Testi sacri ebraici
Table of contents |
2 La Bibbia ebraica 3 Talmud |
il Pentateuco, ossia i cinque libri (pente in greco significa cinque, teuchos significa libro) che costituiscono per gli ebrei la Torah (Legge): Genesi (Gen), Esodo (Es), Levitico (Lv), Numeri (Nm), Deuteronomio (Dt);
i Libri storici: Giosuč (Gs), Giudici (Gdc), Rut (Rt), I e II Libro di Samuele (1 e 2 Sam), I e II Libro dei Re (1 e 2 Re), I e II Libro delle Cronache o Paralipomeni (1 e 2 Cr), Esdra (Esd), Neemia (Ne), Tobia (Tb), Giuditta (Gdt), Ester (Est), I e II Libro dei Maccabei (1 e 2 Mac);
i Libri poetici e sapienziali: Giobbe (Gb), Salmi (Sal), Proverbi (Pr), Qoelet o Ecclesiaste (Qo o Eccle), Cantico dei Cantici (Ct), Sapienza (Sap), Siracide o Ecclesiastico (Sir o Eccli);
i Libri profetici: Isaia (Is), Geremia (Ger), Lamentazioni (Lam), Baruc (Bar), Ezechiele (Ez), Daniele (Dn), i 12 profeti minori: Osea (Os), Gioele (Gl), Amos (Am), Abdia (Abd), Giona (Gn), Michea (Mi), Naum (Na), Abacuc (Ab), Sofonia (Sof), Aggeo (Ag), Zaccaria (Zc), Malachia (Ml).
La TANAKH č composta da:
Il numero totale dei libri č 36, tuttavia la tradizione ne conta solo 24 in quanto 12 libri profetici sono considerati come uno solo perchĂ© considerati profeti minori (Osea, Gioele, Amos, Abdia, Giona, Michea, Nahum, Abacuc, Sofonia, Aggeo, Zaccaria e Malachia)
Come anticipato nell'introduzione, la TorĂ h č la prima parte della Bibbia Ebraica e corrisponde ai 5 libri di Mosč e proprio perchč sono stati rivelati quali sono direttamente da Dio a Mosč sono considerati sacri.
Oggi vi č la consuetudine di completare la lettura della TorĂ h in un anno e per questo scopo essa č stata suddivisa in 54 parashioth, (pl. di parashĂ /porzione) quanti sono i sabati in un anno. Le parashioth prendono il nome dalla prima o da una delle prime parole con cui hanno inizio.
Introduzione
Accanto alla Bibbia, il Talmud (che significa insegnamento) č il grande libro sacro dell'Ebraismo: diversamente dalla Bibbia ebraica, il Talmud č infatti riconosciuto solo dall'Ebraismo, che lo considera come la Torah orale, rivelata sul Sinai a Mosč e trasmessa a voce, di generazione in generazione, fino alla conquista romana. Il Talmud fu fissato per iscritto solo quando, con la distruzione del Secondo Tempio, gli ebrei temettero che le basi religiose di Israele potessero sparire.
Torah scritta e Torah orale
Il Talmud consiste in una raccolta di discussioni avvenute tra i sapienti (hakhamim) e i maestri (rabbi) circa i significati e le applicazioni dei passi della Torah, e si articola in due livelli:
Dopo il ritorno da Babilonia, i tre ultimi profeti (Ageo, Zaccaria e Malachia), lo scriba Esdra, poi gli uomini della Grande Sinagoga assicurarono la trasmissione della tradizione orale, che passa successivamente attraverso i farisei e le loro grandi scuole (Jeshivoth).
Piů tardi le persecuzioni e la necessitĂ di tener conto della distruzione del secondo Tempio (70 d.C.) e della diaspora ebraica, indussero rabbi Aqivah e poi rabbi Meir a raccogliere e a classificare gli appunti dei loro allievi. All'inizio del III secolo, rabbi Jehudah, soprannominato il Santo, li ordinò in 63 trattati, raggruppati in sei ordini, il cui insieme costituisce la "Mishnah" ("Insegnamento da ripetere"), compendio della Torah orale e destinato a essere imparato a memoria. La "Mishnah" č scritta in ebraico, benchĂ© l'aramaico giĂ a quell'epoca fosse la lingua corrente anche in Palestina.
Col passare degli anni divenne evidente che il testo della Mishnah era troppo conciso.
Il Talmud ci č giunto in due versioni diverse: il Talmud di Gerusalemme (Talmud Jerushalmì)(redatto tra il IV e il VI secolo nella Terra d'Israele) e il Talmud di Babilonia (Talmud Bavlì)(redatto tra il V e il VII secolo in Babilonia). Il Talmud Babilonese, la cui GhemarĂ č scritta in aramaico e che fu compilato inizialmente da rav Ashì e terminato da Rabina, ambedue capi della famosa jeshivah di Sura, č molto piů lungo di quello di Gerusalemme.
