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Galeazzo Ciano

Galeazzo Ciano, Conte di Cortellazzo (18 marzo 1903 - 11 gennaio 1944), fu Ministro degli Esteri e cognato di Benito Mussolini. Galeazzo era il figlio di Costanzo Ciano, un veterano della prima guerra mondiale e tra i fondatori del fascismo.

Ciano nacque a Livorno. Dopo aver conseguito la laurea in legge, Ciano servì come addetto di ambasciata a Rio de Janeiro. Nel 1930, sposò Edda Mussolini, con la quale partì per Shanghai. Rientrato in Italia, pochi anni dopo, divenne ministro della stampa e della propaganda, e in seguito degli Affari Esteri. In quest'ultima posizione sostituì Dino Grandi, che aveva presentato, ai diplomatici stranieri, una posizione meno marziale di quanto Mussolini desiderasse (Grandi venne inviato a Londra come ambasciatore).

Ciano si era guadagnato una certa confidenza da parte di Umberto II di Savoia, il figlio del Re, con il quale condivideva una certa mentalità e un notevole charme, anche se Ciano era certamente meno discreto del Principe. Divenne il corrispondente preferito tra Umberto (e Maria José) e il movimento fascista. Questa amicizia era considerata produttiva sia dal Re che dal dittatore, poiché i due sarebbero stati i rispettivi eredi della Corona e del governo. Il Re lo aveva insignito del "Collare della Santissima Annunziata", una delle più alte onoreficenze regali.

Fu probabilmente una certa approvazione da parte di Umberto a far si che Ciano tenesse l'Italia distante dalla Germania Hitleriana il più a lungo possibile, con lo straordinario aiuto dell'ambasciatore a Berlino, Bernardo Attolico. Egli percepì chiaramente il pericolo che Hitler rappresentava anche per l'Italia, quando i Nazisti uccisero il Primo Ministro austriaco Dollfuss, che aveva avuto degli stretti legami con la famiglia Mussolini (la moglie di Dollfuss si trovava in Italia quando questi venne assassinato), e potè vedere in questa azione un freddo avviso delle intenzioni del Fuehrer. Poco a poco, dopo una sequela di incontri con Ribbentrop e Hitler, che seguirono alla sottoscrizione del "Patto d'Acciaio", Ciano consolidò sempre più i suoi dubbi sulla nazione alleata, ed ebbe diverse violente discussioni con suo suocero. Alla fine, come scrisse nei suoi diari, non era sicuro se augurare agli italiani "una vittoria o una sconfitta tedesca".

Nel frattempo, l'Italia aveva "conquistato" l'Albania, e Ciano venne nominato vicerè di quei territori. Il suo governo venne considerato duro e crudele, mentre le sue fortune personali crebbero "stranamente ma sensibilmente".

All'inizio della seconda guerra mondiale, quando le sue posizioni anti-tedesche erano divenute più evidenti (Hitler aveva in un occasione avvisato Mussolini: Ci sono dei traditori nella tua famiglia), venne mandato come ambasciatore in Vaticano. È in questo momento che il suo rapporto con Monsignor Montini (il futuro Papa Paolo VI) raggiunse la maggiore intensità, tenendo il fascismo in contatto con tutte le principali potenze internazionali, attraverso la mediazione dell'influente sacerdote.

Durante la guerra, in contrasto con la sua precedente ostilità all'alleanza con la Germania, propose la campagna contro la Grecia che risultò in un (prevedibile) disastro.

Il 25 luglio 1943, quando l'opposizione interna stava finalmente per sconfiggere Mussolini, Ciano vi si unì, e votò contro il suocero. Comunque, seguì Mussolini a Salò, dove era stata fondata la Repubblica Sociale Italiana (RSI), in opposizione al governo di Pietro Badoglio, che era passato agli Alleati. Sua moglie Edda cercò invano di organizzare un esilio protetto per la loro famiglia, in quanto il Vaticano si rifiutò di nasconderli. Apparentemente i tedeschi pretesero di volerli aiutare a raggiungere la Spagna, ma invece li arrestarono, e spedirono l'ex ministro a Verona.

Il suo voto contro il Duce venne considerato alto tradimento e, dopo un drammatico processo pubblico, Ciano venne trovato colpevole e fucilato poco dopo. Si è molto discusso se questo significò che Mussolini non volle proteggeri il suo parente, o semplicemente non potè. Molti osservatori fanno notare che se Mussolini avesse commutato la condanna a morte di Ciano, lui stesso avrebbe perso ogni gredibilità. È noto che quando venne informata, Edda, sinceramente innamorata di Ciano, attraversò mezza Italia con mezzi di fortuna, correndo il rischio di essere violentata, per raggiungere il quartier generale della RSI e quindi la prigione, ma i suoi tentativi di soccorso furono vani.

Ad ogni modo, dopo l'esecuzione Edda Ciano fuggì in Svizzera, travestita da contadina. Portò con se i diari del tempo di guerra del marito, nascosti sotto la camicetta, e le venne data particolare attenzione, essendo stata scambiata per una donna incinta, dalle guardie di frontiera, che in teoria erano in allerta per la fuggitiva. Il corrispondente di guerra Paul Ghali del Chicago Daily News apprese del suo segreto internamento in un convento svizzero e organizzò la pubblicazione dei diari. Essi rivelano la storia segreta del regime fascista dal 1939 al 1943 e sono considerati una fonte storica primaria (I diari sono strettamente politici e contengono poco della vita privata di Ciano).

Dopo la morte di Mussolini, Edda rimase senza supporto finanziario e la Svizzera (dove ancora si trovava) pose lei e i suoi figli sotto l'autorità degli Alleati. Venne confinata a Lipari per un anno.

La figura di Ciano è tra le più controverse dell'intero regime; era un fatuo enfant gaté, uno snob, un uomo di poco spessore, aperto alla corruzione e alla crudeltà (il suo comportamento in Albania venne sempre considerato come tale) e fu anche un traditore in fin dei conti; eppure fu l'unico che combattè seriamente la pericolosa alleanza tra Italia e Germania. Ed inoltre, mostrò forse un certo coraggio nel votare contro il suo parente, esponendosi a un isolamento quasi certo. Il paradosso fu che questo uomo di modeste qualità morali, ma di indubbia intelligenza, ebbe una visione politica più acuta di quella del Duce e un coraggio personale più forte di quello del Re.


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