Shikoku
Shikoku (四国) è la più piccola e meno popolosa tra le quattro maggiori isole dell'arcipelago giapponese. È situata nella parte meridionale ed è vicina al Kyushu e all'Honshu.
Shikoku letteralmente significa quattro provincie (shi=quattro, koku=paesi), che nell'antichità erano: Sanuki, Awa, Iyo, e Tosa. Dall'era Meiji (1862) queste sono diventate prefetture. Oggi si chiamano Kagawa, Tokushima, Ehime e Kochi.
Il monte Ishizuchi, con i suoi 1982 metri, è la cima più elevata dell'isola.
Lo Shikoku è collegato all'Honshu da tre ponti. Sul ponte Seto-ohashi (Il grande ponte di Seto), terminato nel 1988, transita la ferrovia.
La maggioranza della popolazione (poco più di quattro milioni di abitanti) risiede nei capoluoghi delle quattro prefetture: Kochi, Matsuyama, Tokushima, Takamatsu.
Kochi è la città capoluogo della prefettura omonima (320.000 abitanti circa) situata alla foce del fiume Monobe, nella baia di Tosa. Notevole il castello che domina dall'alto.
Matsuyama, capoluogo della prefettura più orientale (Ehime), è anch'essa famosa per il castello e per le fonti termali (Dogo onsen) in cui tradizionalmente per secoli si sono bagnati nobili, persone comuni ed anche, in stanze a loro riservate, l'imperatore e i membri della famiglia imperiale.
Lo Shikoku ha moltissimi templi che erano tradizionalmente meta di pellegrinaggi buddhisti. Il pellegrinaggio consisteva nel giro degli 88 templi. Ancor oggi viene compiuto con tutti i mezzi. La tradizione vuole che il pellegrinaggio sia stato istituito da un antico monaco buddhista, Kukai, originario dello Shikoku. Secondo la leggenda, il monaco apparirebbe ancora oggi ai pellegrini.
Nei pressi di Kotohira è interessante la serie di templi, edificati sul monte Konpira san. Una lunga e imponente scalinata, fiancheggiata da migliaia di steli, conduce ad un tempio dedicato ai viaggiatori nel quale è possibile vedere numerosi ex-voto di varie epoche.
Lo Shikoku, è sempre stato piuttosto isolato e quindi ha conservato più a lungo le caratteristiche originarie del Giappone soprattutto riguardo alla vegetazione ed anche ad alcune tecniche costruttive.
Una delle più affascinanti descrizioni dello Shikoku "perduto" si deve ad Alex Kerr uno scrittore americano che per molti anni, a partire dal 1970, ha vissuto in uno sperduto villaggio di montagna vicino Oboke.
- Alex Kerr (Bethesda, Maryland USA 1952), Lost Japan 1994. Il libro è stato scritto in giapponese e successivamente tradotto in inglese sotto la supervisione dell'autore. L'edizione italiana è uscita col titolo: Il Giappone e la gloria, Feltrinelli 1999.