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Platone

Platone (Aristocle) (Atene, 427 - Atene, 347 ), fu un filosofo greco di incomparabile influenza, studente di Socrate e maestro di Aristotele.

Nacque da una nobile famiglia, e già in giovane età decise di dedicarsi alla vita politica, ma a causa di alcuni gravi avvenimenti tra i quali l'arresto e la condanna a morte di Socrate, suo anziano amico e maestro, il giovane si convinse a rinunciare alla vita politica ed a dedicarsi alla filosofia. Nel 399, dopo la condanna a morte di Socrate, Platone si rifugiò a Megara.

Nel 396 iniziò i suoi viaggi che lo portarono in Egitto, in Cirenaica dove conobbe Aristippo ed il matematico Teodoro, ed in Italia dove incontrò Archita di Taranto. A questo periodo probabilmente risalgono le redazioni dei primi dialoghi detti socratici. Questi dialoghi presentavano le discussioni di Socrate relative alla confutazione delle opinioni errate e contestavano l’innovativa cultura dei sofisti.

Alcuni esempi furono Ippia minore o del falso, nel quale venne posto il problema se fosse migliore colui che diceva il falso per ignoranza "involontariamente", o colui che sbagliava "volontariamente". Alcibiade o della natura umana, nel quale Socrate interrogava l'amico sui suoi progetti ed ambizioni politiche e concludeva che l'importante fosse conoscere se stessi. Eutifrone o della pietà, Lachete o del coraggio, Liside o dell'amicizia, e numerosi altri.

Nel 388 Platone fece il suo primo viaggio in Sicilia alla corte di Dioniso il Vecchio. Qui venne venduto come schiavo e venne riscattato da un discepolo. L'anno successivo tornò ad Atene, dove fondò l'Accademia, ed in questo periodo scrisse i dialoghi pedagogici del Fedro, del Fedone e del Simposio. Queste tre opere furono metaforici inviti a provare la perennità del bello o l'immortalità dell'anima. Il Simposio era una discussione tra intellettuali sul tema dell'amore. Dopo alcuni discorsi su vari argomenti, intervenne Socrate che riferì il mito originario dell'amore.

Amore nacque dall'incontro - nel giardino degli dei - di Ingenio, figlio di Sagacia, e di Povertà. I suoi genitori non erano immortali ma egli si trovava sotto la protezione delle divinità: sapeva calcolare ed inventare come il padre, era incerto ma sempre pieno di speranza, era povero ma aveva coscienza della propria privazione. L'innamorato come il filosofo soffriva del suo stato ma cercava di superarlo rivolgendosi alla bellezza ed all'immortalità. Intervenne quindi Alcibiade che riconosceva come Socrate gli avesse insegnato il vero significato dell'impulso erotico: la voglia di un bel corpo, se fosse stata ben compresa, avrebbe portato a desiderare e ad amare la bellezza in sé.

Nel Fedone la riflessione sulla morte portarà alla stessa conclusione: attraverso la conoscenza si sarebbe sperimentata la propria immortalità, ed in questo modo non si sarebbe temuta la morte. Nel 367 Aristotele giunse ad Atene e divenne discepolo dell'Accademia. In quel periodo Platone fece il suo secondo viaggio in Sicilia, chiamato da Dione.

Qui visse presso Dionisio il Giovane. Tornato ad Atene si occupò probabilmente della redazione di varie opere: Parmenide, Teeteto, Sofista, Politico e Filebo. Nel Parmenide Platone fece affermare a Socrate che ad ogni dato sensibile corrispondesse un'idea che ne fosse causa e ragione, e cioè che esistesse un doppio intelligibile, ordinato ed unificato, del disordine fenomenico.

Nel Filebo, ottimo esempio del procedimento platonico, il problema che veniva affrontato era quello del piacere come criterio del giudizio e della condotta. Qui la dialettica dava prova del suo potere dimostrativo e riusciva ad assegnare al piacere la sua giusta collocazione, criticandone la nozione comune di piacere, e scoprendone la vera essenza.

Nel Teeteto il problema riguardava la teoria della conoscenza, argomento già trattato nei dialoghi cosiddetti socratici, ma in questo caso rafforzato con l'arma della dialettica. Non c’era una vera e propria conclusione ma veniva definito ciò che non era il sapere. Tuttavia non era né sensazione, né semplice opinione vera, né opinione vera accompagnata dalla ragione.

Questi due testi, il Filebo ed il Teeteto, evidenziavano il primo compito della dottrina platonica, e cioè dimostravano l'efficacia della teoria delle idee, ed inoltre - nel campo del sensibile - indicavano il piacere come guida della condotta e della percezione. Nel 361 anno AC Platone compì il suo terzo viaggio in Sicilia, e tornato ad Atene scrisse il Timeo, il Crizia e le Leggi.

