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Lorenzo de' Medici

Lorenzo de' Medici, Signore di Firenze nella seconda metà del Quattrocento, fu un letterato e mecenate nonché fine diplomatico. Era nipote del grande Cosimo de' Medici, detto il Vecchio, fondatore della signoria medicea.

Figlio di Piero di Cosimo de' Medici e di Lucrezia Tornabuoni, alla morte del padre, avvenuta nel 1469, assunse il potere riuscendolo poi a consolidare nonostante la congiura dei Pazzi del 1478 nella quale fu ucciso il fratello Giuliano.

Con grande energia ed accortezza politica Lorenzo il Magnifico affermò il proprio potere personale: vennero conservate le magistrature comunali le quali, private tuttavia di autonomia, furono semplici strumenti nelle sue mani.

Lorenzo compendiava in sé potere politico ed economico, amore per l'arte e per la cultura rappresentando l'incarnazione ideale del principe rinascimentale: era pronto a regnare come signore assoluto.

Sorretto dalla potenza economica e dal prestigio della sua famiglia, estese ben presto la propria influenza politica in Italia; abilissimo diplomatico, mediò tra i vari stati, assicurando all’Italia un lungo periodo di pace. Letterati ed artisti trovarono in lui un mecenate intelligente e ricettivo, tanto da fargli meritare appunto l’attributo di Magnifico.

Egli stesso letterato, arricchì la biblioteca di famiglia, inviando gli studiosi che frequentavano la sua corte a far ricerche di manoscritti preziosi, in Italia e fuori.

I maggiori pittori del tempo, Antonio Pollaiolo, Filippino Lippi e Sandro Botticelli, lavorarono per lui, come anche lo scultore Andrea del Verrocchio e l’architetto Giuliano da S. Gallo.

Gli ultimi anni della sua vita furono amareggiati dal Savonarola, che lo accusava di aver corrotto, con il paganesimo umanistico, la Firenze cristiana e repubblicana.

Il Magnifico morì nel 1492 e la politica italiana perse il suo elemento equilibratore: ricomparvero le discordie e, nel 1494, Carlo VIII invase la penisola.

Opere

(nota: la sezione che segue andrebbe estrapolata e messa - aggiustandola - in una voce a parte)

Il Magnifico fu, oltre che politico abilissimo e generoso protettore delle arti, letterato egli stesso. Lorenzo de'Medici, come poeta ebbe una visione limpida ed arguta della realtà, un sentimento festoso della vita, anche se a tratti venato di malinconia per la fragilità ed instabilità della condizione umana. Nella sua poesia domina l’amore, un amore idilliaco, festa e luce della vita, fonte di serenità, mai turbato da angosce e drammi. Il Magnifico, educato sui classici latini ed italiani trae da questi situazioni ed immagini, pur serbando un genuino gusto del tratto realistico e del tono popolaresco.

  • Ambra.- (la ninfa Ambra amata da Ombrone, dio del fiume omonimo, ma la ninfa fedele al pastore Lauro e fugge, finché, giunta in riva all’Arn, chiede aiuto a Diana che la trasforma in sasso. Nella ninfa Lorenzo personifica la sua villa di Poggio a Caiano e nel pastore Lauro rappresenta se stesso. L’Ambra un poemetto in ottave, costruito sullo schema delle metamorfosi (=trasformazioni) di Ovidio e si divide in due parti: la descrizione del paesaggio invernale e la narrazione della vicenda.
  • Corinto.- (il pastore Corinto dichiara invano il suo amore alla ninfa Galatea). Il Corinto un idillio pastorale in terzine. Le reminiscenze classiche si integrano nella grazia lieve della poesia del Magnifico: l’amante triste, ma il dolore, causato dall’amore non corrisposto, non ha toni drammatici. L’anima ravvisa le cose come le desidera, la donna rappresentata in mezzo alla natura in fiore ed i tratti descrittivi ed i richiami realistici hanno largo spazio.
  • La nencia da barberino.- (un contadino dichiara l’amore alla sua donna e ne canta le bellezze e le doti). Questo componimento in ottave, d’argomento campagnolo, un documento caratteristico della poesia quattrocentesca. Il tono popolaresco ed il realismo, a volte crudo, sono sollevati dall’atmosfera leggera ed armoniosa, caratteristica della poesia del Magnifico.
  • I Trionfi.- (trionfo di Bacco e Arianna \\ trionfo dei sette pianeti). “Trionfo” significa corteo trionfale. Lorenzo descrive un corteo carnevalesco di carri allegorici e cittadini mascherati. I personaggi, tratti dalla mitologia celebrano la bellezza della vita e la gioia dell’amore
  • Canti Carnascialeschi (carnevaleschi).- anch’essi sono ispirati al carnevale fiorentino. Il Magnifico descrive le mascherate dei vari mestieri.
  • IL SIMPOSIO (i BEONI) componimento in terzine dove sono ricordati i pi celebri bevitori fiorentini
  • LA CACCIA COL FALCONE.- descrizione in ottave di una giornata di caccia

  • IL CANZONIERE.- l’opera che meglio testimonia la cultura letteraria di Lorenzo de’Medici. Si tratta di una raccolta di sonetti e di canzoni in cui domina l’influsso della grande poesia amorosa del Trecento (il dolce stil novo, Dante, Petrarca). Un gruppo di sonetti collegato da un racconto che li commenta alla maniera della vita nuova di Dante [Lorenzo cerca tra le donne, un volto di bellezza ideale, quando ad una festa incontra una donna che dotata di una bellezza simile a quell’ideale che il poeta ha in mente, egli se ne innamora: l’amore nasce dall’adeguarsi della realtà ad un’idea che fa da modello (secondo le idee neoplatoniche, che il Ficino aveva spiegato a Lorenzo) ]. Le rime che non rientrano in questo racconto sono anch’esse d’argomento amoroso, ma le situazioni sono derivate dal Petrarca, con un’imitazione talvolta fredda.
  • SELVE D’AMORE.- l’opera richiama nel titolo le silvae del poeta latino Stazio e quelle del Poliziano. Nella prima Lorenzo descrive il suo innamoramento (durante un ballo gli compare la donna che rappresenta il suo ideale di bellezza). Nella seconda il poeta si lamenta per la lontananza dell’amata. Un sogno gli annuncia il ritorno della sua donna, Lorenzo rievoca il tempo dell’innamoramento vagheggia una mitica età dell’oro in cui gli uomini possano vivere innocentemente e serenamente. L’apparizione della donna, identificata con il sole che sorge conclude il poema
  • ALTERCAZIONE opera in terzine d’argomento filosofico neoplatonico (il Ficino discute con i suoi allievi sulla felicità)
  • POESIE D’ARGOMENTO RELIGIOSO: Laudi \\ Sacra rappresentazione di S. Giovanni e Paolo


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