Capoluogo
La parola capoluogo è usata per indicare, in Italia, la città sede di una divisione amministrativa. Per quel concerne i comuni e le province nella maggioranza dei casi il nome del capoluogo della circoscrizione amministrativa coincide con quello dell'istituzione stessa.
- Nel capoluogo di regione hanno sede consiglio e giunta della regione stessa. Alcune articolazioni della pubblica amministrazione centrale e alcune pubbliche amministrazioni periferiche, inoltre, hanno suddivisioni regionali aventi sede nei capoluoghi di regione.
- Nel capoluogo di provincia ha sede l'amministrazione provinciale. Numerosi segmenti della pubblica amministrazione hanno suddivisioni territoriali a carattere provinciale, aventi sede nei capoluoghi di provincia. I tribunali amministrativi regionali hanno sezioni staccate nei capoluoghi di provincia.
- Si parla di capoluogo di comune quando un comune è composto da più di una località . In questo caso, solitamente, il comune assume la denominazione del solo capoluogo, sede della civica amministrazione, mentre gli altri centri abitati sono detti, a seconda del livello di autonomia amministrativa, borgate o frazioni. Nel 2003, a seguito delle modifiche al titolo V della Costituzione della Repubblica Italiana, è stata approvata una riforma degli enti locali che prevede che, in caso di aggregazione di più comuni, quelli oggetto di aggregazione con il comune principale siano configurati come "municipi". Il municipio assume dunque una connotazione differente dal comune (già alcuni comuni italiani, come Roma e Venezia, avevano adottato il termine "municipio" o "municipalità " per designare le circoscrizioni).
La legge sulle autonomie locali prevede che ai comuni capoluogo di provincia spetti sempre il numero di consiglieri comunali previsto per i comuni che superano i 200mila abitanti, e che tali comuni possano dotarsi del numero minimo e massimo di assessori in giunta previsto per tali comuni. Ciò ha suscitato vivaci polemiche in passato, in quanto esistono parecchi capoluoghi di provincia con popolazione rientrante nelle prime tre fasce e comunque la maggior parte dei capoluoghi di provincia non arriva a superare i 100mila, mentre numerosi comuni non capoluogo di provincia, la maggior parte dei quali sono situati in Campania e afferenti alla provincia di Napoli (ma casi analoghi si registrano anche in Lombardia, in Sardegna e in Sicilia), superano abbondantemente la popolazione di un capoluogo di provincia medio. Nel caso in cui un capoluogo di provincia non sia contemporaneamente capoluogo di comune, il regolamento attuativo della legge istitutiva prevede se e quale debba essere il comune a cui spetti la composizione del consiglio e della giunta in base alle norme previste per i capoluoghi di provincia, presumibilmente il comune di riferimento della frazione designata quale capoluogo di provincia.