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Socrate

Socrate (470 a.C - 399 a.C) fu un filosofo greco di Atene ed uno dei più importanti esponenti della tradizione filosofica occidentale.

Il contributo più importante al pensiero occidentale è il suo metodo d'indagine, conosciuto come elenchos, che applicò prevalentemente all'esame critico di concetti morali fondamentali. Per questo Socrate è riconosciuto come padre fondatore dell'etica o filosofia morale e della filosofia in generale.

Table of contents
1 Il Pensiero Socratico
2 Vita
3 Citazioni
4 Bibliografia
5 Vedi anche

Il Pensiero Socratico

Il metodo Socratico dell' elenchos consiste in domande e risposte riguaro le definizioni o logoi (singolare logos), cercando di determinare le caratteristiche generali condivise da varie istanze particolari. Visto che questo metodo è mirato a estrarre le definizioni implicite nelle idee e convinzioni dell'interlocutore, o ad aiutarlo a migliorarne la sua comprensione, fu chiamato metodo della maieutica.

Aristotele attribuì a Socrate la scoperta del metodo della definizione e induzione, che considerava l'essenza del metodo scientifico. Stranamente però, Aristotele affermò pure che tale metodo non fosse adatto all etica. Socrate applicò il suo metodo all esame dei concetti morali fondamentali del tempo, come ad esempio le virtù di pietà, saggezza, temperanza, coraggio, e giustizia.

Tale esame sfidò le assunzioni implicite nelle convinzioni morali degli interlocutori, portandone alle luce le contraddizioni e inadeguatezze, e normalmente generando in loro lo stupore e smarrimento consociuto come aporia. Riguardo a tali inadeguatezze, Socrate sempre professò la propria ignoranza, mentre altri continuarono a sostenere di essere sapienti. Socrate rispose che, essendo conscio della propria ignoranza, esso fosse più saggio di coloro che, essendo ignoranti, continuavano a professare la propria sapienza. Questa paradossale affermazione fu trasmessa nell'aneddoto dell'oracolo Delfico che dichiarò che Socrate fosse il piú sapiente di tutti gli uomini.

Socrate utilizzò questa dichiarazione come base per le proprie esortazioni morali. Socrate sosteneva che la principale virtù fosse la cura della propria anima tramite verità e conoscenza, che ricchezza non porta virtù, ma virtù porta ricchezza e ogni altra benedizione, sia all individuo che allo stato e che una vita senza esame non valesse la pena di essere vissuta. Socrate pure mantenne che subire un'ingiustizia è meglio che commetterla.

Putroppo Socrate non lascio scritti; riferimenti al suo servizio militare si trovano in Tucidide ( Storia della Guerra del Pelopponeso). Socrate fu protagonista di varie commedie di Aristofane, tra cui Le nuvole, scritta quando Socrate aveva sui quarant'anni. Apparse anche in altre commedie di Callia, Eupoli e Telecleide, in cui Socrate e i Sofisti furono critiati per i pericoli morali presenti nel pensiero e nella letteratura dell'epoca. La prinicpale fonte riguardo alla figura storica di Socrate, comunque, sono gli scritti dei suoi discepoli Senofonte e Platone. un'altra importane fonte sono vari riferimenti nelle opere di Aristotele.

Vita

Il padre di Socrate fu Sofronisco, uno scultore, e sua madre Fenarete, una levatrice. Socrate fu sposato con Santippe, che gli diede tre figli. Rispetto alla cultura dominante del tempo, essa era considerata una bisbetica. Socrate stesso attestò che avendo imparato a vivere con lei fosse capace di adattarsi a qualsiasi altro essere umano, esattamente come un domatore che avesse imparato a domare cavalli selvaggi. A Socrate piaceva frequentare simposi, riunioni in cui si beveva e si discuteva. Fu un bevitore leggendario, rimanendo sobrio perfino quando il resto della compagnia era completamente ubriaco. Combattè nella battaglia di Potidaea, la battaglia di Delio e la battaglia di Anfipoli. Sappiamo dal Simposio di Platone che Socrate fu decorato per il suo coraggio. In un caso rimase a fianco di Alcibiade quando era ferito, salvandogli probabilmente la vita. Durante queste campagne dimostro di essere straordinariamente resistente, marciando in inverno senza scarpe nè mantello.

Socrate visse durante un periodo di transizione, dall' apice del potere di Atene fino alla sua sconfitta per mano di Sparta e swlla sua coalizione nella guerra del Pelopponneso. Nel momento in cui Atene cercava di riprendersi dalla sua umiliante sconfitta, su istigazione di tre figure prominenti del tempo (Anito, Meleto e Licone), il tribunale degli ateniesi processò Socrate per empietà e corruzione dei giovani, e lo condannò a morte, ordinandogli di bere la cicuta (vedi anche: processo a Socrate).

Il processo a Socrate generò molti dibattiti e diede vita ad un intero genere letterario, nell'ambito del quale si annoverano i "logoi Socratici" e le "apologie(=discorsi di difesa) di Socrate ". Generalmente si crede che, benchè Socrate fosse uno degli uomini più nobili mai vissuti, gli Ateniesi non fossero completamente ingiustificati nel condannarlo. Il metodo Socratico dell' elenchos fu malvisto da molti individui potenti del tempo, la cui reputazione di saggi e virtuosi fu danneggiata dalle sue domande. Il fastidioso metodo gli valse il soprannome di "zanzara d'Atene".

Il metodo Socratico fu imitato da molti giovani ateniesi, il che mise in subbuglio lo status quo morale e sociale. Inoltre ci furono anche motivi politici per eliminare Socrate, nonostante tre anni prima del processo ci fosse stata un'amnistia generale sui crimini politici. Infatti, pur avendo Socrate combattuto per Atene e sostenendo l'obbedienza alla legge, allo stesso tempo criticava la democrazia, in particolare la pratica Ateniese dell'estrazione a sorte delle cariche pubbliche, ridicolizzandola e dicendo che in nessun altro campo un artigiano o esperto veniva scelto con questo metodo.

Tali critiche generarono un forte sospetto e avversità nei democratici, specialmente quando i suoi intimi erano nemici della democrazia. Alcibiade, risaputo amante di Socrates, tradì Atene per Sparta, e Crizia, suo discepolo occasionale, fu il capo dei trenta tiranni (l'oligarchia pro-Spartana che governò Atene per alcuni anni dopo la sconfitta).

Oltre a ciò, Socrate aveva opinioni alquanto particolari riguardanti la religione. Fece vari riferimenti al suo "demone" , descrivendolo come uno spirito personale che lo avvisava e consigliava. Molti dei suoi contemporanei ritenevano che questo atteggiamento fosse un rigetto della religione tradizionale della città. Generalmente si considera il "demone" Socratico una specie di intuizione. Inoltre Socrate affermò che il conceto di bene, invece di essere determinato dal volere degli dei (qualcosa è bene perchè lo vogliono gli dei), lo precedesse (gli dei lo vogliono perchè è bene).

Citazioni

(da tradurre)
  • "The life which is unexamined is not worth living." Apology, 38

  • "False words are not only evil in themselves, but they infect the soul with evil." Phaedo, 91

Bibliografia

Vedi anche

(Vedi: Portale Filosofia | Progetto Filosofia)


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