Roberto Baggio
Roberto Baggio (18 febbraio 1967 - Caldogno, Italia), calciatore italiano tra i più noti in Italia e all'estero, considerato uno dei migliori negli ultimi anni.
La carriera di Roberto Baggio | |||
Stagione | Squadra | Pres | Reti |
1982-83 | Vicenza | 1 | 0 |
1983-84 | Vicenza | 6 | 1 |
1984-85 | Vicenza | 29 | 12 |
1985-86 | Fiorentina | 0 | 0 |
1986-87 | Fiorentina | 5 | 1 |
1987-88 | Fiorentina | 27 | 6 |
1988-89 | Fiorentina | 30 | 15 |
1989-90 | Fiorentina | 32 | 17 |
1990-91 | Juventus | 33 | 14 |
1991-92 | Juventus | 32 | 18 |
1992-93 | Juventus | 27 | 21 |
1993-94 | Juventus | 32 | 17 |
1994-95 | Juventus | 17 | 8 |
1995-96 | Milan | 28 | 7 |
1996-97 | Milan | 23 | 5 |
1997-98 | Bologna | 30 | 22 |
1998-99 | Inter | 23 | 5 |
1999-00 | Inter | 19 | 4 |
2000-01 | Brescia | 25 | 10 |
2001-02 | Brescia | 12 | 11 |
2002-03 | Brescia | 32 | 12 |
Roberto Baggio, dopo aver iniziato nella squadra del suo paese, si trasferisce al Vicenza in Serie C1, a 15 anni, con la quale debutta in prima squadra nel 1983. Nella stagione 1984-1985 mette a segno 12 reti in 29 partite, consentendo così alla sua squadra la risalita in Serie B. Notato dalla Fiorentina, viene ingaggiato dal team toscano, col quale esordisce in Serie A il 21 settembre 1986, mentre il suo primo gol nella massima divisione risale al 10 maggio 1987, contro il Napoli di Maradona. Rimarrà nel team viola fino al 1990, quando si trasferisce alla Juventus tra le vibranti proteste della tifoseria fiorentina, conscia di perdere colui che si è già affermato come un autentico fuoriclasse.
Baggio, nello stesso anno, viene convocato dall'allora commissario tecnico della nazionale Azeglio Vicini per i mondiali di calcio di Italia '90. Sono le mitiche notti magiche nel segno di Totò Schillaci, ma Baggio, partito dalla panchina, non delude e, quando chiamato in causa, risponde sempre. Mette a segno un gol memorabile nella sfida contro la Cecoslovacchia, e un ulteriore gol nella finale per il terzo posto contro l'Inghilterra.
Terminati i mondiali, Baggio inizia la sua avventura alla Juventus che durerà cinque anni e 78 reti. Sono gli anni della consacrazione del 'Codino', che vincerà coi colori bianconeri uno scudetto, una Coppa Italia e una Coppa UEFA.
Verrà inoltre premiato con il Pallone d'Oro nel 1993 e col premio FIFA World Player nel 1994.
L'estate del 1994 si tengono, tra l'altro, i mondiali di calcio negli USA.
Baggio è considerato da molti l'uomo-chiave per gli eventuali sogni mondiali dell'Italia.
L'inizio è stentato: gli azzurri passano a fatica la prima fase, ripescati tra le migliori terze dei gironi di qualificazione, e il rapporto tra Baggio e il commissario tecnico Arrigo Sacchi non sembra essere dei migliori. Memorabile, in tal senso, il gesto di disappunto del 'Codino' dopo la sostituzione nei primi minuti del match contro la Norvegia.
Gli ottavi di finale vedono l'Italia opposta alla Nigeria: gli azzurri, sotto di un goal e con un uomo in meno, pareggiano al 90' proprio grazie a una prodezza di Baggio; e nei tempi supplementari, ancora Baggio, stavolta su rigore, mette il suggello a una partita rimasta nei cuori degli appassionati di tutta Italia.
