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Tintoretto

Jacopo Robusti, detto Tintoretto per via del mestiere paterno, nasce a Venezia nel 1518.
Lavora nella bottega del Tiziano, ma per breve tempo (leggendaria storia di invidia da parte del maestro). Nel 1564 riesce a diventare decoratore ufficiale della Scuola Grande di San Rocco.
Muore il 31 maggio 1594, sempre a Venezia.

La sua abilità consiste nel particolare uso del colore, per dare luce al disegno; questa luce evidenzia i personaggi proiettandoli in una realtà scenografica di gusto barocco.

Table of contents
1 Opere

Opere

Ritratto di senatore veneziano

olio su tela
1580\
Utilizza la luce per caratterizzare le psicologie dei personaggi e la ricchezza delle vesti.

Miracolo dello schiavo (o di San Marco)

olio su tela
1548
San Marco salva uno schiavo dal martirio; la scena avviene sotto una sorta di pergola, tra un edificio colonnato e delle rovine, in una piazza in fondo alla quale si trova un giardino, dopo un portale classico. A terra si trova lo schiavo, di traverso, in cielo si trova San Marco, a destra siede un vecchio. La folla si muove verso destra, chi per guardare, chi per ritrarsi inorridito. Il colore nei primi piani è forte e pastoso, e diventa slavato sullo sfondo, per dare un senso di prospettiva. La luce è ora vivida e naturale, come sullo sfondo, ora fosca, o innaturale, come quella del santo.

Susanna e i vecchioni

olio su tela
1557
Pretesto biblico per rappresentare un nudo femminile. La composizione è prospetticamente tagliata da una siepe: da una parte la ragazza è rappresentata in atteggiamento scomposto: il corpo è chiarissimo e risplende in contrasto con la fonte scura; sullo sfondo si prolunga il giardino immerso in una luce tiepida e morbida. A sinistra si trova un vecchio, appena abbozzato, ma che riluce in contrasto con la siepe.

Crocifissione

olio su te1a
1565
Opera apparentemente caotica; al centro c’è la croce e i personaggi sono disposti a blocchi circolarmente intorno ad essa. Lo sfondo è scuro ed impastato, su cui emergono alcuni particolari di figure illuminati, al fine di evidenziare i sentimenti e la drammaticità del momento.

Ultima cena

olio su tela
1594
Nella chiesa di san Giorgio Maggiore. Ambientata all’interno di una taverna popolare, la mensa è disposta trasversalmente al dipinto. La luce proviene da una lampada ad olio appesa al soffitto, che illumina particolari di oggetti e persone secondarie. Poi vi sono le luci delle aureole e quelle degli angeli che si trovano in alto a destra. L’ambientazione è popolare, veritiera, i colori pastosi e monocromatici, lo spazio indefinito.


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