Battaglia delle Midway
La USS Yorktown viene colpita da un siluro
La Battaglia di Midway, combattuta nella seconda guerra mondiale, si svolse il 4 giugno 1942. La Marina degli Stati Uniti sconfisse l'attacco giapponese contro le Isole Midway, segnando un punto di svolta della guerra nel teatro del Pacifico.
Combattuta solo un mese dopo la Battaglia del Mare dei Coralli, Midway fu la prima battaglia navale condotta tra portaerei. Ablità , coraggio e fortuna, giocarono tutte un ruolo nella battaglia. L'attacco alle Isole Midway, che comprese anche una finta verso l'Alaska da parte di una flotta più piccola, era un piano dei giapponesi per far cadere in trappola la flotta di portaerei americane. Con la distruzione di queste navi, i giapponesi speravano di poter invadere le Hawaii.
Le Midway in sé non erano eccessivamente fondamentali nel quadro generale dei programmi giapponesi: questi tendevano a concentrarsi su Isole Salomone, Figi e Australia, per espandere il loro Impero appena fondato. Comunque, erano vicine al Giappone e agli USA, e la loro occupazione era interessante dal punto di vista difensivo.
Il piano di battaglia dell'ammiraglio Isoroku Yamamoto era tipicamente spavaldo e ingegnoso. Venne disegnato in parte per attrarre il grosso della flotta statunitense in una situazione fatalmente compromettente. La forza principale di Yamamoto precedeva le portaerei ed era intesa ad eliminare qualsiasi parte della flotta USA che fosse arrivata in soccorso delle Midway. Il piano venne complicato, in parte probabilmente a causa della rapidità con cui venne approntato, a seguito delle incursioni aeree su Tokyo di metà aprile, da parte dei B-25 dell'esercito americano che partivano dalle portaerei statunitensi. Le incursioni fecero pochi danni, ma dimostrarono che i militari giapponesi non potevano prevenire attacchi contro le isole principali del Giappone. Questo costituiva un importante shock psicologico.
I servizi segreti della Marina statunitense (in collaborazione con quelli olandesi e britannici) avevano letto per qualche tempo parti del sistema primario di comunicazione della della Flotta Imperiale Giapponese (JN-25, un codice supercifrato), e dall'introduzione del cambiamento più recente, appena prima dell'attacco a Pearl Harbour, avevano fatto considerevoli progressi sulla nuova versione. Ad aprile, ed ancor più a maggio, divenne chiaro che una porzione sufficiente dell'attuale versione del JN-25 era conosciuta e le nuove operazioni giapponesi potevano essere bloccate efficacemente. Un elemento del codice era però ancora oscuro. Il punto AF era chiaramente l'obiettivo di un grosso attacco, ma non era chiaro a cosa AF facesse riferimento. Alcuni, specialmente nel Pacifico, pensavano alle Midway altri, soprattutto all'OP-20-G di Washington, credevano che AF fossero le Isole Aleutine. Non esisteva, dal punto di vista della crittografia, modo di dirimere la questione. Un ingegnoso suggerimento, da parte di un giovane ufficiale delle Hawaii, portò alla scoperta del piano giapponese. Egli chiese al comandante della base di Midway di chiamare per radio Pearl Harbour, dicendo in un inglese molto semplice, che le isole erano a corto di acqua potabile a causa di un guasto agli impianti di desalinizzazione. Non molto dopo un messaggio JN-25 faceva notare che AF aveva problemi di acqua potabile, e che la forza d'attacco doveva affrettarsi ed agire di conseguenza. AF erano le Midway, e sarebbero state attaccate nella nuova operazione.
Le informazioni dalle seguenti decifrazioni del JN-25 arrivarono lentamente, e non fu che all'ultimo minuto che l'Ammiraglio Chester William Nimitz raccolse abbastanza informazioni per poter tendere un imboscata alle forze d'attacco giapponesi. Egli aveva richiamato le portaerei di Fletcher dalla zona del Pacifico sud-occidentale, e i cantieri di Pearl Harbour fecero un lavoro leggendario per mettere la Yorktown -- severamente danneggiata durante la Battaglia del Mare dei Coralli -- in condizioni di prendere il mare e unirsi al resto della flotta per incontrare i giapponesi a Midway.
All'alba del 4 giugno gli aerei delle portaerei giapponesi bombardarono e danneggiarono pesantemente la base di Midway, i bonbardieri a lungo raggio portarono diversi attacchi sui giapponesi ma con scarsi effetti, e i caccia di stanza a Midway opposero una strenua difesa della base, anch'essi con poca efficacia. Le portaerei americane, guidate del Contrammiraglio Raymond A. Spruance, avevano il vantaggio di conoscere, grazie alla decifratura delle comunicazioni della Marina giapponese, gran parte delle intenzioni del nemico. Quando gli aerei giapponesi fecero ritorno alle navi, l'Ammiraglio Chuichi Nagumo decise di riarmarli con bombe per un secondo passaggio su Midway. Mentre venivano riforniti, le navi americane in attesa vennero individuate. Nagumo decise di cambiare il carico di armi per un attacco contro le navi statunitensi. Con siluri e bombe impilate, e tubi del carburante dipanati sui ponti, le portaerei giapponesi divennero degli obiettivi vulnerabili e altamente infiammabili.
Spruance lanciò un attacco dalle sue portaerei, USS Enterprise e Hornet contro quelle giapponesi. Il fuoco contraereo e i caccia abbatterono 35 dei 41 aerei lancia siluri, compresi tutti quelli dello Squadrone Torpedo 8 della Hornet (vedi George H. Gay). Questa e altre azioni portarono gli Zero giapponesi così bassi che i bombardieri in picchiata americani della Enterprise guidati da Wade McCloskey furono in grado di attaccare praticamente senza opposizione. Cinque minuti dopo, tre portaerei giapponesi: Akagi, Kaga e Soryu, erano in fiamme, abbandonate o paralizzate.
Gli aerei lanciati dall'ultima portaerei giapponese rimasta, la Hiryu colpirono la USS Yorktown, che venne gravemente danneggiata, ma sopravvisse a questo e a un secondo attacco, solo per venire affondata, mentre era alla deriva, da un sottomarino giapponese, il 7 giugno. Lo stesso sottomarino affondò il cacciatorpediniere USS Hammann che era stato asseganto a rimanere con la Yorktown. Gli aerei della Enterprise in cambio attaccarono la Hiryu e la mandarono in fiamme, e danneggiarono il cacciatorpediniere Isokaze. Dopo di che Spruance, in concerto con le forze su Midway, lanciò un attacco che immobilizzò e distrusse gli incrociatori giapponesi Mogami e Mikuma.
Avendo messo a segno una vittoria decisiva, le forze statunitensi si ritirarono. La perdita di quattro portaerei fermò l'espansione dell'Impero giapponese nel Pacifico, e mise il Giappone sulla difensiva. Erano passati sei mesi dall'attacco a Pearl Harbour. L'Ammiraglio Isoroku Yamamoto aveva predetto ai suoi superiori che il Giappone avrebbe prevalso solo da sei mesi a un anno contro gli Stati Uniti, dopo di che le risorse americane avrebbero sovrastato la marina giapponese. Yamamoto aveva avuto ragione.
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