Commodo
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Tuttavia, per quanto generoso e magnanimo fosse suo padre, Commodo si dimostrò l'opposto. Molti pensano che Commodo fosse pazzo, ma comunque fu certamente dedito agli eccessi. Cominciò il suo regno con un trattato di pace sfavorevole concordato con la tribù dei Marcomanni (una delle tribù dei Germani), che era stata in guerra contro Marco Aurelio. Più tardi egli stesso intraprese guerre contro i Germani, riportando spesso parziali vittorie per le quali pretendeva onori dal Senato.
Commodo ebbe inoltre la passione per i combattimenti di gladiatori, al punto da scendere egli stesso nell'arena vestito da gladiatore. Questo era considerato scandaloso dal popolo di Roma che considerava i gladiatori al rango più basso della scala sociale. A peggiorare le cose le sue prestazioni erano comiche: entrava nell'arena armato di tutto punto a combattere contro disgraziati armati solo con spade di legno. Vestito come l'eroe mitologico greco Ercole, Commodo pretendeva di aver ucciso 12.000 uomini in combattimenti gladiatorii. Per ogni apparizione nell'arena, addebitava alla città di Roma un milione di sesterzi.
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Nel 190, una parte della città di Roma fu distrutta da un incendio, e Commodo colse l'opportunità di "rifondarla", chiamandola in suo onore Colonia Commodiana. Anche i mesi del calendario furono rinominati in suo onore, e perfino al Senato si cambiò il nome in Senato della Fortuna Commodiana, mentre l'esercito divenne Esercito Commodiano.
Un anno più tardi, Commodo fu strangolato nel sonno, il giorno prima di quello in cui aveva programmato di recarsi al Senato vestito da gladiatore per farsi proclamare console. Dopo la sua morte il Senato decretò la damnatio memoriae contro di lui ripristinando il nome corretto delle instituzioni. Tuttavia nel 195, l'Imperatore Settimio Severo, cercando il favore della famiglia di Marco Aurelio, riabilitò la memoria di Commodo ed il Senato lo dichiarò dio.
Nel 2000 il film Il Gladiatore si ispirò liberamente alla vita di Commodo, senza essere tuttavia molto fedele alla storia.
Imperatori Romani | ||
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