Il messaggio del Talmud si presenta in due forme:
quella della Halakhah (Via da seguire) che riguarda le prescrizioni legali, e quella della Aggadah (Racconto), consistente in racconti immaginosi e in parabole che spesso ricordano i Vangeli. L'insieme costituisce una vera enciclopedia delle conoscenze dell'epoca (matematica, medicina, astronomia ecc.).
Il Talmud ha autoritĂ per tutte le generazioni, tant'č che oggi vi č un vero risveglio di studi talmudici.
In ogni epoca i quesiti posti al Talmud hanno permesso di applicano tenendo conto dei nuovi dati scientifici, economici, sociali. Così viene garantita la continuitĂ della tradizione vivente, da Mosč ai giorni nostri.
Mal conosciuto negli ambienti cristiani, il Talmud č diventato ben presto il bersaglio preferito. A Parigi, nel 1240, fu istruita una parodia di processo, cui seguì il rogo solenne di 24 carri di copie del Talmud, sequestrate agli ebrei. Da quel momento, e per secoli, il Talmud fu vietato in molti luoghi.
Nell'opinione pubblica, questa condanna ebbe come effetto la diffidenza: si era convinti che il Talmud conteneva cose malvagie, contro ogni ragione e diritto, cose che gli ebrei utilizzano per trarne malefici. Gli autori antisemiti sfrutteranno questo tema fino ai nostri giorni. Anche i filosofi del XVI Il secolo, che pure reclamavano l'emancipazione degli ebrei, consideravano il Talmud una raccolta di leggi ridicole. Ignoranza e diffidenza che non sono ancora scomparse.
La MishnĂ č costituita da Sei ordini ed č un riassunto delle leggi definite dai Maestri secondo argomenti specifici. Nei tre secoli che seguirono la morte di Rabbì JehudĂ Ha-Nassì, la MishnĂ fu studiata e approfondita dai Maestri in Palestina e in Babilonia, dove esisteva una florida comunitĂ . Le discussioni e gli insegnamenti dei Maestri sui singoli trattati della MishnĂ vennero raccolte e formarono il Talmud Jerushalmì (Talmud di Gerusalemme, IV sec) e il Talmud di Babilonia (VI sec).
La parte piů ampia del Talmud č dedicata alla discussione delle leggi; una parte cospicua č dedicata alla narrazione di midrashim (parabole che hanno un profondo significato morale e da cui spesso si desume la normativa) e a insegnamenti in varie materie (medicina, scienza, storia, matematica etc.).
Il talmud č molto importante nell'ebraismo e nella formazione ebraica perchĂ© tutta la complessa normativa che regola la vita ebraica č codificata partendo dal Talmud.
Oggi, di quest’ultimo possediamo solo quattro dei sei ordini: Zeraim, Moed, Nashim e Nezikin (in cui mancano però Eduyot e Avot), oltre alle prime tre sezioni di Nidda.
Secondo il Rambam fu Rabbi Yochanan, aiutato dai suoi discepoli, a redigere il Talmud Yerushalmi durante l’ultimo quarto del terzo secolo e.v.
Mishnah č soprattutto il nome dato alla compilazione delle decisioni dei Tannaim (dottori anteriori al III s.), arrangiati e revisionati, verso il 200 d.C. da Giuda il Principe in Galilea. La tradizione menziona delle raccolte precedenti, come quella di Rabbi Aqiba (+135) o del suo allievo Rabbi Meir. La scelta che fece Rabbi Juda decise circa le opinioni da adottare, fissando così la halakhah (decisione pratica concernente questioni legali, rituali o religiose); tanto che l'opera č non solamente una collezione della Legge orale, ma fu presto considerata come il codice ufficiale e canonico della vita giudaica. Redatta in ebraico tardo, č disposta secondo gli argomenti, in sei ordini (sedarim) e 63 trattati. Le tradizioni tannaitiche non incorporate nella Mishnah sono chiamate baraitoth («esteriori»); una parte di esse fu raccolta, verso il 250, nella collezione chiamata Tosefta (supplemento, aggiunta) e nel Talmud che seguono la stessa disposizione della Mishnah.