Baggio intanto continua a segnare anche nei turni successivi, contro la Spagna nei quarti di finale e contro la Bulgaria (2 goal) in semifinale.
Ma proprio contro i bulgari Baggio si infortuna; decide, malgrado ciò, di scendere in campo nella finalissima contro il Brasile, alla quale non vuol mancare. Si gioca nel primo pomeriggio a Pasadena, sobborgo di Los Angeles, in un caldo torrido; il match rimane bloccato sullo 0-0 sia ai regolamentari che ai supplementari. I rigori daranno la vittoria ai sudamericani per 3-2, con ultimo rigore sbagliato proprio da Baggio.
Baggio, che tuttavia fatica sempre più a trovar posto nella Juventus, si trasferisce al Milan, guidato in quella stagione da Fabio Capello, nell'estate del 1995, rimanendovi per due anni senza però mai riuscire a far valere le sue qualità e facendo la riserva di lusso nel team rossonero. Ciò gli vale la mancata convocazione per gli Europei del 1996, poi finiti in maniera infausta (eliminazione al primo turno). L'arrivo di Arrigo Sacchi, nell'autunno 1996, lo convince ad andar via l'estate successiva.
Baggio decide con notevole umiltà di ripartire dal Bologna, squadra minore della Serie A: sarà la stagione del record di marcature per lui, con ben 22 reti segnate, tanto da meritarsi la convocazione per il mondiale del 1998 in Francia.
Il mondiale di Francia '98 vivrà tutto sul cosiddetto 'dualismo' tra Baggio e Del Piero, quest'ultimo convocato pur proveniente da una tribolata stagione e da un infortunio piuttosto serio.
Baggio, tuttavia, parte titolare dimostrandosi subito uno dei giocatori più in forma degli azzurri. In questo mondiale segnerà due reti, diventando così l'unico giocatore italiano ad aver segnato in tre mondiali diversi.
L'eliminazione arriva ai quarti di finale, per mano della Francia paese ospitante e futuro campione del mondo, ancora ai calci di rigore. Ma stavolta Baggio segna.
Quella stessa estate Baggio si trasferisce nuovamente a una grande squadra, per l'esattezza l'Inter, guidata per quella stagione da
Gigi Simoni. Fu una delle stagioni più controverse della squadra, con
numerosi cambi d'allenatore (dopo Simoni, sono seguiti Lucescu e Hogson) che
impedirono a Baggio di esprimersi al meglio. Al secondo anno arrivò
Marcello Lippi ad allenare la squadra, ma questi lo utilizzò poche volte.
Alla fine dei due anni di contratto, Roberto lasciò la squadra giocando una
magnifica partita contro il Parma nello spareggio per l'ammissione alla
Champions League, poi vinto grazie a due suoi splendidi gol.
Non arrivata la convocazione agli Europei del 2000, Baggio decide di ritornare a una provinciale, trasferendosi al Brescia, sotto la guida di
Carlo Mazzone, dove gioca sino alla fine della sua carriera, sperando in una convocazione ai mondiali del 2002 che non arriverà , malgrado tutto.
Il 14 marzo 2004, durante il match contro il Parma, Roberto Baggio mette a segno il suo duecentesimo gol in Serie A, soglia raggiunta solo da quattro altri 'mostri sacri' del nostro campionato: Silvio Piola, Gunnar Nordhal, Giuseppe Meazza e Josè Altafini.
Roberto Baggio ha annunciato la sua intenzione di ritirarsi per la fine della stagione 2003-2004, anche se molti confidano ancora in un suo ripensamento. L'ultima partita giocata dalla sua squadra con il Milan e persa 4-2 nell'ultima partita della stagione 2003-2004 è stata probabilmente la sua ultima partita.
vedi anche
Il primo mondiale
Gli anni alla Juventus
Il mondiale americano
Le parentesi al Milan e al Bologna
Il mondiale francese
Dall'Inter ad oggi