Il rientro di Lenin e le tesi d'aprile
Questo articolo parte della serie Rivoluzione russa |
La rivoluzione di febbraio |
Il rientro di Lenin e le tesi d'aprile |
Le giornate di luglio |
Il tentativo di Kornilov |
La rivoluzione d'ottobre |
Il consolidamento della rivoluzione |
La pace di Brest Litovosk |
Inizio della guerra civile |
Table of contents |
2 Il vagone piombato 3 Le tesi di aprile 4 La situazione politica |
I Bolscevichi non avevano avuto un ruolo da protagonisti nella rivoluzione di febbraio, il partito, praticamente clandestino, benché avesse cinque rappresentanti alla Duma, era privo dei suoi dirigenti migliori, tutti in volontario esilio all'estero o deportati in Siberia. Anche nei soviet che si vanno formando in tutta la Russia la maggioranza quasi sempre costituita da Socialisti Rivoluzionari.
Non appena appreso dei fatti di febbraio Lenin, capo del partito, che da alcuni anni si trova in Svizzera, decide di tornare in Russia. Sia la Francia che la Gran Bretagna si rifiutano di concedergli il visto di transito per raggiungere la Svezia e di lì, attraverso la Finlandia, la Russia; Le potenze dell'Intesa sanno che uno degli obiettivi dei bolscevichi l'immediata apertura di trattative con la Germania per giungere ad una pace mentre loro interesse che la Russia continui a trattenere sul fronte orientale parte dell'esercito tedesco.
Il giorno seguente, 4 aprile 1917, alla conferenza del partito bolscevico Lenin espone quelle che diventeranno le linee guida del partito per i mesi futuri.
Il proletariato deve porre fine al dualismo dei poteri, abbattendo il governo provvisorio, di ispirazione borghese, trasferendo tutto il potere ai soviet. I contadini devono occupare le terre dei grandi latifondisti. La guerra deve essere immediatamente fermata per giungere ad una pace senza profitti per alcuna delle parti. Nelle stesse tesi Lenin propone anche al partito di cambiare nome, ufficialmente questo ancora “ frazione bolscevica ( maggioranza) del Partito Socialdemocratico Russo”, la proposta di chiamarlo Partito Comunista Russo in modo da differenziarsi del tutto dalla Seconda Internazionale.
Nel frattempo la politica ha registrato un violento scontro tra il governo provvisorio ed il soviet di Pietrogrado; in una nota il ministro degli Esteri Miljukov ha garantito alle altre potenze dell'Intesa che gli obiettivi bellici della Russia sono rimasti immutati, questa riconferma della politica imperialista del passato regime ha causato una levata di scudi da parte della sinistra costringendo il governo prima ad una smentita e poi ad un profondo rimpasto per cui altri dirigenti menscevichi e della Sinistra Rivoluzionaria, oltre Kerensky, che diviene ministro della guerra, entrano nel gabinetto pur restando sempre in minoranza di sei contro nove nei confronti dei rappresentanti della borghesia.I Bolscevichi e la rivoluzione di febbraio
Il vagone piombato
Per gli stessi motivi la Germania concede invece il permesso di transito. Lenin , perfettamente conscio che il tornare in patria attraverso la Germania loesporrà all'accusa di essere un agente del nemico ma, insieme a trenta altri esuli russi, decide comunque di tornare con il famoso vagone piombato, ossia con su una carrozza ferroviaria che ha porte e finestrini sigillati in modo da evitare qualsiasi contatto con l'esterno.
Il 3 aprile Lenin arriva alla stazione di Finlandia di Pietrogrado, ad attenderlo vi una folla enorme a riprova della rilevanza che le tesi dei bolscevichi cominciano ad avere all'interno del movimento rivoluzionario.Le tesi di aprile
La situazione politica