La tradizione orale, messa per scritto, continuò a essere materia di discussione e approfondimento in Palestina e a Babilonia: la Ghemara (complemento) č il commentario prodotto dagli Amoraim (dottori III-V s.). Mishnah e Ghemara = Talmud (insegnamento; abbreviazione di Talmud Torah). Ne esistono due redazioni diverse per contenuto, metodo e lingua: il Talmud Palestinese (o «di Gerusalemme), terminato verso la fine del s.IV, e il Talmud Babilonese (TB), di un secolo piů tardi. Ambedue commentano la metĂ circa dei trattati della M., quello di Babilonia in modo assai piů esteso. Le circostanze storiche spiegano come il TB abbia presto eclissato il suo corrispondente palestinese e sia stato considerato come il solo canonico e normativo. Il testo della M. ha numerose varianti nei due T, al punto che si č persino pensato a due recensioni.
Il TB contiene il doppio di haggadah (insieme delle tradizioni non giuridiche) rispetto al T di Palestina, ove aveva posto tra i midrashim. Il T si presenta come il verbale conciso e appena ritoccato delle dispute accademiche (coi nomi dei protagonisti): e ciò spiega la ricchezza esuberante del suo contenuto, come pure la difficoltà della sua interpretazione.
Opera di virtuosi consumati nell'esegesi e nel diritto, che attingono alle risorse della dialettica per cavare tutti i significati possibili da un testo e motivare i propri punti di vista, la Ghemara affronta, spesso senza ordine e continuitĂ , ogni specie di argomenti (casistica, filosofia, morale geografia, zoologia, botanica, superstizioni e credenze popolari), esprime le opinioni piů diverse e contraddittorie, ma senza imporle; per questo J. Neusner mette in risalto giustamente questa «undogmatic quality of Talmudic discourse» (Invitation to the Talmud 241).
Durante il s.VIII nacque il movimento dei Qaraiti, che respingono l'autoritĂ del Talmud e accettano la Scrittura (Aiqra') come unica norma.
Le edizioni del TB riproducono l'editio princeps di Venezia (1520-1524). Molte contengono anche i 12 «Piccoli Trattati» considerati non canonici.
Il m. parte sempre, in modo piů o meno esplicito, dalla Scrittura, e può essere immesso in forme diverse secondo i generi letterari che lo trasmettono. Come tipo di attivitĂ esegetica e prodotto di questa attivitĂ , il m. č giĂ presente nella Bibbia (di cui chiarisce spesso il processo di formazione), nella letteratura intertestamentaria (Apocrifi e Qumrân), così come nel Nuovo Testamento (NT). I risultati di secoli di «ricerca biblica» nelle scuole (beth ha-midrash: cf Sir 51, 23) e nelle sinagoghe, dopo un lunghissimo periodo di trasmissione orale, furono progressivamente messi per scritto per formare le raccolte multiple chiamate midrashim.
Queste si presentano sia come un commento continuo della Scrittura (m. esegetici), sia come un'antologia di sermoni sulle letture fatte in occasione del sabato e delle feste (m. omiletici). I piů importanti sono: i midrashim tannaitici, che riferiscono tradizioni del I-II s., soprattutto halakhici (Mekhilta sull'Esodo, Sifra sul Levitico, SitrĂ© su Numeri/Deuteronomio), il Midrash Rabbah (commento del Pentateuco e dei cinque «rotoli» letti nelle feste: Cantico, Ester, Rut, Lamentazioni e Qohelet), il Midrash Tanhuma, la Pesiqta di Rab Kahana, la Pesiqta Rabbati. Alcune compilazioni tardive (come i PirqĂ© di R. Eliezer, il Midrash ha-Gadol, il Midrash Tehillim, ecc.) possono tuttavia avere conservato tradizioni molto antiche.
Torah
L'Antico Testamento (AT), nell’estensione del canone cattolico, č costituito da 46 libri, raggruppati in alcune serie:La Bibbia ebraica
La legge scritta, o Torah shebiktav, č ciò che noi comunemente chiamiamo Bibbia. La Bibbia č una raccolta di opere il cui contenuto varia a seconda delle tradizioni che vi si richiamano. Possiamo infatti parlare di Bibbia Ebraica, Cattolica o Protestante. Il canone della Bibbia Ebraica, che č la piů breve, fu fissata intorno al II° secolo della nostra era dopo accesi dibattiti.
