Almanacco Topolino
L'Almanacco Topolino iniziò le sue pubblicazioni nel 1957 come spin-off degli Albi d'Oro, una rivista che proponeva, alternativamente, storie tratte dall'universo Disney e storie non-Disney.Nei primi anni Trenta la testata Almanacco di Topolino venne utilizzata per albi speciali, stagionali o annuali come nella moda statunitense. Dall'Ottobre del 1956 l'intestazione ha affiancato e di fatto sostituito la serie degli Albi d'Oro, divenuto semplicemente una piccola dicitura in un quadratino in alto a sinistra.
Sull'Alamanacco venivano preferibilmente pubblicati fumetti stranieri, principalmente a causa del suo formato più ampio che consentiva di pubblicare le storie tipicamente a quattro strisce dell'estero senza rimontarle o ridurle in dimensioni. Alcuni anni più tardi, nel Gennaio del 1970, venne adottata una nuova numerazione, partendo dal 157, ovvero contando i numeri usciti dal Gennaio 1957 in poi, che diventa così il primo numero ufficiale della serie.
Dal Gennaio 1985 la rivista ha assunto un formato ridotto e ha cambiato il suo nome in Mega Almanacco e successivamente in Mega 2000 e in Mega 3000 (dal 2000). Nel corso degli anni Novanta ha iniziato a presentare al pubblico anche storie danesi e brasiliane, oltre a quelle statunitensi e olandesi.
Riassumendo, la rivista ha avuto queste testate:
- Albi d'Oro: inizia come settimanale, presentando anche storie non-Disney, quindi diventa mensile con storie solo Disney fino al Dicembre 1956;
- Almanacco Topolino: dal Gennaio 1957 fino al Dicembre 1971;
- Mega Almanacco: partito con il numero 337, nel Gennaio 1985
- Mega 2000: partito dal numero 424, nell'Aprile del 1992;
- Mega 3000: partito nel 2000.
L'Almanacco Topolino, comunque è stato ripreso nel corso dell'Aprile 1999 come bimestrale: presentava le ristampe delle più illustri storie mai pubblicate sulla prima serie. Si è conclusa con il numero 6 del Giugno 2000.
Oggi, comunque, buona parte delle storie classiche apparse sulla prima serie della rivista sono ristampate sulla testata Le Imperdibili, che si avvale delle copertine di Marco Rota.