione nel pubblico.

Gli effetti del terremoto sono descritti in termini di intensità in una scala che tenta di quantificare la gravità dello scuotimento in un dato punto. Esistono diverse scale di intensità, con diversi gradi di consistenza le une con le altre. La più conosciuta è la Scala Mercalli, inventata dal vulcanologo italiano Giuseppe Mercalli, ma la più consistente e analitica Scala Macrosismica Europea sta sempre più venendo utilizzata.


L'Interstate 880 a Oakland, California dopo il terremoto del 1989

Alcuni terremoti sono causati dal movimento magmatico all'interno di un vulcano, e possono essere indicatori di una imminente eruzione. In rarissimi casi dei terremoti sono stati associati all'accumulo di grandi masse d'acqua dietro a delle dighe, come per la Diga di Kariba in Zambia, Africa, e con l'iniezione o estrazione di fluidi dalla crosta terrestre (Arsenale delle Montagne Rocciose). Tali terremoti avvengono perché la resistenza della crosta terrestre può essere modificata dalla pressione del fluido. Infine, i terremoti (in senso molto ampio) possono essere il risultato della detonazione di esplosivi. Gli scienziati occidentali sono stati in grado di rilevare, usando strumenti sismologici, i test nucleari eseguiti dai governi che non rilasciavano informazioni sui loro programmi atomici attraverso i canali normali.

Vedi anche

Lista di terremoti, sismologia, geofisica, faglia di Sant'Andrea


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