Crono
Crono è una figura della mitologia greca, era uno dei titani, figlio di Urano e di Gea.
Crono divora i suoi figli |
F. Goya (1820) |
Esistono varie versioni del mito di Crono, la più antica è quella di Esiodo. Urano e Gea ebbero numerosi figli, che il padre relegò nelle viscere della terra. Gea non sopportava questa situazione e sollecitò il più coraggioso di questi, Crono, a mettere fine alle sue sofferenze.
Con un falcetto datelo dalla madre, mutilò dei genitali il padre, mentre questi si accostava a Gea.
Da alcune gocce di sangue di Urano cadute sulla terra nacquero le Furie e i Giganti, mentre da quelle che caddero in mare, nacque la dea Afrodite.
Urano sconfitto abbandono la terra ai titani. Crono sposò la sorella Rea ed insieme diventarono i signori del mondo.
Prima di andarsene Urano avvertì Crono, che un giorno avrebbe subito la stessa sorte, detronizzato da un proprio figlio.
Per evitare ogni rischio, Crono divorò ogni figlio, non appena Rea li dava alla luce. Furono così mangiati, nell'ordine: Estia, Demetra, Era, Ade e Poseidone.
Rea chiese consiglio a Gea, che le disse di sostituire al prossimo figlio una pietra e di dare questa da divorare a Crono. Seguendo il consiglio di Gea, il figlio successivo, Zeus, si salvò.
Zeus divenne grande e Rea persuase Crono a dimenticare i suoi timori, facendogli rivomitare i suoi figli. Crono accettò e subito i suoi figli, con a capo Zeus, gli diedero battaglia.
La guerra durò dieci anni: molti titani si batterono con Crono, mentre con i suoi figli si allearono i ciclopi e gli Ecatonchiri (i mostri dalle cento braccia).
Alla fine la vittoria arrise a Zeus, che rinchiuse il padre e i titani nel Tartaro, in fondo agli inferi, potendo così regnare sull'Olimpo.
In tempi antichi Crono era sicuramente la divinità del grano. Gli veniva dedicata una festa, detta Cronia.
Il falcetto che Crono porta nelle rare rappresentazioni artistiche può essere stato uno strumento agricolo, usato anche per i sacrifici che gli venivano offerti.