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Lev Davidovich Landau

 

Lev Davidovich Landau (Baku, 22 gennaio 1908 - Mosca, 1 aprile 1968). Fisico teorico russo, rivelò fin da giovanissimo le sue doti, imparando l'analisi matematica da solo a 12 anni.

A 14 anni si iscrisse all'università dove frequentò le facoltà di fisica e chimica, optando poi per la prima, e a 16 anni affrontò la fisica teorica. Ottenne la laurea nel 1927, anno in cui pubblicò un suo lavoro sull'irraggiamento nella meccanica quantistica, dove veniva usata per la prima volta la matrice densità per la descrizione degli stati.

Nel 1929 iniziò una sua permanenza a Copenhagen dove Niels Bohr era solito tenere tenere incontri nei quali si discuteva della fisica teorica del periodo: questo fu un punto importante per la sua definitiva formazione di fisico.

Dal 1931 al 1934 fu a Leningrado, mentre dal 1935 fu a Kharcov, alla cattedra di fisica generale, dove oltre ai molteplici lavori, si dedicò all'organizzazione di una scuola speciale, pensando ad un rinnovamento globale dell'insegnamento della fisica. Per questo motivo, iniziò a lavorare ad un Corso di Fisica Teorica, in collaborazione con E.Lifscits, che doveva poi rivelarsi come il più completo della fisica moderna, partendo dalla meccanica classica alla fisica statistica all'elettrodinamica dei continui, fino alla cinetica fisica.

Landau pensava che i metodi di insegnamento non fornivano sufficienti mezzi matematici ai fisici, cosa troppo importante, per cui l'accesso alla sua scuola era regolato da un esame di ammissione, chiamato minimo teorico, nel quale veniva richiesta l'ottima conoscenza dell'analisi vettoriale, dell'algebra tensoriale e almeno dei presupposti delle funzioni a variabile complessa; argomenti più specifici sarebbero poi stati introdotti dove necessari. In un arco di 30 anni, solo una quarantina di fisici fu in grado di superare tale esame, ma uno dei risultati di questa scuola fu l'alto livello generale della fisica sovietica.

Nel 1937 si trasferì definitivamente a Mosca all'istituto di problemi fisici. Nel seguito ottenne vari riconoscimenti anche esteri e nel 1962 gli fu conferito il Premio Nobel per "la ricerca pionieristica nella teoria dello stato condensato della materia ed in particolare dell'elio liquido".

Nel 1962 fu vittima di un grave incidente, da cui in pratica non si riprese mai veramente, fino alla morte, avvenuta nel 1968.

Era tipico di Landau non riportare nelle pubblicazioni riferimenti necessari: da un lato perché li giudicava banali, dall'altro perché agli stessi risultati egli era arrivato in altro modo, normalmente più semplice ed elegante.

Dare un quadro della sua produzione scientifica è pressoché impossibile. Alcuni tra i suoi più importanti contributi sono:

  • nel 1937, il nucleo viene visto come una goccia di liquido quantistico, senza però fare supposizioni sui parametri che intervenivano nel modello;
  • nel 1956, alla scoperta della non conservazione della parità nelle interazioni deboli, propose il principio della parità combinata (trasformazione CP), trasferendo l'asimmetria sulle particelle, invece che allo spazio;
  • elaborazione della teoria degli sciami elettronici nei raggi cosmici, dove fornì i fondamenti matematici;
  • applicazione dell'idrodinamica relativistica nella produzione multipla di particelle nelle collisioni;
  • studio del diamagnetismo del gas di elettroni liberi;
  • studio dello smorzamento delle oscillazioni ad alta frequenza di un plasma;
  • transizioni di fase di seconda specie;
  • teoria della superconduttività;
  • teoria dei liquidi quantistici e in particolare della superfluidità, legata all'Elio 2.

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