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Sermo

Il Sermo č un tentativo di ristabilire la lingua volgare come lingua franca semplificata nell'ortografia e nella pronuncia con regole facili da apprendere.

Nell'Italia centrale, l'attuale Lazio, viveva un popolo che parlava latino. In questa regione, in seguito, venne fondata la città di Roma. Il suo popolo cresceva e continuava ad annettere nuove terre al suo dominio. I romani giunsero a possedere un grande impero, l'Impero Romano. In queste conquiste, imponevano ai vinti le loro abitudini, le loro istituzioni, comportamenti e la lingua. Esistevano due tipi di latino: il latino volgare (sermo vulgaris, rusticus, plebeius) ed il latino classico (sermo litterarius, eruditus, urbanus). Il latino volgare era per lo pių parlato. Era la lingua usata quotidianamente dagli analfabeti della regione centrale dell'attuale Italia e delle provincie: soldati, marinai, artigiani, agricoltori, barbieri, schiavi, ecc. Era la la lingua colloquiale, viva, soggetta a frequenti alterazioni. Presentava diverse variazioni. Il latino classico invece era la lingua parlata e scritta, pura, artificiale, rigida, era lo strumento letterario usato dai grandi poeti, scrittori, filosofi, retori... Il latino imposto ai popoli vinti era il "sermo vulgaris". I populi vinti erano diversi fra loro e parlavano lingue differenti, e per questa ragione in ogni regione il latino volgare soffriva di alterazioni distinte che risultarono nella nascita di differenti dialetti romanici e posteriormente nelle diferenti lingue neolatine. Il latino, forse sarebbe potuto essere ancora una lingua viva al giorno d'oggi, se non fosse stata la lingua esclusivamente dei letterarati ma la lingua del popolo.

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