Rivoluzione russa Il tentativo di Kornilov
Questo articolo parte della serie Rivoluzione russa |
La rivoluzione di febbraio |
Il rientro di Lenin e le tesi d'aprile |
Le giornate di luglio |
Il tentativo di Kornilov |
La rivoluzione d'ottobre |
Il consolidamento della rivoluzione |
La pace di Brest Litovosk |
Inizio della guerra civile |
Table of contents |
2 Il Consiglio di Stato 3 Il tentativo di Kornilov |
I governo Kerensky
Il Principe Lvov, presidente del Consiglio, chiese al governo una pi incisiva azione contro i contadini che occupavano illegalmente le terre dei latifondisti e pretese le immediate dimissioni di Cĕrnov, socialrivoluzionario e ministro dell'agricoltura, affermando che invece di reprimerle incoraggiava tali azioni.
La resistenza degli altri ministri appartenenti alla sinistra a forzare Cĕrnov alle dimissioni porta il governo allo scioglimento. Presentandosi come l'unico n grado di salvate il paese Kerensky ebbe buon gioco a farsi attribuire l'incarico di primo Ministro con ampi poteri su varie giurisdizioni, confermando così implicitamente le accuse di bonapartismo che da pi parti gli erano già state rivolte.
La repressione delle azioni contadine, la soppressione della propaganda bolscevica e le misure per riportare all'obbedienza le truppe, tra cui la reintroduzione della pena di morte, fecero, rapidamente perdere a Kerensky il credito che fino a quel momento aveva avuto presso le masse.
Nello stesso tempo le forze pi reazionarie e conservatrici incominciarono a pensare che fosse giunto il momento per una pi incisiva manovra di normalizzazione. Nei circoli politici di destra sempre pi frequentemente si faceva il nome del generale Kornilov, che Kerensky aveva nominato, su pressioni delle altre potenze dell'Intesa, comandante in capo dell'esercito, come dittatore militare.
Il Consiglio di Stato
Il 12 agosto, nel Teatro Grande di Mosca, si riunì, per volere del governo, un'assemblea di circa 2000 persone, scelte dal governo stesso, a cui venne attribuita il nome di “Consiglio di Stato”. Erano presenti tutti i partiti tranne quello bolscevico e pi della metà dei presenti erano grossi proprietari terrieri, industriali, commercianti e banchieri. Fu una passerella di discorsi senza dibattito o votazioni. L'intervento di Kornilov fu uno dei momenti culminanti. Egli chiese apertamente poteri dittatoriali allo scopo di salvare la Russia dai bolscevichi rinfacciando al governo di non rifornire a sufficienza l'esercito e di non essere capace a riportare la calma nel paese.
Malgrado tutta la stampa di matrice borghese avesse, dopo i fatti di luglio, descritto i bolscevichi come, “agenti tedeschi” ormai privi i qualunque influenza, questi, che nel frattempo avevano tenuto, segretamente, il loro sesto congresso a Pietrogrado, riuscirono ad indire a Mosca, come risposta alle parole di Kornilov al Consiglio di Stato uno sciopero che portò in piazza quattrocentomila persone.
Il tentativo di Kornilov
Il 19 agosto Kornilov abbandona, praticamente senza combattere, Riga all'esercito tedesco, mettendo così in pericolo la stessa capitale Pietrogrado, e comincia a raccogliere, alle spalle del fronte truppe ritenute fedeli con lo scopo di farle marciare sulla capitale.
Kerensky a questo punto, resosi conto delle intenzioni del generale lo destituisce atteggiandosi a salvatore della rivoluzione, ma un bluff che dura poco, Kornilov non accetta gli ordini di Kerensky ed ordina al generale Krymov di far marciare un corpo di cavalleria cosacca su Pietrogrado. La città nel caos pi assoluto, il governo provvisorio non ha truppe con cui difendersi, sono i bolscevichi ad organizzare la difesa, in breve tempo viene creato un “Consiglio di guerra per la difesa di Pietrogrado” che organizza venticinquemila operai nella Guardia Rossa. I lavoratori delle officine Putilov prolungano volontariamente l'orario a sedici ore ed in due giorni costruiscono duecento cannoni; le unità dell'esercito coinvolte nelle giornate di luglio, che erano state disarmate, tornano ad essere operative ed a loro si uniscono alcune migliaia di marinai provenienti dalla base navale di Krostadt. Tutta la rete ferroviaria viene sabotata e resa inutilizzabile dagli stessi ferrovieri. Mentre le unità al comando di Krymov sono nel caos pi completo emissari del “Consiglio di guerra” prendono contatto con alcune di esse riuscendo a staccarle dall'azione. E' la fine del tentativo contro rivoluzionario. Kornilov, Krymov, Denikin ed altri ufficiali verranno arrestati ( ma non processati, per non far venire alla luce i collegamenti con il governo provvisorio e verranno tutti rilasciati prima di ottobre).
Kerensky riesce a mantenersi al governo ma senza pi alcuna credibilità verso le classi popolari mentre il partito Bolscevico si afferma come forza trainate.