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La Compagnia dell'anello (film)

Attenzione, questo articolo contiene una trama


Il Signore degli Anelli: La Compagnia dell'anello
The Lord of the Rings: The Fellowship of the Ring
Paese: Nuova Zelanda
Anno: 2001
Durata: 178 minuti
Genere: Fantasy
Regia: Peter Jackson
Fotografia: Andrew Lesnie
Musice: Andrew Lesnie
Scenografia: Grant Major
Produzione: Wingnut Films
Alcuni attori:
  • Ian McKellen
  • Viggo Mortensen
  • John Rhys-Davies
  • Christopher Lee
Premi
Quattro Oscar per:
  • Fotografia
  • Trucco
  • Effetti Speciali
  • Colonna Sonora

"La Compagnia dell'Anello" (The Fellowship of the Ring) è un film tratto dall'omonimo romanzo di John Ronald Reuel Tolkien che fa parte della trilogia de Il Signore degli Anelli.

Table of contents
1 Trama

Trama

Il film, pur ispirandosi all'opera di Tolkien, in realtà si prende alcune licenze, come ad esempio l'attacco degli Uruk-hai, laddove nel romanzo sono in realtà gli Orchetti ad agire, attaccando, però, il solo Bormir. Ciò però non toglie valore all'opera, che ha comunque cercato di rispettare fedelmente lo spirito tolkeniano.
Come il romanzo, anche il film inizia con un prologo, ma in questo caso viene raccontato cosa è successo nella seconda era, quando sono stati forgiati gli anelli e quindi di come Bilbo è entrato in possesso dell'Unico Anello.

Prologo

La prima parte del prologo, tratta dall'ultimo racconto de Il Silmarillion, narra dei diciannove anelli che Sauron re di Mordor ha donato alle razze della Terra di Mezzo: sette anelli sono stati dati ai nani, tre agli elfi e nove ai re degli uomini; tutti questi, però, sono stati ingannati dall'oscuro signore del male, il quale ne forgiò uno, l'Unico Anello, che poteva domare gli altri.
Nella battaglia contro Sauron, Isildur taglia a Sauron il dito al quale è infilato l'Unico Anello, ottenendo così una insperata vittoria. Impossesatosi dell'Anello, si lascia irretire dal malvagio potere in esso contenuto e non ascolta il consiglio di Elrond, che gli dice di gettarlo nella bocca del vulcano su Monte Fato per poter sconfiggere definitivamente il nemico.
Questa scelta gli costerà la vita e porterà alla rovina la razza degli uomini, mentre vengono così perse le tracce dell'Anello, che viene in seguito ritrovato da Gollum. Anche l'infelice essere venne corrotto dal malvagio potere di Sauron, finché non gli venne sottratto da Bilbo Baggings.

Bilbo e l'anello

La storia comincia con i preparativi per il compleanno di Bilbo, impegnato nella stesura della sua autobiografia: Andata e ritorno. Nel frattempo si avvicina al villaggio (Hobbitville) il mago Gandalf il Grigio, anch'egli invitato ai festeggiamenti.
Durante la festa Bilbo indossa l'anello e scompare, con l'intenzione di andare a Gran Burrone e non farsi ritorvare mai più. Prima della partenza, però, viene affrontato da Gandalf, che lo spinge a lasciare l'Anello al nipote Frodo.
Intando Gandalf raccoglie informazioni sull'anello, scoprendo la sua origine. La prova inconfutabile l'ottiene quando getta l'anello nel camino e compare l'incisione con la scritta di Mordor:
Un anello per domarli tutti, un anello per trovarli, un anello per ghermirli e nell'oscurità incatenarli.

Ritorno di Gandalf

Gandalf informa Frodo che Sauron è ritornato in vita spiritualmente (sottoforma di un grande occhio) per cercare l'anello, e per questo aveva inviato a Hobbitville i Cavalieri Neri (Nazgul).
Per salvare l'anello, Frodo, spinto da Gandalf, decide di partire per Brea. Con lui parte anche Sam, il suo giardiniere, mentre Gandalf si dirige alla torre di Orthanc (a Isengard), per parlare con Saruman, maestro della Congregazione dei maghi.

Lo scontro Saruman e Gandalf

Gandalf informa Saruman dell'anello, che però sapeva già tutto, in quanto aveva visto l'occhio di Sauron attraverso il Palantir, la pietra veggente.
Saruman, vuole allearsi con Sauron, e cerca di convincerlo a fare altrettanto; Gandalf non è d'accordo e i due maghi si scontrano con i loro poteri magici: la spettacolare sfida di magia vedrà alla fine vincitore il mago traditore.
Tramite il Palantir, Sauron ordina a Saruman, di reclutare un potente esercito del male per mettere a ferro e fuoco la Terra di Mezzo: così il nuovo lacché del male incomincia a sradicare gli alberi per costruire le armi per gli orchi. Nel frattempo Gandalf, imprigionato nella torre di Orthanc, riesce a fuggire con l'aiuto delle aquile.

Il viaggio di Frodo da Hobbitville a Brea

Durante il viaggo i due Hobbit (Frodo e Sam) incontrano gli elfi che stanno lasciando la Terra di Mezzo per non farvi più ritorno; lungo la strada incontrano altri due Hobbit, Merry e Pipino, che si uniranno al loro viaggio.
Inseguiti dai Cavalieri Neri, arrivano alla locanda del Puledro impennato a Brea, e lí attendono l'arrivo di Gandalf. Nella locanda incontrano il ramingo Grampasso.

