Pianoforte
Pianoforte a coda |
Dispone di 88 tasti, di cui 52 bianchi e 36 neri. Questi ultimi, in genere, sono il mezzo per abbassare di un semitono la nota del tasto bianco seguente, nel qual caso si chiamano bemolle o di innalzare di un semitono la nota del tasto bianco precedente, nel qual caso si chiamano diesis.
Il tasto nero immediatamente successivo al DO si chiama Do diesis; lo stesso tasto nero, considerato come tasto immediatamente precedente il RE, si chiama Re bemolle.
I tasti neri sono bemolle o diesis a seconda della tonalità in cui sono inseriti.
La sua origine viene fatta risalire al 1711 in Italia, dove fu costruito da Bartolomeo Cristofori, clavicembalista presso la corte medicea di Firenze.
I primi modelli non ebbero grosso successo e, solamente con l'intervento di alcuni costruttori, tra i quali l'organista Silbermann, Pleyel e Stein lo strumento venne ulteriormente migliorato.
L'innovazione meccanica comportò la scoperta di un'inedita dimensione timbrica, potendo i suoni essere graduati nella loro intensità dalla diversa pressione esercitata sui tasti e dalla diversa vibrazione fonica del piano e del forte.
Il pianoforte è costituito da quattro parti principali: La cassa, rivestimento esterno di legno stagionato; il meccanismo; la cordiera; i pedali.
Durante l'epoca romantica compositori come Chopin, Liszt e Schumann hanno contribuito a fare del pianoforte uno dei piú importanti ed amati strumenti da concerto, grazie anche al rapido sviluppo nella tecnica costruttiva che ha portato ai moderni Pianoforti Gran Coda da concerto: strumenti con una massa sonora tale da poter tranquillamente essere usati in grandi sale da concerto con migliaia di spettatori senza bisogno di amplificazione.
vedi anche:
Epoca Romantica