Diritto Militare
Il termine "diritto militare" si riferisce alla propria condotta di guerra. Consiste di regole che minimizzano atti di brutalità verso civili e prigionieri di guerra, e di regole per facilitare il raggiungimento della pace. Le convenzioni di Ginevra costituiscono una delle più ampiamente accettate espressioni del diritto militare.Noti esempi di leggi militari includono il divieto di attaccare dottori e ambulanze con il simbolo della Croce Rossa. E' altresì vietato sparare su una persona o un veicolo con una bandiera bianca, indicante la volontà di arrendersi o di comunicare. In questi casi, le persone protette dalla Croce Rossa o dalla bandiera bianca sono tenute a mantenere un atteggiamento neutrale e a non adottare atti violenti.
Altre leggi militari regolano l'accettazione della resa ed il trattamento dei prigionieri di guerra, la proibizione di atrocità , e di attacchi deliberati verso la popolazione civile, ed il divieto dell'uso di certe armi disumane.
I soldati che infrangono le leggi di guerra perdono la protezione delle stesse. Ad esempio, nel corso della seconda guerra mondiale, durante la Battaglia del Bulge, delle truppe di SS tedesche indossarono delle uniformi americane e impersonarono soldati statunitensi, violando le leggi di guerra. Alcuni di questi tedeschi vennero catturati e uccisi immediatamente, anche se si erano arresi. Questa non è considerata un'atrocità , in base alle leggi di guerra.
Spie e terroristi non sono protetti dalle leggi di guerra; essi sono soggetti, per le loro azioni, alle leggi civili (se ne esistono), e nella pratica sono spesso sottoposti a tortura e esecuzione. Ricadendo al di fuori del loro ambito, le leggi di guerra non approvano né condannano tali atti. Le nazioni che hanno firmato la Convenzione internazionale sulla tortura si sono impegnate a non torturare i terroristi catturati.