La fuga verso Gran Burrone

Frodo indossa l'Anello per la prima volta, diventando invisibile: tutto quello che lo circonda assume un aspetto distorto, circondato da una mistica nebbia. I Cavalieri Neri, attirati dalla forza magica dell'Anello indossato, cercano di ucciderlo, ma il piccolo Hobbit viene salvato dall'intervento di Grampasso.
Il ramingo allora decide di unirsi agli Hobbit per accompagnarli a Gran Burrone da Elrond; durante il viaggio vengono raggiunti dai Nazgul che, nonostante indossi l'Anello, feriscono Frodo con il pugnale di Morgur, e solo l'intervento Grampasso, che li respinge con il il fuoco, evita conseguenze ben più gravi. Ad aiutare Frodo che sta male dopo la pugnalata arriva Arwen che con il suo cavallo lo porta a Gran Burrone proteggendolo dai Nazgul: qui Elrond lo cura e, al suo risveglio, incontra Gandalf e tutti i suoi amici Hobbit, tra cui anche Bilbo (molto invecchiato da quando ha dovuto lasciare l'Anello).

Il Consiglio di Elrond

Intanto a Gran Burrone arrivano tutte le razze per il Consiglio di Elrond: i nani rappresentati da Gimli, gli uomini rappresentati da Boromir e gli Elfi rappresentati da Legolas.
Prima del Consiglio, Arwen incoraggia Grampasso, che si sente debole come il suo antenato Isildur, e per restargli vicino rinuncia alla sua immortalità, donandogli la ''Stella del Vespro''.
Durante la riunione Boromir propone di usare subito l'anello contro i nemici, ma Grampasso lo ferma, svelando la sua identità: egli, in realtà, è Aragorn erede di Isildur e del trono di Gondor. Il consiglio decide quindi di distruggere l'anello gettandolo nel Monte Fato, a Mordor.

Compagnia dell'anello

Così mentre tutti discutono su chi dovrà portare a termine una ben difficile e pericolosa missione, Frodo si offre volontario e a lui si uniscono Gandalf, Aragorn, Legolas, Gimli, Boromir, Sam, Pipino e Merry: si forma così la Compagnia dell'Anello.
Prima di partire Bilbo dona a Frodo una spada, Pungolo, e la maglia di Mithril, un metallo elfico leggero e molto resistente.
Per raggiungere il monte, la Compagnia si dirige lungo la strada per la Breccia di Rohan, che è pero sorvegliata da Saruman: decidono quindi di cambiare percorso per il passo di Caradhras, ma anche qui interviene Saruman, che li obbliga a passare dalle miniere di Moria, territorio di Balin, cugino di Gimli.

Le miniere di Moria

Qui scoprono che tutti gli abitanti, i nani delle miniere, sono stati uccisi dai Goblin di Saruman: decidono quindi di tornare indietro, ma sono bloccati da un terribile mostro e quindi obbligati a proseguire per la strada delle miniere, scoprendo di essere seguiti da Gollum.
Nella miniera vengono attaccati dagli orchi e dal troll di caverna, li sconfiggono e si recano al ponte di Khazad-dum, dove vengono attaccati dal Balrog. In questo scontro Gandalf muore precipitando insieme al Balrog nel dirupo.

Il bosco di Lothlorien

Mentre lo sconforto regna sulla Compagnia, Aragorn prende il comando e li conduce al bosco di Lothlorien, regno della dama della luce Galadriel.
Qui incominciano i primi dubbi di Boromir, mentre Frodo vede attraverso lo specchio magico di Galadriel la distruzione della contea da parte degli orchi e la terribile prigionia che aspetta i suoi compagni.
Questa visione gli lascerà un profondo sconforto e un grande dolore che si porterà per il resto del viaggio.

Il tradimento di Boromir

La Compagnia lascia il regno di Galadriel con gli omaggi ricevuti dagli elfi e continuano il viaggio in canoa, lungo il fiume.
Nel frattempo gli Uruk-hai di Saruman vengono da questi lanciati sulle tracce della Compagnia, con l'ordine di catturare tutti gli Hobbit e portarli a lui.
Mentre si riposano sulla sponda, Boromir, offuscato nella ragione dalla vicinanza con l'Anello, tenta di rubarlo, ma Frodo, impaurito, lo indossa, attirando così l'esercito degli Uruk-hai. Il primo ad affrontarli è Aragorn, che consente così a Frodo, che aveva già in animo di proseguire da solo, di fuggire. In suo aiuto giungono anche Legolas, arciere sopraffino, e Gimli, che sventra in nemici a colpi d'ascia.
Mentre Frodo fugge, si imbatte in Merry e Pipino, che per consentirgli di proseguire il suo viaggio verso Monte Fato, attirano l'attenzione dei mostri di Saruman. In loro soccorso giunge Boromir, che alla fine è costretto a cedere sotto i colpi dei nemici, che possono tranquillamente fare prigionieri i poveri Merry e Pipino.

Scioglimento della Compagnia

Frodo, quindi, deciso a proseguire la missione da solo, sale su una delle canoe, ma il fido Sam, per mantenere la parola data a Gandalf, non vuole abbandonarlo e così proseguono il viaggio insieme.
L'ultima scena, tratta dal primo capitolo de
Le due Torri, vede Aragorn, Legolas e Gimli che decidono di andare ricerca degli Hobbit rapiti (Merry e Pipino).

E venne il crepuscolo. Andavano veloci, come ombre grigie in contrade rocciose.
(dalla conclusione del I capitolo de Le due Torri)


Gli altri film:


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