Ecce Bombo
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Ecce Bombo | |
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Paese | Italia |
Anno: | 1978 |
Durata: | 103 minuti |
Regia: | Nanni Moretti |
Soggetto: | Nanni Moretti |
Sceneggiatura: | Nanni Moretti |
Alcuni attori: |
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Fotografia: | Giuseppe Pinori |
Musiche: | Franco Piersanti |
Scenografia: | Massimo Razzi |
Premi | |
Secondo lungometraggio di Nanni Moretti, girato in presa diretta e in 16 mm, e successivamente ristampato in 35 mm.
Michele, Mirko, Vito e Goffredo, quattro amici ex sessantottini, stufi di spendere le serate in maniera inconcludente al bar, decidono di affidarsi all’autocoscienza per risolvere le proprie insoddisfazioni.
Michele ha dei difficili rapporti in famiglia, una complicata relazione con la fidanzata Silvia (che lavora nel cinema come aiuto regista) e con le donne in generale, e vari problemi esistenziali; Mirko, un ragazzo assillato da vari problemi, ospita in casa Olga, una ragazza schizofrenica; Vito un pigro impiegato; Goffredo uno svogliato studente universitario.
L’arrivo dell’estate concluderà l’esperimento di autocoscienza, ma i quattro amici continuano a vedersi; durante uno dei soliti incontri, viene presa la decisione di andare a trovare Olga; la voce si sparge tra gli altri ragazzi del bar e del quartiere, ma alla fine sarà il solo Michele a presentarsi davanti ad Olga.
Il film si conclude con Michele ed Olga che si fissano.
Nel film ci sono alcune scene diventate emblematiche della produzione del regista: Michele che domanda all’amica che non fa niente di concreto (“vedo gente, faccio cose”) come faccia a pagarsi l’affitto ed a comprare le sigarette; uno dei ragazzi da lui preparati per l’esame di maturità che si presenta davanti alla commissione d’esame per discutere l’opera poetica di Alvaro Rissa (poeta sconosciuto che si siede di fianco al ragazzo); l’indecisione di Michele se partecipare o meno ad una festa (“mi si nota di pi se vengo e me ne sto in disparte, o se non vengo per niente?”).
Il titolo del film viene dalla frase che grida uno straccivendolo incontrato ad Ostia, dopo che i quattro amici hanno passato la notte svegli per veder sorgere il sole (che invece sorge alle loro spalle).
Il personaggio dell’attore poeta interpretato da Luigi Moretti, padre del regista.