La Bibbia Ebraica č suddivisa in tre parti:
È interessante notare che la parola Bibbia non ha un equivalente in ebraico: si usa il termine Tanakh, composto dalle iniziali delle parole: Torah, Neviim, Ketuvim (TaNaKh)
Genesi: Bereshit (In Principio) - Esodo: Shemot (Nomi) - Levitico: Waiqra (E chiamò) - Numeri: Bamidbar (Nel deserto) - Deuteronomio: Devarim (Parole)
Giosuč: Yehoshua - Giudici: Shoftim - Samuele: Smuel (due libri) - I Re: Melakim (due libri) - Isaia: Yeshayau - Geremia: Yirmiau - Ezechiele: Yehzekiel - Osea: Hoshea - Gioele: Yoel - Amos: Amos - Abdia: Ovadyah - Giona: Yonah - Michea: Mikah - Naum: Nachum - Abacuc. Chabaquq - Sofonia: Tzefaniah - Aggeo: Chaggai - Zaccaria: Zekarya - Malachia: Malaki
Salmi: Tehillim - Proverbi: Mishlei - Giobbe: Yov - Cantico dei Cantici: Shir Ha Shirim - Rut: Rut - Lamentazioni: Ekah - Ecclesiaste: Qohelet - Ester: Ester - Daniele: Daniel - Esdra: Ezra - Neemia: Nechemyah - Cronache (due libri): Divre Ha YamimTalmud
La Torah comprende due parti:
Secondo la tradizione ebraica la Torah scritta non può essere applicata senza la Torah orale.
Nel 587 a.C., il tempio di Salomone viene distrutto e il popolo ebraico deportato in Babilonia. Allora fu necessario precisare in che modo mantenere una vita ebraica in terra d'esilio e in mancanza del santuario di Gerusalemme. Questa č stata l'opera degli scribi (Sopherim), fondatori della sinagoga, interpreti della Torah scritta e maestri della Torah orale.
Presto, di fronte a situazioni nuove e a divergenze di scuola, fu necessario ricavare dalla Torah, scritta e orale, le decisioni pratiche. Questa fu opera dei rabbini e specialmente dei 71 membri del Sinedrio.
Maestri della Mishnah sono chiamati Tannaim (Insegnanti). Quelli della GhemarĂ accettarono soltanto il titolo di Amoraim (Interpreti). Quanto a coloro che redassero il testo definitivo, essi si considerarono modestamente come Saboraim (Opinanti). Molti di questi illustri rabbini esercitavano il mestiere di artigiano.
Nel Medioevo le comunitĂ ebraiche sono esposte a vessazioni, persecuzioni e sfruttamento economico.
L’"halacha"’ e’ il complesso delle norme codificate della legge ebraica e deriva dalla codificazione delle regole del Talmud. Quelli che seguono sono i primi codici che abbiamo avuto dopo il periodo del Talmud:
"savoraim", cioe’ degli allievi degli amoraim (i rabbini del periodo a cavallo dell distruzione del Santuario).
A nome dei maestri babilonesi del periodo del gaonato (1110 circa). Successivi ai Savoraim.
Le leggi della Torà sono formulate in modo conciso. Anticamente tali leggi venivano spiegate e tramandate oralmente di generazione in generazione. Dopo la caduta del Tempio e la dispersione del popolo ebraico, consapevole del pericolo che gli insegnamenti orali potessero venire dimenticati, Rabbì Jehudà Ha-Nassì all'inizio del III secolo raccolse gli insegnamenti orali e compilò la Mishnà .
Il secondo Talmud viene impropriamente chiamato Talmud Yerushalmi (Talmud di Gerusalemme), poiche’ in realta’ non fu redatto nella citta’ del Santuario bensi’ a Tiberiade. Il Talmud Yerushalmi differisce dal primo per il linguaggio, lo stile e la terminologia.
Dall'ebraico sh n nah, ripetere (da cui studiare, insegnare), "mishnah" (M.) suggerisce ciò che č imparato a memoria, per ripetizione e designa l'insieme della Legge orale e il suo studio (per opposizione a Miqra' che si riferisce alla Scrittura e al suo studio). Può anche designare l'insieme della halakhah (parte legislativa) o ancora una forma d'insegnamento di quella, non piů partendo dal testo biblico, ma a partire dalle sentenze dei maestri della tradizione riguardo a problemi concreti.
Sostantivo derivante da "darash" che, nell'Antico Testamento (AT) e a Qumrân, significa soprattutto ricercare, scrutare, esaminare, studiare.
Nella tradizione rabbinica, m. designa anzitutto una attività e un metodo di interpretazione della Scrittura che, andando al di là del senso letterale (chiamato peshat, semplice, ovvio), scruta il testo in profondità (secondo regole e tecniche proprie) e sotto tutti gli aspetti, per attualizzarlo e adattarlo ai bisogni e alle concezioni delle comunità , e trarne applicazioni pratiche e significati nuovi che sono lontani dall' apparire a prima vista. Indica altresì il risultato di questa ricerca: applicata alle parti legislative per dedurne conseguenze giuridiche, questa elaborazione dà il midrash halakhah (da h lak, camminare; da cui interpretazione normativa, regola di condotta); applicata alle sezioni narrative, dà il midrash haggadah (da higgîd, annunciare, raccontare) che comprende racconti storici o leggendari, sviluppi d'ordine morale o edificante. Link
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