Pagina iniziale | Navigazione |
Google

Il caso Mattei

Il caso Mattei
PaeseItalia
Anno: 1972
Durata:118 minuti
Regia: Francesco Rosi
Soggetto:
Sceneggiatura:
  • Francesco Rosi
  • Tonino Guerra
  • Nerio Minuzzo
  • Tito De Stefano
alcuni attori:
  • Gian Maria Volontč (Enrico Mattei)
  • Luigi Squarzina (il giornalista liberale)
  • Gianfranco Ombuen (ingegner Ferrari)
  • Edda Ferronao (signora Mattei)
  • Accursio Di Leo (personalitĂ  siciliana)
  • Furio Colombo (assistente di Mattei)
Fotografia: Pasquale De Santis
Montaggio: Ruggero Mastroianni
Montaggio: Piero Piccioni
Scenografia: Andrea Crisanti
Premi
  • Cannes 2002
    • Palma d'oro

Il caso Mattei 1972

Trama

l’aereo di Enrico Mattei, presidente dell’Eni, precipita il 27 ottobre 1962, a Bascapé, presso Pavia, al ritorno da un viaggio in Sicilia.

Viene rievocato il periodo di vita di Mattei trascorso alla guida dell’Agip ed Eni.

Nel ricordo … lettere di minacce … i primi ritrovamenti in Italia di metano. La cronaca dei giorni prima della morte, l’esplosione dell’aereo, i primi testimoni.

La storia: nominato nel 1945 commissario straordinario dell’Agip con compito di liquidarla, in pratica svenderla a privati o a grandi compagnie, la mantiene in vita, anzi la potenzia e nel 1948 - 1946 nasce la rete dell’Agip, si scoprono petrolio e metano in diverse parti d’Italia. Dal film risalta il suo saper essere comunicatore. La testimonianza storica di Parri racconta i primi anni del governo dopo la guerra. Quella di La Pira, sindaco di Firenze, nella narrazione, ne mette in risalto l’umanità quando gli si rivolse, dicendo che lo Spirito Santo in sogno gli disse che lo avrebbe aiutato per salvare lo stabilimento del Pignone dalla crisi, comperandolo.

Definito da un cronista americano l’italiano piů potente dopo Giulio Cesare, vive del suo stipendio che non supera quello di un direttore generale, ha una casa lussuosa ma per lo piů vive in una modesta camera d’albergo, di sč afferma “Sono nato povero, in un villaggio delle Marche, mio padre era maresciallo dei carabinieri, catturò il brigante Musolino, a 14 anni apprendista in una fabbrica di reti … etc.” dicendo di essersi fatto solo le proprie mani e il proprio lavoro.

Il mondo politico di allora. Quello economico: il cartello petrolifero internazionale, le sette sorelle. Il petrolio in Tunisia, Algeria e nel mondo Arabo, nell’Africa settentrionale. “La guerra del petrolio.” Poi l’attentato del cacciavite nel motore dell’aereo. Il progetto di sganciare l’Europa dagli americani, l’acquisto del petrolio sovietico. L’idea di sostituire il sistema colonialista con una collaborazione diretta tra stati produttori e stati consumatori. La scomparsa il 17 settembre 1970 del giornalista Mauro De Mauro, incaricato da Rosi di documentarsi sul caso Mattei per il film. L’ombra della Mafia. Le minacce. Il viaggio in Sicilia. Gli interrogativi: Incidente? Sabotaggio? Caduta per un’esplosione a bordo? Oggi resta la convinzione che fu ucciso ed il suo aereo fatto saltare.

Significativa la metafora Eni-Agip-(Italia)-(Mattei)-Gattino nel film: “Era una zuppa che bastava per cinque cani, non per due ad un tratto udii un miagolio mi voltai a guardare e vidi arrivare un gattino, grande così, uno di quei gattini, magri, affamati, deboli, aveva una grande paura ed una grande fame Si avvicinò pian piano, sempre miagolando, guardando i cani che per fortuna in quel momento avevano la testa immersa nel catino e così arrivò fin sotto il catino, fece un miagolio e con uno zampino si appoggiò sull’orlo del catino. Il bracco tedesco gli diede un colpo, lanciando questo gattino a tre quattro metri di distanza con la spina dorsale rotta. Il gattino visse qualche minuto e morì! Quest’episodio mi fece una grande impressione e l’ho sempre ricordato, specialmente in questi anni.

Ecco! Noi siamo stati gattini per tutti questi anni, avendo contro una massa di interessi paurosi. Contro di noi si č sollevata una polemica terribile, abbiamo seguitato a lavorare a rafforzarci, cercando di non farci colpire, il tentativo era o di soffocarci o di lasciarci, deboli.”

Altri dialogi interessanti:

Al giornalista che gli dice che con la sua politica sarebbero compromessi gli interessi dell’occidente? Risponde "Ma balle! Le compagnie petrolifere non sono l’occidente, sono delle societĂ  per azioni che fanno i loro interessi, punto e basta. Ma anche se ammettessimo che le grandi compagnie fanno gli interessi dell’occidente che cosa significherebbe? Che l’occidente vuole tenere l’Italia come un paese di serie B? L’occidente vuole tenere i paesi produttori di petrolio nelle attuali condizioni di arretratezza? A me non me ne frega niente di un occidente che non ha capito che i paesi produttori fanno parte del terzo mondo ed il terzo mondo č in rivoluzione. Non saranno certo le compagnie petrolifere a fermare questa rivoluzione. (giornalista) – La fermerĂ  lei? (Mattei)- No non dico questo! Dico però che l’unico modo, non di fermarla, ma di impedire che ci travolga tutti č di considerare il terzo mondo come un mondo di uomini e non di esseri inferiori.”

“Il petrolio fa cadere i governi, fa scoppiare le rivoluzioni, i colpi di stato, condiziona l’equilibrio nel mondo … se l’Italia ha perso l’autubus del petrolio č perchĂ© gli industriali italiani, questi grandi industriali, non se sono mai occupati … non volevano disturbare la digestione dei potenti.”

“A lei pare possibile che il destino di milioni e milioni di uomini nel mondo in questo momento possa dipendere da 4 o 5 miliardari americani… La mia ambizione … battermi contro questo monopolio assurdo e se non ci riuscirò io, ci riusciranno quei popoli che il petrolio ce l’hanno sotto i piedi.”


GNU Fdl - it.Wikipedia.org




Google | 

Enciclopedia |  La Divina Commedia di Dante |  Mappa | : A |  B |  C |  D |  E |  F |  G |  H |  I |  J |  K |  L |  M |  N |  O |  P |  Q |  R |  S |  T |  U |  V |  W |  X |  Y |  Z |