Giovan Battista Perasso
Giovan Battista Perasso detto
Balilla è una popolare figura storica della
Genova del
Settecento. La sua reale identità è rimasta dubbia. In lui viene identificato il giovane da cui il
5 dicembre 1746 prese le mosse, con il celebre motto
Che l'inse? (
Chi inizia?), la rivolta popolare contro gli occupanti austriaci nel quartiere di Portoria. La popolazione fu incitata dal ragazzo alla sollevazione con il lancio di un sasso verso le truppe austriache che occupavano la città , a quel tempo alleata con i francesi e gli spagnoli, e che pretendevano di essere aiutate a d estrarre fuori dal fango un pezzo di artiglieria.
Nessuna testimonianza storica né alcun documento ufficiale forniscono il nome del protagonista dello storico episodio, tanto che a lungo questa figura è stata considerata di pura leggenda. Approfondite ricerche sulla esatta identità dell'eroe di Portoria furono portate avanti nell''800 con esiti controversi, giungendo però ad accertare che due Giovan Battista Perasso (o Giambattista Perasso) erano nati rispettivamente uno nel 1729 a Pratolongo di Montoggio, sulle colline di Genova; l'altro nel 1735 nello stesso quartiere di Portoria.
Entrambi quindi sono i possibili Balilla della storia. Etimologicamente, la parola balilla equivale a monello (o ragazzo), ma molte fonti la fanno derivare da Baciccia, nella Genova antica adoperato come diminutivo del nome Giovan Battista.
È certo comunque che tale ragazzo sia esistito realmente: ne fa fede un resoconto dell'avvenimento inviato al governo austriaco che riferisce come:
- "la prima mano onde il grande incendio si accese, fu quella di un picciol ragazzo, quel dié di piglio ad un sasso e lanciollo contro un ufficiale tedesco".
La Società Ligure di Storia Patria nel
1927 ha messo, per così dire, una parola definitiva sulla questione stabilendo che non è possibile - sulla base dei documenti di cui si dispone - identificare con sicurezza il "ragazzo delle sassate". Già per lo storico Federico Donaver, del resto, il monumento eretto a ricordo dell'episodio di Portoria rappresenta, oltre che l'eroe in se stesso, "l'ardire generoso d'un popolo che, giunto al colmo dell'oppressione, spezza le sue catene e si rivendica la libertà ".