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Storia della Thailandia

Table of contents
1 Le origini
2 Dal quattordicesimo secolo ai giorni nostri
3 Webbografia e bibliografia

Le origini

Si sa poco sui primi abitanti di quella terra che oggi č chiamata Thailandia, ma si crede che siti archeologici vecchi di 5000 anni - nella parte nordorientale del paese - contengano la prova piů vecchia della coltivazione del riso e della lavorazione del bronzo, in Asia, e forse nel mondo. Agli albori della storia, vari gruppi tribali controllavano quella che ora č la Thailandia. I Mon e le genti Khmer stabilirono potenti regni che inclusero grandi aree del paese. Fu il successivo contatto con le genti dell'Asia meridionale, che portò allo sviluppo di idee religiose, sociali, politiche, e culturali e al nascere di istituzioni che piů tardi avrebbero influenzato lo sviluppo della cultura tailandese e dell'identitĂ  nazionale.
 
I Tai, un gruppo etnico che originalmente visse nella Cina sudoccidentale, emigrò nel sudest asiatico lungo un periodo che durò vari secoli. La prima fonte che parla della loro esistenza nella regione č un'iscrizione del dodicesimo secolo a.C nel tempio di Khmer nel complesso di Angkor Wat in Cambogia che si riferisce ai syam, o " persone marroni e scure", (l'origine del termine Siam) come vassalli del monarca Khmer. Nel 1238 un capo di una tribů di Tai dichiarò la sua indipendenza da Khmer e stabilì un regno a Sukhothai, nella valle larga del Mae Nam (un fiume) Chao Phraya, al centro dell'attuale Thailandia. Al regno di Sukhothai successe, nel quattordicesimo secolo, il regno di Ayutthaya. I birmani invasero Ayutthaya e nel 1767 distrussero la capitale, ma due eroi nazionali, Taksin e Chakkri cacciarono gli invasori e riunificarono il paese sotto la Dinastia di Chakkri.

Dal quattordicesimo secolo ai giorni nostri

Durante i secoli l'identitĂ  nazionale tailandese si evolse intorno ad una lingua ed una religione comune ed intorno allo sviluppo della monarchia. Anche se gli abitanti della Thailandia sono una mistura di Tai, Mon, Khmer, e di altri gruppi etnici, i piů parlano una lingua della famiglia Tai. Un alfabeto Tai, basato sull'indiano e sulle scritture di Khmer, si sviluppò agli inizi del quattordicesimo secolo. Un secolo dopo un monarca famoso, Ramathibodi, fece del Buddismo di Theravada la religione ufficiale del suo regno, ed il Buddismo continuò ad essere anche nel ventesimo secolo un fattore dominante nella vita sociale, culturale, e politica della nazione. Infine ricordiamo che la monarchia, sostenuta ideologicamente dalla mitologia indů e buddista, fu sostenuta anche dalla lealtĂ  popolare per piů di sette secoli. Sul finire del ventesimo secolo la monarchia rimase un punto centrale per l'unitĂ  nazionale.
 
Durante il diciannovesimo secolo, l'espansionismo europeo, piuttosto che i nemici tradizionali della Thailandia, fu la piů grande minaccia per la sopravvivenza del regno. Il successo tailandese nel preservare l'indipendenza del paese (era l'unico paese del sudest asiatico che era rimasto indipendente) era in parte un risultato del desiderio di Britannia e la Francia di uno stabile stato cuscinetto che mantenesse distaccati i loro domini in Birmania, Malaya, ed in Indocina. Comunque, il fattore piů importante fu la buona volontĂ  dei re della Thailandia, Mongkut (Rama IV, 1851-68) e Chulalongkorn (Rama V, 1868-1910), di negoziare apertamente con i centri di potere europei ed adottare riforme sullo stile europeo che modernizzarono il paese e gli valsero lo status di stato sovrano tra le nazioni. La Thailandia (nota successivamente come Siam), comunque, pagò un alto prezzo per la sua indipendenza: perdita di influenza sulla Cambogia e sul Laos a favore della Francia e cessione degli stati settentrionali della Penisola di Malay alla Britannia. Nel 1910 l'area sotto il controllo tailandese era una piccola parte rispetto a ciò che era stato il secolo precedente.
 
Nelle prime decadi del ventesimo secolo, il sistema politico tailandese, le forze armate, le scuole, e l'economia subirono drastici cambiamenti. Molti tailandesi studiarono all'estero, ed emerse una piccola Ă©lite istruita in occidente con idee tradizionali. Nel 1932 un colpo di stato (senza spargimenti di sangue) fatto da ufficiali militari e civili portò alla fine della monarchia assoluta e inaugurò l'era costituzionale tailandese. Da quel momento i progressi verso un sistema politico stabile e democratico sono stati piů difficili. La politica č stata dominata da un gruppo militare-burocratico capeggiato da potenti generali. Queste cricche hanno portato a diversi colpi di stato e hanno imposto prolungati periodi di legge marziale. Il sistema parlamentare, come definito dalle quattordici costituzioni tailandesi tra il 1932 ed il 1987, č stato indebolito e modificato dai regimi parlamentari.

L’ultimo colpo di stato nel 1991 portava al potere il generale Suchinda Kraprayoon e la costituzione venne abrogata. Intanto veniva anche creato un Consiglio Nazionale per il mantenimento dell’ordine. Nel 1992, dopo lunghe e dure manifestazioni, il regime fu costretto a dare libere elezioni in seguito al quale si insediava un governo civile di coalizione democratica guidato da Chuan Leepkai, uscito di scena nel 1995. Nello stesso anno tornò al governo (dopo le elezioni di luglio) Chart Thai che aveva guidato il paese dal 1988 al 1991 fin prima della venuta dei militari. Nuove elezioni anticipate portarono al governo dell’ex generale Chavalait che iniziò nel 2002 una serie di riforme economiche per risanare l’economia.

Webbografia e bibliografia

Si ringrazia la Libreria del Congresso americana (Library of Congress) che rende di pubblico dominio un’opera quanto mai utile reperibile all’indirizzo http://lcweb2.loc.gov/frd/cs/ . Il presente testo č quasi completamente la traduzione della pagina relativa alla Thailandia.

Altra fonte č “l’Enciclopedia” - Opera realizzata dalle Redazioni grandi Opere UTET.


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