Il Timeo conteneva una cosmogonia dell'Universo, del dio vivo e sensibile. Platone partendo da principî generali dell'intelligibilità mostrava come da questi fosse possibile costituire la realtà grazie all'uso della dialettica. Egli parlava dell'Universo, dell'anima e delle varie specie di esseri viventi, dagli Dei alla specie acquatica, ed a quella terrestre. Inoltre, in riferimento ai "terrestri", Platone analizzava il meccanismo e lo scopo degli organi di senso e l'organizzazione del corpo umano.

In questo modo Platone dedusse l'anatomia, la fisiologia, la patologia umana. Nel testo suddetto il metodo dimostrativo di Platone utilizzò immagini od allegorie, ed anche racconti mitologici. Platone ricorreva spessissimo al mito perché esso, con la sua narrazione leggendaria, arricchiva la dialettica, ne accresceva il vigore e l'espressività senza contraddirne la logica. Questa funzione del mito risulterà molto efficace nell'analisi del destino dell'umanità, all'interno del cosmo.

Nella celeberrima opera Repubblica, e nei componimenti Timeo, Politico, Crizia e Leggi, veniva posto il problema della finalità ultima dell'uomo, dell'organizzazione della società, dei rapporti esistenti tra i problemi posti dalla condotta individuale e quelli legati alla vita politica.

Il Politico, il Crizia ed il Timeo, paradossalmente presentavano, con l'ausilio del mito, l'inserimento dell'uomo nel divenire (la storia nella Grecia di quel tempo era intesa in continuo movimento circolare), le conseguenze che ciò aveva potuto determinare, nonché gli insegnamenti che se ne potevano trarre.

Nella Repubblica, una sorta di manuale per gli studenti dell'Accademia, Platone si poneva il problema di identificare, se possibile, quale tipo di comportamento individuale, politico e religioso, un uomo dovesse avere affinché fosse stato possibile realizzare l'ordine e la ragione, e poi la giusta corrispondenza tra l'organizzazione del cosmo, della dimensione, della città, e la "gerarchia" dell'anima.

Il tema di questo imponente dialogo era dunque triplice. Si doveva cioè determinare la giusta ed equilibrata condizione dell'anima, il decreto politico che l'esprimeva - rendendola possibile - indi, definire la realtà sulla quale entrambe venivano fondate. In questo dialogo Platone delineava le caratteristiche di una città ideale: Callipolis, con la sua organizzazione, il posto occupato e - non da ultimo - la funzione svolta dai vari cittadini.

Allo stesso tempo però, nelle elucubrazioni del libro VIII, Platone illustrerà ciò che avrebbe portato inevitabilmente questa città ideale, ammesso che si fosse riusciti a formarla, verso la rovina. Nelle Leggi, opera incompiuta formata da dodici libri, Platone propose una città di "secondo ordine", con una organizzazione più semplice, chiara espressione dello stato definitivo dell'insegnamento politico del platonismo. Nel 347 Platone morì e venne sostituito alla guida dell'Accademia dal nipote Speusippo.

Table of contents
1 Opere
2 Testi
3 Vedi anche:

Opere

La nota (1) indica il mancato consenso generale che l'opera sia effettivamente di Platone, mentre la nota (2) indica il pieno consenso generale che Platone non ne sia affatto l'autore.

  • Alcibiade (1)
  • Apologia
  • Assioco (2)
  • Carmide
  • Clitofonte (1)
  • Cratilo
  • Crizia
  • Critone
  • Definizioni (2)
  • Demodoco (2)
  • Epigrammi
  • Epinomi (2)
  • Erissia (2)
  • Eutidemo
  • Eutifrone
  • Gorgia
  • Ippia Maggiore (1)
  • Alcione (2)
  • Ipparco (2)
  • Ione
  • Lachese
  • Leggi
  • Ippia Minore
  • Lettere
  • Lisia
  • Menesseno
  • Menone
  • Minosse (2)
  • Sulla Giustizia (2)
  • Sulla Virtù (2)
  • Parmenide
  • Fedone
  • Fedro
  • Filebo
  • Protagora
  • Rival Lovers (2)
  • La Repubblica
  • Alcibiade secondo (2)
  • Sisifo (2)
  • Sofista
  • Statesman
  • Simposio
  • Teeteto
  • Teagete (2)
  • Timeo

Testi

Dialoghi in inglese:

Vedi anche:

  • Platonismo
  • Neoplatonismo
  • Studi di Werner Jaeger

(Vedi:
Portale Filosofia | Progetto Filosofia)


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